13 Ott 2022

Utopian Hours, a Torino il festival internazionale per costruire le città del futuro

Utopian Hours è il festival dell'associazione Torino Stratosferica, un laboratorio collettivo che vuole sperimentare il potere creativo dell’immaginazione urbana e l’impatto delle idee visionarie sulla città. Giunto alla sesta edizione, il festival si svolgerà a Torino dal 14 al 16 ottobre con tre giorni di incontri, conferenze e workshop insieme ospiti da tutto il mondo alla Nuvola Lavazza.

Salva nei preferiti

Torino - Come è la città dei tuoi desideri? «L’unico festival che racconta storie sul “fare città”: le idee, i progetti e i luoghi che migliorano gli scenari di vita nelle città di tutto il mondo», si racconta Utopian Hours, il festival internazionale del city making che si terrà a Torino il prossimo fine settimana.

Saranno oltre 50 gli ospiti da tutto il mondo che si confronteranno sull’evoluzione e sul futuro delle città. Con tre giorni ricchi di eventi, dal 14 al 16 Ottobre 2022 non mancheranno incontri, conferenze e workshop presso la Nuvola Lavazza. Il festival è un progetto di Torino Stratosferica, associazione nata a Torino con l’obiettivo di creare la migliore immagine possibile della città. Possiamo considerarla un’ambiziosa visione collettiva, alimentata dalle idee di diversi rappresentanti dell’industria creativa locale.

Utopian Hours1
Precollinear Park. Foto tratta da Torino Stratosferica
ALLA RICERCA DI UNA URBANITÀ VALORIALE

Per tre giorni il festival darà voce ai protagonisti dei cambiamenti urbani: city maker, attivisti, architetti e innovatori che condivideranno le loro esperienze, stimolando nuove visioni del futuro di Torino e una riflessione sul concetto di città. Nel 2020 l’edizione proponeva come tema il suo “The City at Stake”, affermazione premonitrice dell’era pandemica e delle sue sfide. A rispondere, l’edizione 2021 con “The 1000-Minute City“, un invito a guardare al futuro con uno sguardo positivo, a trovare nuove energie e significato nella dimensione internazionale e nelle connessioni.

L’edizione di quest’anno è intitolata “A World of 8 Billion Cities”: la città si libera dalla sua dimensione fisica, moderna, capitalistica, industriale e si trasforma in una categoria dello spirito, ritrovando il suo essere anzitutto un’immagine mentale, un modo di vivere. Così la città torna a legarsi alle qualità e alle volontà delle persone prima che agli spazi e agli edifici, riaffermando un ruolo positivo nella storia e nell’evoluzione umana.

L’unico festival che racconta storie sul “fare città”: le idee, i progetti e i luoghi che migliorano gli scenari di vita nelle città di tutto il mondo

La città “in crisi”, contesa tra tensioni globali e sguardo iperlocale, trova la sua collocazione contemporanea nel mondo intero. Il festival ci vuole mostrare che ogni abitante del pianeta, se lo desidera, può vivere una propria dimensione urbana attraverso le proprie scelte: una urbanità valoriale, legata a gesti, consumi, comportamenti, più che ai luoghi. Introducendo l’idea di “fare i cittadini”, ora che il mondo si avvicina a essere abitato da 8 miliardi di persone, lo sguardo di Utopian Hours riflette sulla possibilità di rifondare il concetto di “città” a livello planetario.

IL PROGRAMMA

Il primo giorno di Utopian hours 2022 si focalizza sul Best of Italian city making attraverso tavoli di lavoro e panel, svolti in collaborazione con ANCI e Urbact, che raccontano il meglio del fare città in Italia. All’apertura parteciperanno direttori, assessori e sindaci da più di venti città italiane, oltre ad associazioni e imprenditori riuniti per discutere delle questioni urbane più urgenti. Ad avviare il festival sarà il panel The seductive city, che affronterà il tema dell’attrattività e valorizzazione del patrimonio delle città italiane. Seguiranno Everything is temporary, che esplorerà il concetto di riuso temporaneo, e Smart utopias, sulla ridefinizione delle smart city nel nostro Paese.

