Retake scende in campo per il World Cleanup Day: milioni di persone puliscono il territorio
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Perugia, Umbria - Si è svolta sabato 17 settembre la quinta edizione del World Cleanup Day, la giornata mondiale della pulizia, un evento annuale di azione civica di portata globale che ha unito quasi 200 paesi e milioni di volontari nel sogno di un mondo libero dai rifiuti. L’evento, nato nel 2018 su iniziativa dell’associazione Let’s do It! World, consiste nella pulizia da parte di cittadini singoli o riuniti in associazioni di strade, piazze, spiagge, fiumi, parchi e altre aree verdi violati dall’incuria di chi ne usufruisce o mal gestiti dai servizi pubblici locali.
In Italia sono circa 50 le località che hanno organizzato un evento di raccolta. Italia Che Cambia ha partecipato attivamente alla pulizia di Spoleto, in provincia di Perugia, dove ha incontrato e intervistato Alejandra Alfaro Alfieri, responsabile nazionale della Fondazione Retake, una delle tante realtà del no profit coinvolte nel World Cleanup Day nel nostro paese, che ha promosso e partecipato a circa 20 di questi eventi.
Nata nel 2009 a Roma, ma diffusasi in 37 città italiane, Retake è la più diffusa realtà associativa impegnata attivamente nella cura dei beni comuni. Si tratta di un movimento spontaneo e apartitico che promuove la bellezza, la vivibilità e la rigenerazione urbana, incoraggiando la diffusione del senso civico e la responsabilità di ogni cittadino nel contribuire alla crescita civile ed economica.
Retake opera tramite un insieme di eventi di mobilitazione civica, progetti educativi e collaborazioni pubblico-private, coinvolgendo tutte le componenti del contesto sociale dei luoghi in cui opera, nella cornice del principio di sussidiarietà orizzontale. “Sostenere la bellezza è una responsabilità sociale” dichiarano Le Galline Felici. E Retake prova a fare proprio questo, in ambito urbano. «Ci occupiamo soprattutto di decoro urbano ed educazione ambientale e civica», spiega Alejandra. «Facciamo delle attività di raccolta rifiuti, cura delle aiuole, mettiamo a dimora le piantine, progetti con le scuole, cura del territorio».
I quasi cento eventi finora promossi nel 2022 hanno riguardato prevalentemente interventi diretti di decoro urbano, innovazioni strutturali, sviluppo delle relazioni sociali, educazione civica. Tra gli obiettivi dell’associazione vi sono anche la riappropriazione partecipata degli spazi pubblici, la partecipazione al dibattito sullo sviluppo sostenibile delle città, la valorizzazione dei beni e l’efficientamento dei servizi pubblici, fino alla rilettura della storia delle città con lo scopo di mantenerne vivo il patrimonio culturale e rafforzarne il senso di appartenenza.
Wake up, speak up, clean up! è il moto di questa organizzazione: sveglia, parla, pulisci! Un chiaro invito rivolto a cittadini e cittadine ad attivarsi e mettersi in gioco in prima persona per contribuire a migliorare l’ambiente in cui viviamo riprendendocelo, proprio come dice il nome stesso, Retake. E il World Cleanup Day è stato sicuramente un’occasione importante per attivarsi: si stima che quest’anno vi abbiano partecipato circa 60 milioni in 191 paesi del mondo, raccogliendo più di 300mila tonnellate di rifiuti.
In Italia le azioni previste per celebrare questo evento andranno avanti fino al 2 ottobre e si possono consultare sul sito Let’s do it in Italy. È infatti importante dare continuità alle buone pratiche, affiancando alla pulizia di ciò che è già stato immesso nell’ambiente un uso consapevole delle risorse, la riduzione dei rifiuti prodotti, la sensibilizzazione nei confronti delle altre persone e il supporto delle realtà che, come Retake, sostengono questa causa.
Nel caso specifico di Spoleto, al fianco di Retake si sono schierate per l’occasione altre iniziative e progetti di impegno civico, fra le quali segnaliamo Cambiagesto, contro i mozziconi di sigaretta gettati per le strade, e la locale campagna di sensibilizzazione contro la guida in stato di ebbrezza. «Facendo il gesto di raccogliere i mozziconi – spiega Alejandra – facciamo vedere agli altri cittadini che è un gesto incivile buttarli per terra».
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