29 Nov 2022

Abbiamo ribaltato l’Italia!

Scritto da: Daniel Tarozzi

Abbiamo deciso di girare la mappa, basta con le solite convenzioni. Per cambiare l'immaginario, e quindi la realtà, occorre partire dalle basi. Un piccolo gesto "grafico" che si sposa con coerenza con una serie di azioni concrete che abbiamo compiuto negli ultimi mesi per spostare il baricentro e ribaltare la concezione. E quindi? Guardate cosa abbiamo combinato!

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Lo diciamo sempre: “Scendo al sud, salgo al nord. Scendo in Sicilia, Puglia, Calabria. Salgo a Milano, a Torino, in Veneto. Torno giù, al sud”. Ma chi lo ha detto che il nord sta sopra e il sud sotto? Una pura convenzione modella la percezione della nostra realtà. Per cui si sale verso nord, verso Milano, verso gli Stati Uniti e si scende verso sud, verso il meridione, verso l’Africa. Si sale verso il paradiso e si scende verso l’inferno, laggiù.

«Credo che la sopravvivenza dell’essere umano dipenda da quello che faremo nei prossimi dieci anni, che a sua volta dipenderà dalla nostra capacità di immaginare. Sono convinto che fra dieci anni ripenseremo a oggi come a un periodo in cui l’immaginazione è rinata e io non vedo l’ora», ci ha detto Rob Hopkins nel corso della chiacchierata avuta durante una puntata di Matrix è dentro di noi. Il fondatore del movimento delle città in transizione voleva sottolineare quanto la realtà in cui vivremo e in cui viviamo sia profondamente influenzata dall’immagine che abbiamo di essa.

Italia muta

Abbiamo quindi deciso di “girare la mappa”. Ma in realtà non abbiamo girato nulla, semplicemente abbiamo rifiutato di piegarci a una convenzione e nel farlo abbiamo deciso di destrutturare un immaginario che lede la costruzione di ogni futuro. Proviamo a guardarla così, la nostra Italia: proviamo a immaginare di salire verso sud e scendere verso nord. O giriamola ancora e saliamo su, verso le Marche, scendendo poi verso il Lazio.

Questa decisione – provocatoria ma allo stesso tempo funzionale, poiché il mezzo è il messaggio – segue la nostra scelta di stabilire la sede nazionale della nostra cooperativa a Catania e di spostare sempre più il nostro baricentro verso sud. Sempre Catania, la Sicilia, il sud hanno ospitato le celebrazioni per il nostro decennale, attirando ospiti da tutto il Paese.

Saliamo verso sud, verso il futuro, verso un’Italia e un mondo che cambia, senza mai dimenticare che l’immagine del mondo crea la realtà

“Lo avevamo già detto quando abbiamo presentato la neonata cooperativa Italia Che Cambia, lo abbiamo ribadito continuamente nel corso di questi giorni: è ora di mettere sottosopra le mappe geografiche, ribaltare l’immaginario, ridiscutere gli assiomi di una cultura ormai inattuale, che non trova più riscontro nella realtà. E farlo a partire dal linguaggio: è ora di salire al sud!”, abbiamo scritto per riassumere le emozioni di quei giorni di festa e sradicamento delle convenzioni.

L’Italia (e il mondo) non possono cambiare se prima non cambiamo il sud. O meglio. Il mondo non può cambiare se non impariamo dalle esperienze dei territori così detti “svantaggiati”. Ciò che in un’economia capitalistica, consumista e spietata era considerato ricchezza, nel nuovo mondo avrà poco significato. Quali saranno le ricchezze del futuro? Sole, mare, vento per produrre energia, terra per produrre cibo, terreni e aria poco inquinata per vivere, cultura, arte e storia per crescere culturalmente, accoglienza e relazioni per vivere in un mondo basato sulla convivialità e non sulla competizione.

sicilia capitale

Questo significa che il sud è perfetto? Assolutamente no. Esso è tormentato da problematiche infinite: dalle mafie all’abusivismo, dagli incendi alla spazzatura, dalla corruzione allo spopolamento. E questo significa che il nord sia tremendo? Assolutamente no. È costellato di esperienze straordinarie, genti vive e pulsanti, progetti all’avanguardia.

Ma il nostro lavoro è ribaltare gli immaginari, destrutturare le certezze, frantumare le convenzioni. E quindi facciamolo. Smettiamo di scendere giù al sud. Saliamo verso sud, verso il futuro, verso un’Italia e un mondo che cambia, senza mai dimenticare che l’immagine del mondo crea la realtà. Da oggi dunque potrete navigare all’interno della nostra mappa con una prospettiva diversa. E se questo fosse il primo, piccolo passo sulla lunga strada per immaginare, concepire e realizzare un mondo diverso, più equo, più libero, migliore?

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