28 Set 2022

Disability Pride, una parata perché la disabilità non resti una questione per pochi

Scritto da: Francesco Bevilacqua

Persone con disabilità, i loro affetti, caregiver e chiunque abbia a cuore i temi di accessibilità e inclusione scenderà in strada il prossimo fine settimana a Bologna per il Disability Pride. Fra le organizzatrici Elena Rasia, attivista e collaboratrice di Italia Che Cambia, che è anche media partner dell'evento.

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Bologna, Emilia-Romagna - “Il Disability Pride Network vuole essere un megafono per fare sentire potente la voce delle persone con disabilità, dei loro cari, dei loro amici, dei loro ‘alleati’ non disabili. Sono voci generalmente flebili e disperse nei territori, spesso chiuse dentro qualche muro reale o virtuale che sia”.

Con queste parole gli organizzatori e le organizzatrici presentano il Disability Pride, manifestazione di sensibilizzazione, di confronto, di orgoglio ma soprattutto di connessione, che ha lo scopo di far sentire meno sole le persone con disabilità e quelle che stanno loro intorno, creando sinergie virtuose che a loro volta diano luogo a una massa critica capace di modificare l’approccio culturale nei confronti della disabilità e di chi ne è portatore.

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Il prossimo weekend, 1° e 2 ottobre, si terrà il Disability Pride Bologna, co-organizzato da Elena Rasia – preziosa collaboratrice di Italia Che Cambia, che è media partner dell’evento – e Margherita Pisani, sua compagna nel progetto di coinquilinaggio solidale Indi Mates, insieme all’attivista per i diritti dei e delle disabili e fondatore del progetto LoveGiver Max Ulivieri.

Il programma del Disability Pride Bologna – il primo che si svolgerà nel capoluogo emiliano – è studiato per venire incontro alle esigenze di tutti i partecipanti, evitando che si creino situazioni di scarsa assistenza che troppo spesso si verificano nella vita di tutti i giorni. Un gruppo informale di volontari assisterà le persone disabili, in particolare quelle che arriveranno da fuori città: «Prevediamo che diversi partecipanti non saranno di Bologna e che avranno bisogno di una “spinta” in più durante la passeggiata. Dunque tutto quello che servirà sarà principalmente accompagnare i partecipanti lungo il percorso accessibile e fare segnalazioni in caso di emergenze», spiega Elena.

Ci siamo avvicinate al mondo dell’attivismo, in particolare riguardo la vita indipendente, diventando parte del Disability Pride Network

Lungo il percorso del corteo saranno posizionate delle segnalazioni di punti ristoro selezionati in zona dove si potranno trovare bagni attrezzati e accessibili. Sarà indicato anche un percorso alternativo per lo scarico sensoriale nelle vie adiacenti e segnalazione delle vie di fuga qualora chi fosse in sovraccarico sensoriale avesse bisogno di uscire dal corteo principale.

“Corpi differenti, menti divergenti, stessi desideri” è lo slogan del Disability Pride del 2022, il settimo da quando, nel 2015, è stato fondato il network collegato dall’attivista romano Carmelo Comisi, che grazie a diversi eventi svoltisi negli scorsi anni ha “riempito la strada dei corpi fisici di persone incomprimibili in un’unica definizione, ma che insieme reclamano pari dignità e diritti”.

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Elena e Margherita di Indi Mates

Ma torniamo al Disability Pride di Bologna: si comincerà sabato 1° ottobre con un incontro presso la Sala Borsa, durante il quale verranno passati i rassegna diversi temi riguardanti il mondo della disabilità e presentati alcuni progetti che se ne occupano. Al termine, Francesco Cannadoro presenterà il suo ultimo libro. Il giorno dopo, domenica 2 ottobre, da piazza Medaglie d’Oro, di fronte alla stazione, partirà la parata che si concluderà in piazza Maggiore, nel centro città. Qui si terrà un incontro a microfono aperto per parlare in maniera condivisa di disabilità e altre tematiche inerenti.

Elena, una delle co-organizzatrici, appartiene all’Associazione Italiana Disordini da Esposizione Fetale ad Alcol e/o Droghe, essendo anche lei affetta da FASD, di cui il 9 settembre scorso si è celebrata la giornata annuale. «Da un paio d’anni ci siamo avvicinate al mondo dell’attivismo, in particolare riguardo la vita indipendente, diventando parte del Disability Pride Network», spiega Elena presentando la campagna di crowdfunding lanciata per l’occasione. «I soldi che raccoglieremo ci serviranno per retribuire i vari servizi che saranno coinvolti nelle due giornate (fotografo, interpreti Lis, service…), realizzare dei gadgets dedicati e tutto ciò che occorrerà per far in modo che siano due giorni confortevoli per tutti».

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