#11 ECONOMIA SOLIDALE – Dalle assicurazione etiche ai gruppi d’acquisto
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Il 19 settembre il tour del decennale di Italia che Cambia è sbarcato in Sicilia, ultima tappa del viaggio, proprio come dieci anni fa. L’ultima tematica in scaletta è stata l’economia solidale. L’economia può essere accumulo e prevaricazione, ma anche relazioni e solidarietà. Cambiare modello economico significa cambiare profondamente il nostro modo di stare assieme, come società. Abbiamo già affrontato questo tema da un’altra prospettiva quando abbiamo parlato di finanza e imprenditoria etica, ma l’economia solidale si fonda su un approccio ancora differente, sperimenta modalità che riportano al significato originario del termine, si mette al servizio delle persone, unisce invece che dividere.
Ne abbiamo parlato con Roberto Li Calzi, fondatore de Le Galline Felici, uno dei progetti pionieri di consumo critico ed economia solidale nel nostro paese, nato dieci anni fa in Sicilia e cresciuto costantemente fino a diventare un consorzio che riunisce decine di realtà e conosciuto a livello europeo. Se volete seguire la nostra chiacchierata collegatevi alle 19 tramite i nostri canali social.
Quello con Roberto Li Calzi è stato uno degli incontri più intensi e suggestivi del nostro primo viaggio, dieci anni fa. Oltre a essere nostro ospite in questa tappa, Galline Felici è uno degli sponsor del tour e un sostenitore che ha dato un contributo determinante nella nascita di Sicilia Che Cambia. Come raccontavamo anni fa nel video che puoi vedere qua sotto, il progetto Galline Felici è nato iniziando ad acquistare dagli allevamenti intensivi le galline, restituendo loro condizioni di vita dignitose – ed ecco spiegato il nome Galline Felici. Attraverso l’associazione collegata, Arcipelago Siqillyàh, valorizza i produttori locali e le coltivazioni tipiche siciliane, favorendo inoltre la creazione di rapporti commerciali e culturali fra i produttori siciliani e i gruppi d’acquisto solidale del centro-nord .
ALTRI PROGETTI INTERESSANTI DI ECONOMIA SOLIDALE
Facciamo un passo indietro: ho citato i gruppi d’acquisto solidale – formati da più persone che si mettono insieme per acquistare direttamente dai produttori, instaurando con essi un rapporto fiduciario oltre che commerciale –, ma proviamo ad approfondire ulteriormente l’argomento. Lo facciamo grazie alle parole di Andrea Saroldi, uno dei precursori dell’economia solidale in Italia, che abbiamo intervistato qualche anno fa: «Oggi gli utenti dei GAS sono molto eterogenei», spiega Andrea. «Alcuni si avvicinano perché motivati dalla volontà di acquistare un prodotto più sano e approcciano solo in un secondo momento al tema del consumo critico in alternativa alla grande distribuzione e al commercio globalizzato».
L’economia solidale rivoluziona i concetti alla base dell’economia tradizionale, dimostrando che tutto può essere messo in discussione. Ad esempio, il fatto che per acquistare un oggetto bisogna pagarlo. In Italia si stanno infatti diffondendo i negozi senza soldi, di cui Passamano Bolzano è il capostipite. È nato tutto dall’idea di creare un negozio che raccogliesse gli oggetti dismessi dalle persone per cederle a chi potrebbe averne bisogno. Niente cassa, ma solo un bancone, per una “compravendita” che non prevede il portafoglio, ma solo un’offerta libera. «Generalmente abbiamo sempre un surplus di oggetti dismessi – spiega il fondatore Alessandro Borzaga –, ma per evitare che i più maleducati si approfittino della filosofia del dono abbiamo messo un limite massimo di cinque oggetti».
«L’economia del futuro è donarsi al prossimo», afferma Luciana Delle Donne centrando in pieno il significato – o meglio, uno dei significati – dell’economia solidale. Luciana è la fondatrice di Made in Carcere, un progetto che coinvolge oltre sette cooperative e sessantacinque detenuti con un contratto di lavoro in una filiera di economia carceraria che dà lavoro e formazione a chi sta scontando una pena. Il concetto che sta alla base di Made in Carcere è quello delle “seconde possibilità”, non solo per chi ci lavora, ma anche per gli oggetti, visto che gli accessori di abbigliamento prodotti sono realizzati con materiali riciclati. «Penso che ormai i tempi siano maturi per parlare di Benessere Interno Lordo. Le caratteristiche di questo nuovo indicatore? Corrispondono al nostro lavoro! Valori come l’economia rigenerativa, riparativa e trasformativa, oltre che sulla carta producono benessere soprattutto nella vita delle persone», osserva Luciana.
Consorzio assicurativo etico e solidale. Nell’ultimo progetto che vi presentiamo il concetto di solidarietà è incluso addirittura nel nome. CAES è infatti la prima “assicurazione etica” italiana, nata nel mondo dell’economia solidale e del consumo critico. Per CAES – che tecnicamente non è una compagnia assicurativa, ma un intermediatore – l’assicurazione è un progetto sociale, uno strumento di equità sociale, una tranquillità e un sostegno di fronte ad un possibile disagio. È una realtà no profit per davvero poiché, come spiega il direttore Gianni Fortunati, «crediamo che chi eroga un servizio sociale come quello assicurativo non possa essere profit».
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