Un corso di formazione per educatori: tra coaching e linguaggi delle nuove generazioni
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Torino - Negli ultimi anni l’utilizzo di internet e degli smartphone è fortemente aumentato tra i giovani e i giovanissimi. Secondo una pubblicazione di Openopolis, nel 2014 meno del 13% dei bambini tra 6 e 10 anni utilizzava quotidianamente il cellulare. Da allora il loro numero è cresciuto fino al 18,7%: un aumento di quasi 6 punti percentuale che testimonia che quasi un bambino su cinque nella fascia 6/10 anni lo usa tutti i giorni. Possiamo dire lo stesso degli adolescenti e dei preadolescenti, per i quali si è verificata una crescita analoga: i giovani tra 18 e 19 anni, che già utilizzavano lo smartphone quotidianamente nel 94,8% dei casi, a distanza di 4 anni sono arrivati al 97,1%.
Questi dati ci mettono davanti a una sfida che coinvolge l’intera comunità educante: accompagnare i giovani verso un più puntuale accesso agli strumenti digitali, con una maggior consapevolezza e senza usi impropri. La vera sfida arriva infatti dalla cosiddetta Generazione Z che parla, pensa, sceglie, agisce in modo molto diverso da quanto abbiamo conosciuto in passato. Allora come entrare in relazione con gli adolescenti e i giovani delle nuove generazioni e supportarli nelle scelte usando i loro stessi canali e un linguaggio che a loro risulti familiare e comprensibile?
UN LABORATORIO CHE UNISCE IL COACHING AI NUOVI LINGUAGGI DIGITALI
A Torino nel mese di ottobre partirà il corso Il coaching per il lavoro educativo, un workshop gratuito pensato per operatrici e operatori sociali che lavorano con giovani e famiglie. Si terrà dal 19 al 21 ottobre presso la Trattoria Imbianchini e Decoratori e a promuoverlo sono tre realtà attive nel sociale: S-Nodi, gruppo di organizzazioni che sviluppa progetti di innovazione sociale e di trasformazione comunitaria per ridurre le disuguaglianze.
E poi, Fa Bene Community, che svolge percorsi di educazione alla cittadinanza attiva per i più piccoli e l’elaborazione di moduli ludico-didattici sui temi della giustizia ambientale, dello spreco alimentare e dell’economia circolare; infine il Gruppo Pragma, una società femminile innovativa a vocazione totalmente digitale che accompagna persone e organizzazioni verso il cambiamento.
«Abbiamo il compito di sostenere e incoraggiare la partecipazione e la cittadinanza attiva delle nuove generazioni, rimaste così isolate nel corso della pandemia e così penalizzate dalla situazione emergenziale ora in lenta ripresa», spiegano i promotori. «Una delle sfide prioritarie è infatti quella di abilitare i giovani, le madri e i padri, alla scelta consapevole e trasformare il tradizionale rapporto tra operatore e operatrice e giovani, incoraggiandoli a un sempre maggiore protagonismo nei percorsi di costruzione e definizione del proprio benessere.
«La nostra missione è accompagnandoli a fare le scelte cruciali per il loro futuro e a instaurare una relazione sana con il contesto reale». Il corso in presenza prevede attività di apprendimento intensivo e lavoro su specifici casi, con sessioni di lavoro supervisionate da formatrici esperte e fornisce inoltre un accesso digitale a contenuti di approfondimento.
IL COACHING COME FACILITATORE DEL CAMBIAMENTO
Tradizionalmente il coach è una figura che opera per abilitare l’auto-organizzazione e la riorganizzazione delle scelte accompagnando il singolo o un gruppo nel raggiungimento di un obiettivo di cambiamento e di sviluppo. «I percorsi di coaching promuovono l’accrescimento della consapevolezza, della responsabilità e della fiducia, incoraggiando nuova autonomia».
S-Nodi, Fa Bene Community e Gruppo Pragma per l’occasione formeranno operatrici e operatori sociali che lavorano in ambito educativo e scolastico e che vogliono acquisire competenze e tecniche di coaching come ascolto attivo, capacità di porre domande, di gestire emozioni e nuovi setting digitali utili all’empowerment di ragazzi e ragazze e delle loro famiglie.
«Il coach è un facilitatore del cambiamento. Non fornisce chiavi di lettura o interpretazioni, stimola invece l’autoapprendimento, a scoprire la realtà intorno a sé, a focalizzarsi su obiettivi realizzabili. Aiuta a colmare il divario tra lo stato attuale e lo stato desiderato. Il coaching è un approccio di supporto per gli operatori sociali che affiancano singoli e gruppi nell’acquisire uno sguardo nuovo sulla realtà».
Per maggiori informazioni è possibile consultare il seguente link.
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