Zō trasforma Catania in un centro internazionale della rivoluzione artistica e musicale
Seguici su:
Catania - In uno dei luoghi più rappresentativi di Catania, le cosiddette “Ciminiere” – un complesso polifunzionale ricavato dal recupero di alcune parti delle costruzioni che costituivano un impianto industriale di raffinazione dello zolfo – da poco più di vent’anni sorge Zō centro culture contemporanee, uno spazio indipendente per la programmazione e la produzione di progetti artistici multidisciplinari. Dal 17 al 30 settembre Zō ospita il progetto culturale europeo M.I.N.D. The Gap – Cultural forum, music internationalization networking diffusion, che unisce la fase finale del progetto Cantieri in Movimento – Industrial Heritage Soundscapes con MiC Music in the Circle, expo internazionale sul folk europeo.
Il primo è un progetto nato in Sicilia che vuole valorizzare il patrimonio materiale e immateriale legato all’archeologia industriale, a partire dal sito di Zō. Sono coinvolti anche Curva Minore di Palermo – che ha sede ai Cantieri culturali della Zisa –, la fondazione ucraina Izolyatsia – che aveva sede in una ex miniera di sale di Soledar nel Donbass –, la slovacca Truc Sperique – che ha sede in un’ex stazione ferroviaria di Zilina – e la tedesca Zentralwerk ,che ha sede in un’ex tipografia, poi fabbrica di armi, di Dresda. Partner del progetto anche l’associazione catanese Darshan, molto attiva sul fronte europeo per le musiche tradizionali, folk world music.
Si tratta quindi di cinque centri culturali che animano gli spazi di edifici di archeologia industriale rivalutati grazie anche e soprattutto a progetti culturali. Luoghi in cui scrivere, immaginare, valorizzare linguaggi artistici e innovativi. Lo scopo del progetto infatti è fornire strumenti nuovi e competenze artistiche per la mobilità e le collaborazioni transnazionali.
«L’intento della valorizzazione rispetto a tematiche non per forza performative, come i siti di archeologia industriale, è comprendere anche come si è modificata la città e quali impatti ci sono stati sulla comunità. Si parla di internazionalizzazione e di sostegno a giovani artisti, non di programmazione per intrattenimento. L’attenzione è a tematiche sociali molto forti: integrazione e inclusione sociale, sostenibilità, ambiente, site specific e valorizzazione con una modalità nuova», racconta Pamela Toscano, ideatrice del progetto.
Anche il progetto MiC Music in the Circle mira a costituire una rete internazionale europea dinamica di centri culturali, festival e locali musicali. Sei organizzazioni europee operanti in Italia, Ungheria, Lettonia, Paesi Bassi e Slovenia e un partner in Serbia, come paese extra UE. Durante M.i.n.d. the Gap gli operatori internazionali del Mic si sono incontrati a Catania per formare un’orchestra musicale, la MiC Open Orchestra, con sei musicisti provenienti dai diversi paesi che partirà in tour tra i paesi delle nazioni partner.
M.I.N.D. The Gap – Cultural forum riunisce i due progetti attraverso un confronto con visioni e maestranze diverse che interloquiscono grazie a un calendario fittissimo di eventi. Incontri, dibattiti, hub, residenze, workshop, performance, con il sostegno e la partnership di enti pubblici e privati, nazionali e internazionali, al fine di dialogare insieme a operatori culturali, artisti, organizzazioni, cittadini interessati al mondo della cultura, su tematiche come il networking, la cooperazione internazionale, la mobilità degli artisti e interventi di valorizzazione site specific. Un’opportunità per riflettere sul movimento di trasformazione culturale, approfondire tematiche sulla sostenibilità degli eventi e l’audience development, lo sviluppo del pubblico.
«Il confronto con realtà che vengono da contesti diversi permette di aprirsi anche a idee che si sganciano dall’omologazione di proposte culturali che vediamo soprattutto negli ultimi tempi. Un approccio che si omologa al pensiero del mercato locale. Le domande da porsi sono molteplici: “Come rendere sostenibile a tutto tondo un centro culturale?”, “quali sono le azioni concrete che possiamo fare?”, “come divulgare determinati linguaggi?”. Non possiamo pensare di poter cambiare improvvisamente il modo di pensare delle persone, ma possiamo contribuire a una maggiore consapevolezza», osserva Pamela.
Nasce da questo la necessità di progetti site specific che tengano conto non solo del contenuto, ma anche del contenitore. L’arte non può essere autoreferenziale o solo puro intrattenimento, deve anche avere un ruolo sociale. Con M.I.N.D. The Gap vogliamo creare mondi trasversali», conclude Pamela Toscano. Il programma è molto vario e ricco di figure significative del panorama artistico internazionale, da Fairooz Tamimi a Teho Teardo. Grazie a eventi come questo Catania si apre a nuovi mondi e a nuove culture e in un’epoca in cui le differenze culturali e non sono vissute come un problema, diventano invece uno strumento prezioso di arricchimento e crescita.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento