7 Set 2022

Rughe, Radici e altri Rimedi: ecco come il teatro racconta il rapporto fra le piante e gli esseri umani

Scritto da: Davide Artusi

Rughe, Radici e altri Rimedi è uno spettacolo dal titolo mistico e suggestivo che richiama subito la semplicità del rapporto fra essere umano e natura, oggi diventato quanto mai complesso e ostico. Provare a recuperarlo ripensandolo è proprio l'obiettivo dell'evento, inserito nel programma del Festival TerraTerra.

Salva nei preferiti

Padova, Veneto - Può l’arte – in particolare il teatro e le arti narrative – inserirsi nel dibattito sulla crisi ecologica parlando di tutela del proprio territorio, di persone e della loro salute, evidenziandone l’intima connessione? È ciò che intende fare il Festival TerraTerra attraverso talk, passeggiate e laboratori, studiati partendo dall’idea che gli organizzatori vogliono proporre, un’idea di “cura” che si concretizza nel promuovere una transizione ecologica lenta, dolce e profonda.

Sul piatto diversi temi legati alla dimensione comunitaria nella produzione e distribuzione del cibo e della riappropriazione dell’energia come bene comune. La crisi ambientale e climatica è al centro del festival, così come la ricerca collettiva di una soluzione a questa problematica. Spazio anche alle pratiche collettive che vengono messe in luce e che riguardano specificatamente i gruppi di acquisto solidale, l’agroecologia, le comunità energetiche e in generale la dimensione sociale dell’ecologia.

Il Festival TerraTerra comunica attraverso diversi linguaggi a tutte le età, dunque comprende anche musica e spettacolo. In particolare, alle ore 21:00 del 9 settembre, la Compagnia Teatrale Beolco Ruzzante porterà in scena la commedia inedita Rughe, Radici e altri Rimedi, che tenta di decostruire lo sguardo antropocentrico narrando la storia dal punto di vista delle piante, esplorando i loro movimenti e portando alla luce l’unico destino che a loro ci accomuna: quello di esseri viventi.

Anna Battistella, la regista dello spettacolo, ci aiuta a capire meglio di cosa si parlerà e quali sono le riflessioni alla base dell’iniziativa, partendo dalla storia di chi organizza.

Festival Terra Terra
Quando nasce la Compagnia Beolco Ruzzante e con quali finalità?

La Compagnia Teatrale Beolco Ruzzante nasce nel 2012 dal desiderio di tre amici di recitare insieme e dare ad altri studenti universitari la stessa possibilità. A oggi conta circa sessanta membri ed è mossa da tre principali obiettivi. Innanzitutto, la Ruzzante cerca di creare all’interno del contesto universitario una realtà che permetta agli studenti di investire nella propria passione per il teatro e attraverso essa incrementare una comunità di teatranti che cresca di anno in anno.

Il secondo obiettivo riguarda la valorizzazione del territorio attraverso la creazione di progetti che siano in grado di esaltarne il patrimonio artistico/culturale/architettonico e la collaborazione con maestranze locali. L’ultimo obiettivo prevede la costruzione di una rete di scambio e confronto con altre compagnie universitarie e non, al fine di collaborare per possibili progetti e condividere le proprie ricerche in campo teatrale.

È la prima volta che la Compagnia Beolco Ruzzante partecipa a eventi simili a questo del Festival TerraTerra?

Abbiamo già partecipato a festival prima d’ora, come il Festival Nazionale d’Arte Drammatica a Pesaro nel 2020, ma mai a tema ecologico. È stato per noi un grande onore e una sfida poterci mettere in gioco riguardo un argomento così urgente e attuale, ma anche inflazionato. Mi spiego meglio: la crisi climatica è giustamente sulla bocca di tutti ed è facile cadere in considerazioni banali, già sentite, che invece di sensibilizzare maggiormente rischiano di sortire l’effetto opposto in chi le ascolta. E proprio con Rughe, Radici e altri Rimedi cerchiamo di “mostrare” la problematica ambientale sotto un’altra prospettiva.

Festival Terra Terra 3
Che cosa ti ha colpito del festival TerraTerra e portata a mettere in scena Rughe, Radici e altri Rimedi?

Ciò che mi ha più stupita del festival è l’approccio comunitario alla transizione ecologica che propone, che mette al centro le persone e i territori cercando di contrastare quel dibattito vuoto e quelle visioni più individualiste che ci vengono propinate oggi. Inoltre il festival TerraTerra cerca di recuperare una conoscenza del territorio in cui viviamo, che stiamo poco a poco perdendo, focalizzandosi sulle tradizioni e la biodiversità delle quali tante volte ci dimentichiamo.

Come l’arte e il teatro si possono interrogare sulle tematiche ambientali e che ruolo svolge Rughe, Radici e altri Rimedi in tutto questo?

