18 Ott 2022

La storia di BB si conclude: tutto finisce dove ha avuto inizio

Scritto da: Brunella Bonetti

Nell’ultima puntata della sua storia, BB compie un viaggio lungo il tempo e nello spazio ripercorrendo tutte le strade esplorate nella sua esistenza prima e dopo l’incidente, a cui BB e le persone intorno a lei hanno saputo reagire con forza, amore e resilienza. Al risveglio da un viaggio lungo come una vita e profondo come un sogno, non dimentichiamoci mai chi siamo stati, perché sono le radici di ciò che siamo e i presupposti per ciò che saremo.

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Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia. Una ragazza, un tramonto e un sentiero di montagna nel bosco: ingredienti perfetti per una storia singolare, forse l’ultima per BB. Un cammino nella natura, un viaggio nel tempo lungo i sentieri della sua vita. Dialoga con la sua ombra, riflessa sulle foglie autunnali, che scricchiolano al suo passaggio sussurrando di tempi passati. Cammina, la ragazza, lungo i sentieri della memoria in cerca del tempo perduto e protesa verso ciò che sarà. Ad ogni passo un traguardo raggiunto, un’esperienza compiuta. Ogni albero, una persona incontrata, un essere amato. Passo dopo passo, li rivive tutti, ne assapora il gusto, ne ascolta le voci, e ne percepisce l’odore pungente, acre, dolcissimo: odore di passato.

Dove vada, BB, non lo sa ancora. Sta compiendo un viaggio nella memoria, tormentata dal pensiero del futuro che, per costruirsi, avrà bisogno di radici solide, fissate nel terreno di un passato segnato da un evento determinante: una cesura radicale nel percorso di ogni vita normale. Nessuna vita è del tutto normale, perché fondata su circostanze particolari che la condizionano e ne orientano le sorti. E forse è proprio questo il viaggio di ognuno di noi: tornare indietro nel tempo e ripercorrerlo tutto fino al momento in cui il passato ed il presente si incontrano, protesi verso un nuovo, ma antico futuro.

riserva copertina
UN SOGNO LUNGO UNA VITA

È stanca di camminare BB, la sua vita è stata molto faticosa. Una grande quercia, simbolo di forza e resilienza, la chiama a sé invitandola a sedersi sotto le sue fronde, rossastre d’autunno, appoggiata al suo tronco, abitato e possente. Si addormenta abbassando sugli occhi il cappello di paglia e subito s’immerge in un sonno profondo, come una vita. Sogna di un viaggio lunghissimo in cui lei incede, passo dopo passo, senza troppa fretta. Mentre cammina, gli esseri della natura intorno a lei prendono vita e le parlano come persone care, altre amiche, oppure sconosciute: tutte le persone incontrate.

Rivive gli anni di studio, vissuti tra l’Italia e la Francia, tra dipartimenti universitari, borse e viaggi di studio, esperienze di ricerca, esami, tesi scritte e poi discusse, diplomi ottenuti e tanti riconoscimenti. Ma poi, stufa dell’accademia e delusa dai suoi ingiusti meccanismi, BB ci rinuncia e prende un’altra strada. Quella dei viaggi per il mondo. Allora comincia a correre da un paese all’altro: Sud-est asiatico, Cina, Russia, Europa, Madagascar, Australia. Viaggia per lavoro come accompagnatrice turistica, come wwoofer nelle fattorie dell’est, come antropologa nei paesi del così detto terzo mondo. Si sposta con treni, aerei, pullman notturni, bicicletta, navi e soprattutto con i piedi. Ma, alla fine, torna sempre a casa, in quella mamma Roma tanto odiata e tanto amata.

Avanti e indietro, corre entusiasta, poi inciampa su radici emerse dal terreno, su sassi appuntiti e buche non viste. Ma non si prede mai d’animo e continua il suo andare. Ripercorre allora la strada del lavoro al CNR, delle ricerche sui migranti come risorsa dei piccoli borghi di montagna, degli stage nei servizi per i richiedenti asilo, delle trasferte in Marocco per incontrare le psicoterapeute arabe, strumento di cura e di emancipazione femminile: argomento del suo dottorato di ricerca.

Un tratto entusiasmante, questo, che però finisce come gli altri: semplicemente finisce. Più o meno all’improvviso. Ma la sua risposta è sempre la stessa: andare sempre avanti con forza e resilienza. Stavolta come artigiana del legno, in un piccolo laboratorio di Torino, come assistente di un noto scultore del legno. Tra trucioli e odore di legno intagliato, BB riempie stand di mostre con le sue opere. Sgorbie, scalpelli, seghe, trapani, mordenti, elettroutensili, olii protettivi, pennelli, martelli e perfino una motosega, sono i suoi amici per qualche anno: compagni fidati di un piccolo mondo antico ed artistico. Ma anche stavolta non è questa la sua strada.

farfalla strada

Forse la scrittura? Così un primo romanzo e poi un altro e un altro: uno ogni cinque, uno per ogni suo ciclo esistenziale. Eppure non si può vivere scrivendo, pensa disillusa e, così, riprende la sua incessante corsa. Perché, allora, non ritirarsi nella natura e cibarsi dei suoi miracoli, assecondare il ritmo delle stagioni mangiando i suoi frutti e conversando con i suoi saggi, antichissimi e colorati esseri. In fondo, in molti l’hanno fatto prima di lei, l’ha fatto Thoreau ritirandosi in una capanna nel bosco sulle sponde del lago di Walden. E così BB, tra le sue montagne nella riserva naturale Monti Navegna e Cervia sulle sponde del lago del Turano.

