Nasce l’ecomanifesto dei Parents For Future: “Ecco cosa serve davvero per fronteggiare la crisi climatica”
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Genova - “Metà dell’umanità si trova nella zona a rischio a causa di inondazioni, siccità, fenomeni temporaleschi estremi e incendi. Nessuna nazione è immune. Eppure continuiamo ad alimentare la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Abbiamo una scelta: azione collettiva o suicidio collettivo. È nelle nostre mani”. Così il 18 luglio 2022 António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, in un discorso sulla crisi climatica tenutosi a Berlino si è rivolto ai ministri di 40 stati del mondo (fonte: Agenzie ADNKRONOS e ANSA).
Mossi dallo stesso intento, i Parents For Future in vista delle prossime elezioni hanno redatto un ecomanifesto, perché ritengono che gli interventi a contrasto dell’emergenza climatica in atto debbano essere al centro dell’agenda del prossimo Governo e di quelli futuri. Lo hanno realizzato allo scopo di divulgarlo il più possibile, affinché possa essere un valido strumento per aiutare cittadini e cittadine a scegliere chi votare. Sette azioni concrete per la riduzione delle emissioni climalteranti – dalla CO2 al metano – e per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico. Ho parlato con una “mamma genovese per il futuro”, Barbara Zampa, che ha preso parte alla stesura del documento.
Com’è nata l’idea dell’Ecomanifesto e chi ci ha lavorato in questi mesi?
L’idea nasce scherzosamente una sera, in assemblea PFF Italia, a ridosso della caduta del Governo. Ci diciamo che continuano la perdita di tempo, l’incompetenza e anche la scarsa consapevolezza nell’affrontare la crisi climatica. Così Jan Mariscalco di PFF di Palermo ci ricorda le 95 tesi di Lutero, affisse alla porta della chiesa di Wittemberg, che hanno avviato la riforma protestante. Ed è proprio questo di cui abbiamo bisogno ora: una radicale riforma che ci porti a dare nuova direzione alle scelte politiche in tema di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Per questo abbiamo creato un piccolo team nazionale – di cui ho fatto parte – che ha lavorato sui sette punti dell’Ecomanifesto. Abbiamo ricevuto il supporto dei GUFI, il Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, il prezioso parere di Marco Olobardi dei PFF Genova e membro del coordinamento delle associazioni legate alla mobilità genovese e di alcuni esperti del settore energetico. Abbiamo anche avuto un confronto con FFF Italia per redigere un documento unico, ma la loro Agenda Climatica era già ben costruita e avviata, quindi abbiamo chiuso il lavoro al nostro interno.
Quali sono gli obiettivi del vostro Ecomanifesto?
Un primo obiettivo è quello di tenere la barra dritta, concentrandoci sulle azioni utili, possibili, rapide e coerenti rispetto alla situazione attuale a alle tempistiche a disposizione. Cosa che peraltro continua a essere evidenziata nei report IPCC, i quali restano disattesi e ignorati da governanti e governati. Senza dilungarci troppo: sul nostro pianeta l’effetto serra, causato prevalentemente da un eccesso di emissioni di gas climalteranti, ha determinato una rapida crescita del surriscaldamento globale dal quale dipendono i più drastici cambiamenti climatici, con tutte le conseguenze ambientali geopolitiche e sociali che si portano dietro. Quindi ci siamo concentrati su ciò che è urgente fare ora per contenere il riscaldamento globale.
Cioè?
Una legge quadro sul clima, la tutela di tutte quelle risorse naturali e ambientali che già concorrono alla mitigazione, la rapida uscita dall’energia fossile, la riduzione delle immissioni principali dovute a trasporto e industria e all’eccessivo consumo di cibi di origine animale.
E sul piano della consapevolezza collettiva?
Un secondo obiettivo è proprio quello di promuovere un momento di riflessione serena sul clima, in modo da trovare fiducia e collaborazione da parte dei cittadini. Riconoscere cosa si può fare, cosa ha senso chiedere sin da ora al futuro Governo – qualunque esso sia – ma anche porre l’attenzione nel fare una scelta elettorale sostenibile. Abbiamo confrontato i punti dell’Ecomanifesto e i programmi dei vari partiti politici per sincerarci dove le nostre istanze erano già comprese. Oggi più che mai le elezioni devono essere elezioni climatiche.
A chi si rivolge il manifesto?
L’Ecomanifesto è rivolto a tutti. Senza pretese di essere al di sopra di nessuno, ma con la consapevolezza che molti possano percepire la concretezza e fattibilità in tempi brevi di una transizione energetica che viene descritta sempre in termini di ostacoli e mai in termini di soluzioni. Vuole essere anche uno stimolo a diventare consapevoli, come cittadini adulti, che possiamo e dobbiamo chiedere l’attuazione di un piano fatto di concretezza. E poi, siccome l’argomento è complesso, chiediamo al Governo l’umiltà di farsi dare una mano da chi, come molti scienziati italiani, si è già dichiarato disposto a offrirla e che si prenda la responsabilità di trattare l’emergenza climatica a tutto tondo con una legge quadro.
Sappiamo che ci sono molti aspetti che avremmo potuto aggiungere o ampliare, abbiamo fatto una scelta restrittiva, ma non per superficialità. Ci dispiace non avere al nostro interno sufficienti energie per essere più rapidi ed efficaci nella comunicazione, ma ci piaceva l’idea di mettere nero su bianco tante cose di cui discutiamo, soprattutto le soluzioni a portata di quinquennio che continuiamo a vedere inapplicate. Colgo l’occasione per un appello: nuovi Parents sono sempre ben accolti! Invito chiunque sia interessato a queste tematiche a iscriversi al nostro gruppo Facebook, a visitare il sito e a scaricare l’Ecomanifesto e le cornici che abbiamo predisposto per enfatizzare i profili social riguardo al concetto di elezioni climatiche.
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