5 Set 2022

La facilitazione che ispira il cambiamento: ecco la proposta di La Prossima Cultura

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Dal 2018 La Prossima Cultura si propone di generare una rete di persone che lavorano nel territorio per sostenere una trasformazione sociale e culturale attraverso vari approcci, tra questi la facilitazione. Ad ottobre partirà la sesta edizione del livello base in cui si esploreranno i fondamenti, teorici e pratici, per comprendere i gruppi e iniziare ad accompagnarli. Una formazione non solo tecnica, ma anche attitudinale e legata a un processo di cambiamento interiore.

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«La facilitazione è una rivoluzione vera, lenta e magica». «La facilitazione ha effetti stupefacenti su di me e, di conseguenza, sulle persone che mi stanno intorno». «Già solo un weekend di corso mi ha aperto gli occhi… e il cuore». Sono queste alcune delle testimonianze di chi ha partecipato ai corsi organizzati da La Prossima Cultura che, sin dal principio della sua attività, promuove strumenti per cambiare la cultura e la società

In un articolo precedente vi abbiamo raccontato i presupposti su cui si fonda questo progetto e il cambiamento culturale e sociale a cui aspira. Secondo La Prossima Cultura la facilitazione può essere un ottimo strumento per comprendere la complessità, le connessioni tra gli elementi di un sistema che possono sembrare oggetti distinti e separati. Da qui nasce l’idea di renderla accessibile a chiunque ne abbia voglia e sia motivato con varie proposte e corsi.

Il prossimo 15 ottobre partirà la sesta edizione del livello base del corso di facilitazione, un’opportunità concreta per esplorare le basi teoriche e pratiche, per comprendere i gruppi e iniziare ad accompagnarli comprendendo le dinamiche. Il corso fornisce diversi strumenti utili per gestire le proprie relazioni personali, per partecipare a gruppi e progetti in modo più consapevole, per arricchire il proprio lavoro o il proprio ruolo professionale con le abilità della facilitazione – ad esempio nel ruolo di coordinamento, project manager, insegnante – per iniziare ad accompagnare gruppi in situazioni semplici e lineari, come riunioni o decisioni organizzative, spazi di condivisione e di indagine collettiva. 

la prossima cultura

Si tratta di una formazione esperienziale, in cui si apprende anche in forma attiva attraverso le esperienze vissute con il gruppo. Il lavoro esplorativo personale, necessario per affinare il proprio modo di stare in gruppo, si combinerà infatti con la ricchezza e la diversità delle esperienze delle altre persone che parteciperanno alla formazione. Il corso è nato dalla collaborazione con Facilitarte, che in parallelo organizza corsi di facilitazione in Toscana.

Otto moduli di 15 ore ciascuno che spaziano dall’esplorare i gruppi come entità vive e complesse, gestendo le emozioni e creando degli spazi sicuri di condivisione, a un sistema di comunicazione che permette di stare in connessione con sé, esprimere in maniera onesta il proprio vissuto, sviluppare un ascolto empatico e aperto. Si affronterà il tema del potere e dei diversi stili di leadership in relazione con il proprio potere interiore e quello collaborativo, strategie per indagare, trasformare e risolvere i conflitti a vari livelli: intra-personali, interpersonali, di gruppo, socio-culturale. Pensiero sistemico ed ecologia profonda permetteranno di esplorare un cambiamento di paradigma culturale che favorisce anche una trasformazione sociale. 

I partecipanti, ad esperienza ultimata, avranno con sé una cassetta degli attrezzi con strumenti pratici per la collaborazione, con abilità per facilitare, per abitare consapevolmente il ruolo della facilitazione, anche come partecipante o leader. Il necessario lavoro interiore per interrogarsi e mettere in discussione le proprie modalità di stare in gruppo, comunicare, vivere i conflitti, il potere e i privilegi, dare e ricevere feedback.

Dopo il livello base si può scegliere se approfondire ulteriormente le abilità per facilitare situazioni complesse, proseguendo la formazione nei due livelli successivi in cui si  combinano una formazione avanzata con pratiche di facilitazione nel gruppo di studenti e in gruppi reali, con la supervisione di facilitatori esperti. Un percorso triennale che permette, di anno in anno, di approfondire il ruolo della facilitazione e imparare quelle abilità e competenze che servono a facilitare con maggiore finezza e consapevolezza. 

La facilitazione è uno degli strumenti necessari per ispirare e sostenere un cambiamento reale e sistemico

A partire dal 15 ottobre, il corso si svolgerà un weekend al mese, alcuni residenziali altri no, tra Cascina Cappuccina a Melegnano e Le Cascate della Creatività in provincia di Piacenza e l’Ostello Parco Monte Barro, nel parco a poca distanza da Lecco, per un cammino di cambiamento interiore e di scoperta che invita a portare i valori e le attitudini della facilitazione nel quotidiano: nelle relazioni, nella comunità, nelle reti e nel mondo. Il team sarà composto da Aua Plaza, coordinatore e formatore principale, Martina Francesca, assistente alla facilitazione e organizzatrice, Lucilla Borio e Ellen Bermann.  

Se si è alla ricerca di strumenti per sostenere un cambiamento culturale e sociale nei gruppi o progetti di cui si fa parte, di un’esperienza trasformativa dove apprendere modelli teorici anche attraverso esperienze facilitate in gruppo. Se si vuol fare rete con persone che stanno seguendo una ricerca comune. Se si vogliono apprendere le basi della facilitazione con una prospettiva ampia su quello che è importante sapere per stare in gruppo, anche in momenti difficili – dinamiche di potere, conflitti, comunicazione, decisioni.

Se, infine, si vuole abitare il ruolo della facilitazione a livello professionale. Questo corso è rivolto a chiunque si riconosca in una o più di queste opzioni. Per il team de La Prossima Cultura la facilitazione è uno degli strumenti necessari per ispirare e sostenere un cambiamento reale e sistemico.

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