Associazione Oasis: “Con lo sportello genitori prendiamo per mano le famiglie più fragili e le portiamo all’autonomia”
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Genova - “Grazie per avermi insegnato a usare le mie ali, vi porterò con me nel mio volo“. Un biglietto scritto a mano, con un pennarello nero. La calligrafia è femminile; poco più sotto leggo Enna Badjina. Mentre provo a immaginare il suo volto e quello del suo bambino o della sua bambina, non riesco a dare forma a tutte le difficoltà che probabilmente avrà dovuto affrontare nella vita. Quante volte si usa la romantica metafora del volo per parlare dei genitori nei confronti dei propri piccoli in crescita, ma in quanti parlano di chi riesce a mettere le ali alle coppie di neogenitori o alle mamme rimaste sole con i propri figli?
Qualche giorno fa mi sono messa alla ricerca di questi maestri e maestre di volo per capire di che pasta sono fatti e mi sono imbattuta in una realtà che conosco da diverso tempo. Si chiama associazione Circolo Oasis ed è radicata a Genova ormai da diversi anni: il nome stesso fa pensare a un luogo dove trovare sollievo, calore e accoglienza.
Ed è proprio questo che fa. Opera attraverso due asili nido sul territorio genovese e ha il dono di saper creare comunità, ovunque ce ne sia bisogno. Collabora con la Fondazione Alberto Castelli (di cui vi abbiamo parlato qui) e la conosco perché mi è capitato di partecipare a un evento di raccolta fondi, qualche anno fa. Quando mi metto in contatto con loro, chiedo subito di farmi raccontare del loro nuovo progetto.
PROGETTO INSIEME: LO SPORTELLO GENITORI
«Quando un bambino nasce in un contesto di fragilità, dove magari ci sono già altri figli, i problemi purtroppo aumentano», mi spiega Gianluca Tardivelli, il “papà” di Progetto Insieme, il quale mi spiega che spesso a rivolgersi a loro ci sono coppie di genitori, talvolta molto giovani e spaesate per le più svariate ragioni. In questi anni di attività attraverso i nidi d’infanzia sono fioriti rapporti personali tra i volontari che affiancano le famiglie e queste coppie fragili.
«Proprio grazie a questa confidenza nata spontaneamente abbiamo scoperto che in realtà il pagamento della retta dell’asilo nido era l’ultimo di una serie di problemi a monte che la famiglia doveva affrontare nella vita di tutti i giorni: dalla difficoltà con la lingua italiana alle criticità legate all’inclusione sociale, dal lavoro precario alla casa, passando anche per la microcriminalità». Oltre a tutto questo, Gianluca mi racconta anche di bambini di due anni mai visitati da un pediatra o da piccoli che non avevano vestitini pesanti per l’inverno.
Ecco perché è nato lo Sportello Genitori. «Possiamo fare qualcosa di concreto che vada al di là del rimborso delle rette del nido?», si sono chiesti Gianluca e gli altri membri dello staff Oasis. «Mettiamoci insieme e creiamo una rete di primo livello. Ognuno di noi ha messo sul tavolo le proprie conoscenze di professionisti in studi medici, legali, agenzie per il lavoro». In prima battuta si vanno a mappare le esigenze e si fornisce un supporto iniziale, «dopodiché dirottiamo sui servizi già esistenti e una volta presa in carico la situazione, ogni famiglia fa comunque capo a noi che teniamo monitorate le varie pratiche».
E in poco tempo dall’avvio dello sportello sono già stati conseguiti diversi traguardi: in primis sono stati firmati cinque contratti di lavoro, ma sono stati anche erogati dei servizi, forniti materiali per la vita quotidiana, distribuiti pacchi alimentari, attivati corsi di italiano e sono state supportate diverse persone per l’acquisizione del permesso di soggiorno.
«Il servizio che forniamo non è mero assistenzialismo», ci tiene a sottolineare Gianluca. «La famiglia che si rivolge a noi viene stimolata con dei micro-obiettivi ad avere una propria autonomia nei vari ambiti del quotidiano, ma se vediamo che questo slancio viene a mancare, facciamo un passo indietro». Lo scopo dello sportello è proprio portare all’autonomia le famiglie con bambini 0-3 anni, «perché è in questo che siamo specializzati da anni», aggiunge sorridendo. «Il lavoro che stiamo facendo oggi è dare supporto a chiunque ne faccia richiesta, ampliando ulteriormentela nostra rete per venire incontro alle famiglie di tutta la città».
LA STORIA DEL CIRCOLO OASIS
“I bambini di oggi sono le donne e gli uomini di domani”. “Nessuno di noi ha scelto dove, né da chi nascere”. Proprio a partire due questi due assunti l’associazione Circolo Oasis viene aperta nel 1994 per offrire ai bambini una possibilità per cambiare il proprio destino. Così, da semplici centri di primo babysitteraggio per permettere alle mamme, spesso sole, di lavorare, in questi quasi trent’anni di attività sono diventati nidi d’infanzia accreditati e convenzionati con il Comune di Genova – gestiti dal 2015 insieme alla cooperativa sociale Il sentiero del movimento ragazzi – oltre che centri di eccellenza sul piano pedagogico, dal 2019 riconosciuti come nidi Montessori.
«La grande richiesta ha fatto emergere ben presto la necessità di strutturarsi», prosegue Gianluca. «Dal 2004 abbiamo due nidi convenzionati, uno in centro storico e uno nel quartiere di Albaro, che al momento si sta ampliando per poter garantire l’accesso a 40 bambini». Entrambi ottimi esempi di integrazione sociale sia sul piano linguistico che culturale, queste strutture educative ogni mattina aprono le proprie porte a una classe vivace e multietnica che si intreccia e fa da collante per famiglie a rischio marginalizzazione.
Guardare questi bambini sereni e coinvolti nel gioco fa saltare subito alla mente il noto detto africano – “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio” – che ai ragazzi del Circolo Oasis possiamo dare la licenza di modificare leggermente. Perché a volte il villaggio aiuta a crescere non solo il bimbo, ma tutta la famiglia.
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