Visionary Days 2022: 2500 giovani visionari e 2500 possibili futuri si incontrano
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Bergamo, Lombardia - Sono una rete nazionale, un movimento di giovani dilagato in tante città italiane. Visionary nasce nel 2017 perché ragazzi e ragazze under 35 possano incontrarsi per discutere e modellare insieme la propria idea di futuro. Quello che quando è nato era un format innovativo, con gli anni è diventato un vero e proprio movimento che oggi conta ben 12 hub territoriali.
“Tanti giovani che prendono voce, denunciano e propongono per rendere questo un paese dover poter avere libertà, strumenti e opportunità di crescita e di futuro tutti, non solo i più fortunati, per chi è qui ora e per chi verrà domani”, scrivono presentandosi sul loro sito..
Siamo oggi con Visionary Bergamo, la città che accoglierà il prossimo Visionary Days e che già nel 2021 vi ospitò una prima edizione territoriale. A parlarcene è Luca Andreini, uno dei due Visionary Leader che con un team di venti ragazzi e ragazze sta sviluppando Visionary a Bergamo. «Il 4 dicembre del 2021 organizzammo un grande appuntamento dedicato ai giovani della città e della provincia di Bergamo».
L’evento fu la declinazione locale di Visionary Days, una giornata dove centinaia di under 35 si incontrano e discutono del proprio futuro». A Bergamo lo scorso anno i giovani e le giovani under 35 erano 500. Il tema dei Visionary Days 2021 era la velocità: “Quanto sarà veloce la Bergamo di domani?”.
Ma cosa succede durante un Visionary Day? Funziona in questo modo: la giornata è un grande brainstorming collettivo, dieci ore di maratona distribuiti tra tavoli di lavoro, un palco e un tavolo centrale. Sul palco si alternano sei sessioni di lavoro, con sei relatori che aprono ciascuna sessione. Ciascun speaker affronta in 15 minuti una tematica particolare – ambiente, educazione, città, società… – e al suo intervento seguono 45 minuti di lavoro ai tavoli, dove tutti i partecipanti riflettono attivamente moderati da un peer operator.
Al tavolo centrale “siede” invece Lee, un’intelligenza artificiale sviluppata da Visionary che ha il ruolo di abilitatore. Lee raccoglie, attraverso il lavoro dei moderatori, i pensieri più interessanti dei partecipanti seduti ai tavoli e, finite le dieci ore, somma le parole in un manifesto risolutivo della visione di futuro dei partecipanti.
Quel manifesto racchiudeva la voglia di tanti giovani di inventare una Bergamo diversa, immaginare un’alternativa di futuro. Il manifesto è finito poi nelle mani dei vari attori che hanno partecipato e sovvenzionato l’evento; così nei mesi successivi si è cercato di mettere in pratica quelle parole, rendendo la visione dei giovani parte del decision making locale. Questo succedeva nel 2021 non solo a Bergamo, ma in tutte le altre città italiane che hanno accolto Visionary.
A Bergamo i Visionary stanno già lasciando traccia: con Bergamonews è nata infatti una partnership per raccontare la città da una nuova prospettiva. Ma da tutta Italia sono emerse nel corso di questi mesi una serie di proposte e progetti. Gli esempi più lampanti sono le campagne UnoNonBasta o Giovanni Assenti, nelle quali i Visionary fanno advocacy sulle istituzioni locali e nazionali, per prendere voce e incidere sul presente.
Se i Visionary vi hanno incuriosito, perché non li seguite e partecipate al prossimo evento? Qui il link al loro sito e qui tutte le informazioni sul grande evento 2022 che si terrà il 3 dicembre. Il nuovo tema del Visionary Days 2022 sarà l’eroe: “Eroe, tutti o nessuno?”, scrive il team di Visionary nella presentazione dell’evento. “L’eroe è colui che muove la storia, compie il viaggio, fisico o mentale. Ha in genere un punto debole in cui può essere colpito e deve confrontarsi con grandi cambiamenti”.
“Nel processo del divenire esseri umani compiuti ed equilibrati, siamo tutti Eroi che incapperanno in guardiani interiori, in mostri e in aiutanti. Tutti i cattivi, gli imbroglioni, gli amanti, amici e nemici dell’Eroe sono dentro noi stessi. È a ciò che si riferisce Kavafis in Itaca, quando afferma che In Ciclopi e Lestrigoni, no di certo / né nell’irato Nettuno incapperai / se non li porti dentro / se l’anima non te li mette contro. Gli eroi contemporanei invece compiono un viaggio, non più definito in 12 tappe come nel mito, ma avanguardistico e soggettivo. La sfida centrale è quella contro lo status quo”.
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