Ci sono vari modi di interrogarsi sulle tematiche riguardanti natura e cambiamenti climatici. Volevamo dar vita a un’opera che potesse far divertire il pubblico, ma che fosse allo stesso tempo capace di ribaltare gerarchie e immaginari. La storia di Rughe, Radici e altri Rimedi è narrata dal punto di vista delle due piante protagoniste, Seme e Albero, interpretati da due attori in carne e ossa, Anna Vincenti ed Emanuele Contin. L’unica presenza umana è incarnata da un puppet di cartapesta, costruito dal maestro Davide Pedrini e governato da Andrea Stefani.

Mi piaceva l’idea che le piante fossero più umane degli umani stessi, accartocciati nel loro schematismo. Contemporaneamente, creando un movimento di empatia verso i pensieri dei due vegetali, desideravo mettere in luce il destino che ci lega al loro in quanto esseri viventi, senza gerarchie di sorta.

Festival Terra Terra 1

La verbalizzazione stessa, e quindi il cogito razionale tipicamente umano, viene messa in crisi da un linguaggio notturno, silenzioso, che lascia spazio all’esplorazione fisica, al respiro comune, a un modo nuovo di comunicare insito in ciascun essere. Questi momenti di danza all’interno di Rughe Radici e altri rimedi sono coronati dalle musiche originali, composte da Simone Trevisan.

Come Rughe, Radici e altri Rimedi, e più in generale il teatro, si può rapportare in questo contesto di cambiamenti climatici e ambientali? Come l’arte può sensibilizzare, aiutare e insegnare?

Come insegna Jerzy Grotowski, il teatro è un’arte povera: per esistere ha bisogno solo di un performer e di un pubblico che lo guardi e lo ascolti. Tutto il resto può arricchire, far parte della cifra stilistica di un certo regista, ma non costituisce l’essenza teatrale, che è il rapporto diretto tra gli esseri viventi coinvolti. È quindi interessante, alla luce del bisogno di sostenibilità ambientale di cui dobbiamo farci carico, rivalutare il teatro da questo punto di vista.

Mi piaceva l’idea che le piante fossero più umane degli umani stessi, accartocciati nel loro schematismo

Il teatro si fa espressione di una comunità che si riconosce, si riunisce e che desidera vivere per una sera nei panni di qualcuno o qualcosa d’altro. L’immedesimazione permette di allenare l’empatia e la capacità di sospendere il giudizio affrettato e superficiale che spesso siamo portati a esprimere – mi piace, non mi piace, condanno, condivido – a favore nella complessità del reale.

Come esseri privilegiati, chi più e chi meno, ritengo fondamentale educarci alla capacità di creare spazi, occasioni per dare voce a chi non l’ha mai avuta, affinché il loro punto di vista, corpo, linguaggio, possa mischiarsi con il nostro e contaminarlo. È questo quello che Rughe, Radici e altri Rimedi cerca di fare. Quando uno spettatore va a teatro, si predispone all’imprevisto, allo stupore, all’ascolto, alla pazienza, e alla possibilità di rallentare un po’. Il cambiamento non può che partire da questo.

Il Festival TerraTerra si terrà giovedì 8 a domenica 11 settembre 2022, il centro culturale e sociale V. Bachelet a Battaglia Terme, in provincia di Padova. Nato nel 2005 e riportato in vita grazie all’impegno e la collaborazione tra il gruppo Cinecolli e l’APS “La Vespa”, il festival mira ad attivare il Centro V. Bachelet, uno spazio di aggregazione sociale per la comunità di Battaglia Terme e dei paesi limitrofi.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Raccontare il Medio Oriente: Al Ghalas, il nuovo romanzo del cronista sardo Luca Foschi
Raccontare il Medio Oriente: Al Ghalas, il nuovo romanzo del cronista sardo Luca Foschi

Il regista Vincenzo Caricari racconta il cinema calabrese, fra ‘ndrangheta e restanza
Il regista Vincenzo Caricari racconta il cinema calabrese, fra ‘ndrangheta e restanza

Napoli inVita: ricostruire la memoria del Rione Sanità partendo dall’identità napoletana
Napoli inVita: ricostruire la memoria del Rione Sanità partendo dall’identità napoletana

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Il boom dei fast food e la fine dell’identità – INMR Sardegna #58

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

|

Terapie psichedeliche: una soluzione ancestrale ai disturbi mentali?

|

Il futuro del vino tra crisi climatica e innovazione

|

Dalla crisi ecologica alla disumanizzazione delle guerre, l’amore è la risposta

|

Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni

|

Tyrrhenian Link: “La nostra lotta continua oltre lo sgombero del presidio degli ulivi”

|

Luana Cotena e il suo concetto rivoluzionario di capo d’abbigliamento

string(9) "nazionale"