In chiusura il panel Who leads the city?, che vedrà alcuni sindaci in dialogo sulle difficoltà e opportunità di governare la città contemporanea. Per tre giorni la Centrale Lavazza ospiterà urbanisti, imprenditori, architetti, innovatori e attivisti di prestigio internazionale per un viaggio ideale — un racconto di come hanno contribuito a cambiare le proprie città attraverso idee visionarie e progetti.

Gli ospiti del Festival saranno numerosi, come illustrato sul programma dell’evento: si parlerà della spedizione sul Pianeta Rosso insieme alla marschitect Vera Mulyani di Mars City Design; dei mondi alternativi immaginati dal regista e architetto Liam Young; delle testimonianze dei cambiamenti concreti alla vita urbana presente, dall’esperta di pianificazione Majora Carter e il suo impegno per rivitalizzare il South Bronx a Nina Noblé, attivista che guida la campagna Berlin Autofrei per creare la più grande zona car free della capitale tedesca.

Utopian Hours4
Utopian Hours. Foto tratta da Torino Stratosferica

Nelle mattine di sabato e domenica saranno organizzati due workshop: quest’anno saranno tenuti dagli architetti Dieter Leyssen e Arya Arabshahi di 51N4E studio di architettura con base a Bruxelles; e da Scott Francisco, cofondatore della no-profit internazionale Cities4Forests.

LE NOVITÀ DEL 2022

Per la prima volta, il festival invita una città ospite, per ampliare il dibattito sul city making in Italia: attraverso il coinvolgimento di partner, sponsor, aziende e progetti della città si introduce un nuovo format, dove i portavoce di queste realtà sono chiamati a introdurre gli ospiti del festival. La prima guest city non poteva che essere Milano, da sempre legata a Torino da un rapporto di collaborazione e reciproca ispirazione.

“Se potessimo cambiare Torino, cosa faremmo?”. Da questo interrogativo il team di Torino Stratosferica porta avanti la sua sperimentazione sulla città, alimentando la riflessione su una Torino ideale dove ripensare il futuro degli abitanti, dei luoghi, delle attività, dei servizi e della cultura. Attraverso le buone pratiche e gli spunti di realtà europee e internazionali portati in Italia dal festival Utopian Hours, dà vita a un laboratorio collettivo capace di superare ogni confine.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
In Sardegna non è Halloween, ma Is Animas, quando bambini e bambine chiedono doni per le anime
In Sardegna non è Halloween, ma Is Animas, quando bambini e bambine chiedono doni per le anime

Ossidiana: la storia, il mito e la funzione della pietra corvina sarda
Ossidiana: la storia, il mito e la funzione della pietra corvina sarda

Antonio Presti: “L’artista deve lasciare qualcosa che si farà, non che è stato fatto”
Antonio Presti: “L’artista deve lasciare qualcosa che si farà, non che è stato fatto”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La tempesta del secolo in Spagna. Quando l’adattamento climatico non basta – #1012

|

Arghillà rinasce: la rigenerazione urbana dal basso di “uno dei luoghi più problematici d’Italia”

|

Oltre alle barriere, Capri diventa inclusiva e accessibile

|

Fabio Gerosa: “Con Fratello Sole aiutiamo il sociale a costruire un percorso di transizione ecologica”

|

Adattamento climatico: come provare a prepararsi a nuovi eventi estremi

|

In Sardegna non è Halloween, ma Is Animas, quando bambini e bambine chiedono doni per le anime

|

Il centro FuoriLuogo: una casa della cultura per sperimentare e incontrarsi

|

Scuola di Pace ODV Napoli: l’inclusione che parte dall’istruzione

string(8) "piemonte"