Ed è proprio qui che BB si risveglia, se non prima di un terribile incubo: quello di una ragazza sopra a delle tegole aggrappata ad un’edera a tra metri di altezza che cade rovinosamente sbattendo la testa su scalini di marmo e, morendo, per più di un mese. Un incubo infernale durato due anni, tra ospedali, sale operatorie, medici, medicine, protesi craniche, centinaia di punti in testa, infinite convalescenze e dolorose riabilitazioni. Ma, Moderna Persefone, la ragazza non può darsi per vinta: dagli inferi risorgerà crescendo più consapevole e resiliente?

UN RISVEGLIO MIRACOLOSO

Si sveglia di soprassalto, BB, con addosso angoscia e batticuore, ma anche fiducia e tanto amore. Amore e tenerezza per quella sognatrice ambivalente e confusa, ma anche tanto determinata e competente che ha percorso tante strade diverse, da cui è sempre tornata indietro con tante nuove conoscenze, ma anche tanti dubbi esistenziali: cosa fare? Quale sentiero scegliere? Tutte le vie o nessuna? Nuove avventure o dei vecchi sentieri? Correre, correre; avanti, indietro; di qua, di là; da sola, in gruppo; felice, disperata: il finale di una storia tanto agitata e avventurosa, non sembra poi così strano che finisca con uno schianto.

È sveglia, BB, e pronta a riprendere il cammino nel bosco. Alberi, animali, rocce e paesaggi mozzafiato l’accompagneranno. Passo dopo passo, s’inebria degli odori della natura e appaga tutti i sensi con gli scorci dell’autunno che arriva e tinge tutto di un tenue arancio e di un rosso appassionato. Ma, ad un certo punto, davanti a sé la ragazza ha uno sbarramento che sembra insormontabile. Una frana che le impedisce di andare avanti. Sbarra gli occhi e si porta la mano al petto. Un mare di emozioni, ricordi, stati d’animo, persone ed esperienze le vengono addosso come un’ondata di passato travagliato.

Ed è in quel momento che BB, ferma nel tempo e nello spazio, capisce che il passato si è finalmente ricongiunto con il presente. Ha percorso i sentieri del suo paese natale, ma anche le vie della sua esistenza. Quello sbarramento roccioso corrisponde all’ostacolo più grande della sua vita. Si leva il cappello e accarezza la sua testa rasata, segnata da cicatrici che disegnano una mappa incredibile costellata da centinaia di punti miracolosi; tasta i punti sporgenti dove si sentono i perni metallici e leviga quell’opercolo cranico, più piatto del normale, dove sa esserci una protesi di policarbonato stampata con un macchinario 3D. Ed è allora che si risveglia a quella mattina del 30 marzo 2020 e, arricchita da due anni di esperienze e consapevolezze, sceglie di non salire sulla tettoia e di continuare, con pazienza e lentezza il viaggio della sua nuova vita.

tronco albero foglie
RICONOSCERE E INTEGRARE

Attraverso il racconto della propria esistenza avviene il recupero del proprio io e l’integrazione di tutti i tempi di una vita. Ma, soprattutto, si integrano tutte le persone che siamo state, tutti gli Io che abbiamo incarnato. Siamo questi e siamo quelli, siamo il vecchio e siamo il nuovo. La nostra vita è un sogno ed è una realtà, è una metafora e un oggetto concreto. Ogni esistenza è segnata da rituali simbolici che sanciscono tutti i momenti di passaggio, primo tra tutti l’incontro tra ciò che siamo stati e ciò che siamo: presupposti imprescindibili di ciò che saremo.

Passeggiare nello spazio e nel tempo, andare a zonzo tra gli stadi d’animo di una vita intera, abbracciare alberi e persone, mangiare more e ricordi, sognare e risvegliarsi: sono tutti atti simbolici necessari a integrare tutte le parti del proprio io, tutti i progetti fatti e le strade percorse.

Soprattutto le cose negative, servono a far comprendere l’importanza di andare ad agio, senza correre né agitarsi; l’importanza di avere chiaro un obiettivo ed elaborare chiaramente una strategia per raggiungerlo; l’importanza di considerare il sogno una esperienza molto reale da cui imparare; e, soprattutto, l’importanza di non perdere mai di vista ciò che siamo, a prescindere da tutto ciò che ci circonda. Quella di BB, ma anche quella di ogni essere umano, è stato rito di passaggio importantissimo quello del riconoscimento di ciò che siamo stati e dell’integrazione tra tutti i tempi della propria vita e tutti gli io del proprio sé.

Attraverso il racconto della propria esistenza avviene il recupero del proprio io e l’integrazione di tutti i tempi di una vita

Non basta camminare, ricordare, sognare, fare rituali, bisogna riconoscere. Il riconoscimento è imprescindibile per costruire una vita e un io solido. Bisogna essere riconosciuti dagli altri e la storia di BB lo testimonia: cosa avrebbe fatto senza la presenza della sua famiglia, le parole sagge di suo padre, gli abbracci affettuosi di sua madre, il supporto degli amici, il sostegno degli specialisti e il tifo di tutti i conoscenti?

Riconoscere ed essere riconosciuti dal cotesto socio familiare per poter tirare fuori la forza necessaria a superare ostacoli apparentemente insormontabili, è importante. Ma, ancora più importante, è riconoscersi e dare spazio a tutte le proprie parti. In fondo siamo quelli di prima, con uno zaino di consapevolezze in più e quelli di adesso con solide radici nel passato.

Cosa saremo? L’integrazione di questi tempi e di queste persone. E adesso che BB è pronta a ricominciare da punto di arresto più grande, si appresta a potare i rami vecchi e secchi per poter lasciar crescere più florida e resiliente il proprio sé. Insomma, tutto sta a cominciare e non c’è cosa migliore che cominciare da sé.

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