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Biella - “Io non posso entrare”, si sente dire un piccolo barboncino, all’ingresso dell’ospedale. Proprio in quell’ospedale, al di là delle mura, è ospitato il suo migliore amico. È qui ricoverato da qualche settimana e purtroppo per i due non c’è possibilità di rivedersi, costretti ad attendere il giorno delle dimissioni.
Eppure, oggi qualcosa sta cambiando: lo testimonia il numero crescente di esperienze in Italia e il nascente progetto dell’ospedale di Biella (BI) dove di recente è stato attivato un servizio che consente ai pazienti pediatrici e ai lungodegenti di rivedere i propri animali domestici nella stanza dove sono ricoverati.
L’idea del progetto nasce nel 2019, quando a essere ricoverato all’ospedale di Biella fu un giovane paziente che domandò, come ultimo desiderio, di poter riabbracciare il proprio cane. All’epoca non gli fu possibile, ma la sua richiesta non passò inosservata e all’interno della struttura ospedaliera si iniziò a lavorare al progetto che oggi prende il nome di HelloPet!.
IL PRIMO PROGETTO IN PIEMONTE A DOTARSI DI UN’AREA DEDICATA AGLI ANIMALI
Attraverso HelloPet!, l’ospedale ha messo a disposizione uno spazio dove i pazienti possono finalmente trascorrere qualche ora con i loro amici a quattro zampe: all’interno non sono ammessi soltanto cani e gatti, ma anche furetti e pappagalli, nonché tutti quegli animali che sono dotati di un regolare libretto sanitario, oltre che di un “umano” che li accompagni.
Come spiegano i promotori del progetto, si tratta di «un’iniziativa che per la prima volta si concretizza in Piemonte, analogamente a quanto intrapreso in altre Regioni italiane». Per rendere possibile questo tipo di esperienza è stata adottata tutta una serie di misure per garantire la sicurezza dei pazienti. Ad esempio, lo spazio accessibile agli animali domestici è stato pensato come parte di una sezione separata rispetto ai reparti ospedalieri, in modo da evitare il contatto con altri pazienti ospiti nell’ospedale.
IL BENEFICO RAPPORTO TRA ANIMALI E CURE
Il servizio è realizzato dall’Azienda Sanitaria Locale in un’ottica di maggiore umanizzazione delle cure ospedaliere, permettendo di vivere momenti di condivisione e maggior benessere durante il ricovero. A beneficiarne sono i pazienti adulti ricoverati per un periodo superiore ai quindici giorni, oltre che i pazienti pediatrici e i pazienti in fine vita, sulla base delle singole condizioni cliniche.
«In letteratura gli effetti positivi del rapporto con gli animali domestici infatti sono ormai dimostrati: la possibilità di mantenere un rapporto affettivo con il proprio animale in caso di ricovero prolungato rappresenta perciò un valore assistenziale e di qualità del percorso di cura del paziente fragile e ospedalizzato e l’ingresso di un animale domestico in ospedale non comporta un pericolo ma un valore aggiunto».
Con l’avvio del progetto nasce la collaborazione con l’Organizzazione di Volontariato Legami di Cuore, che intende supportare gli animali legati a nuclei familiari e singoli in condizione di difficoltà economica o disagio psico-sociale, attraverso un apposito Punto Animal Friendly dedicato.
«Questo servizio si pone come unica esperienza in Italia di servizio rivolto all’animale d’affezione quale elemento riconosciuto del nucleo familiare, andando a creare uno Sportello di assistenza che, grazie alla presenza di un Assistente Sociale, permette di codificare i bisogni dell’utenza, spesso inviata dai Servizi Sociali di territorio». In questi ultimi due anni di vita, la media degli accessi al Punto Animal Friendly è stata di circa 180 utenti, testimoniando il successo dell’iniziativa.
Come ha spiegato Chiara Caucino, assessore della Regione Piemonte alla Famiglia con delega agli Animali di Affezione, «da sempre sottolineo l’importanza del rapporto tra animali e cure, come nel progetto HelloPet!, ma anche nella pet therapy: non a caso sempre di più si legge di numerosi studi internazionali che dimostrano come la presenza del proprio animale, specie nei bambini – ma più in generale in tutte le fasce di età – non sia soltanto un fondamentale fattore per migliorare l’umore e dare energia, ma porti a riduzioni significative delle risposte fisiologiche allo stress come la frequenza cardiaca e alle emozioni associate, come l’ansia».
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