Viriditas, una giornata in natura tra tecniche di sopravvivenza, yoga, ecologia e molto altro
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Catania - Lo ammetto, non sempre sono entusiasta all’idea di lavorare anche nel fine settimana. La nostra è una professione ricca di stimoli, incontri e confronti e a volte è necessario staccare la spina, metabolizzare per dare forma a tutti gli input che riceviamo. Ma come spesso accade la maggior parte delle volte si ritorna a casa soddisfatti e compiaciuti. È stato così anche domenica 16 ottobre. Insieme alla nostra caporedattrice Selena Meli siamo partite alla volta di Adriano, per raggiungere il rifugio Casa delle Parlate e prendere parte al Festival di ecologia affettiva di Viriditas organizzato da Chiarìa Aps.
Di ecologia affettiva e di Viriditas ne abbiamo già parlato qui. Questa volta vogliamo raccontarvi le emozioni e le suggestioni di questa domenica calda non solo per le temperature ma anche per l’umanità e la partecipazione che si è radunata intorno a questo magnifico evento.
Il luogo che ci ha ospitato è già magico di suo: un rifugio all’interno del Parco dell’Etna, tra colate laviche, boschi di leccio e tanta natura. Qui si sono riunite le forze vitali in festa di centinaia di persone, associazioni, artisti, famiglie, insegnanti, bambini, amici, curiosi, tutti accomunati dalla voglia di fare qualcosa, di contribuire al bene della propria comunità, della propria scuola, del proprio contesto.
Tecniche di sopravvivenza in natura, yoga, ecologia, naturopatia sono solo alcuni dei trenta laboratori esperienziali dedicati ad adulti e bambini. Noi di Sicilia che Cambia ci siamo “imbucate” in quello tenuto da Danilo Jeraci sulle tecniche di sopravvivenza. Selena e io non saremmo in grado di sopravvivere in natura nemmeno un giorno! Almeno questo è quanto è venuto fuori dal laboratorio.
Al di là della battuta e dell’evidenza, percorsi di questo genere ci insegnano a comprendere la consapevolezza, la saggezza, la conoscenza e l’ascolto necessari per poter vivere in armonia con la natura, anche nei contesti e nelle situazioni meno idilliache. E non sempre ne siamo coscienti. Emozioni, relazioni e consapevolezza sono state le parole chiave della giornata.
C’era l’emozione del ritrovarsi in cerchio per condividere esperienze di cambiamento concrete, la forza delle relazioni che si sono create in pochissimi attimi e la consapevolezza del sentimento di affiliazione che ci lega alla natura. «Non è il bosco ad aver bisogno di noi – una delle frasi più forti pronunciate in un momento di grande connessione all’interno del cerchio di risonanza – ma siamo noi ad aver bisogno del bosco».
Grazie a Chiarìa Aps, vulcano di idee ed energia, e a tutte le persone che hanno lavorato a questo straordinario festival, abbiamo avuto modo di conoscere, incontrare e re-incontrare protagonisti silenziosi di percorsi meravigliosi di cambiamento. Medici, psicologi, insegnanti, presidi, insegnanti, educatori, amministratori che hanno raccontato modelli virtuosi di progetti in atto nelle diverse comunità in cui le emozioni, la biofilia e l’esperienza concreta fanno la differenza.
Uno ad uno – è una promessa! – vi parleremo di loro, vi racconteremo della passione, della competenza e della forza di ogni singolo progetto che ieri abbiamo avuto l’onore di conoscere e ascoltare. Molti di essi hanno una storia lunga, spesso sconosciuta a molti, che aspetta di essere raccontata a dimostrazione di un fermento continuo e inarrestabile che la Sicilia sta vivendo. Oltre i tanti stereotipi e le tante classifiche che vedono la regione spesso tra gli ultimi posti, c’è un mondo che agisce e reagisce dando un esempio concreto quotidianamente.
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