Corto e Fieno, il cinema che racconta il mondo rurale tra ville, stalle e fienili
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Verbania - «Il festival nasce nel 2010 inseguendo un sogno: unire la passione per il cinema e l’amore per la storia delle nostre comunità agricole. In fondo siamo quasi tutti figli o nipoti di agricoltori».
Sono queste le parole dei fondatori di Corto e Fieno, Festival Internazionale del cinema rurale che tutti gli anni, nel mese di ottobre, porta film e documentari nei luoghi della ruralità: proprio quei luoghi, che preservano dal passato una memoria che ci parla di lavoro, passione, fatica e dedizione nei campi.
UN CINEMA CHE PARLA DI RURALITÀ
Settant’anni fa quasi la metà della popolazione italiana era impiegata in agricoltura. Oggi però molte terre sono considerate “difficili”, poco adatte alla meccanizzazione del lavoro, e per questo motivo sono state abbandonate. Quella fatica nei campi di cui parlavamo poco fa quindi continua a mantenere un valore altissimo, che però è scarsamente riconosciuto dalla società urbana.
Nel Verbano Cusio Ossola – e più precisamente nei Comuni di Ameno, Miasino e Omegna – Corto e Fieno si impegna a custodire questo valore, attraverso quattro giorni di incontro tra cinema e ruralità, o meglio, tra cortometraggi e fieno, proprio come testimonia il suo nome.
Vi abbiamo già parlato di Corto e Fieno nelle sue passate edizioni e oggi torniamo a farlo: il festival è giunto al suo tredicesimo anno, grazie alle numerose microstorie che fanno un salto tra passato e presente, portando sullo schermo campagna, ruralità, prati, boschi, acque, animali, storie quotidiane di donne e uomini.
Si tratta delll’unico festival cinematografico in Italia interamente dedicato al mondo della ruralità: il progetto nasce da un’idea dell’associazione Asilo Bianco, composta da un gruppo di professionisti negli ambiti dell’arte contemporanea, della cultura e dell’educazione. Paola Fornara e Davide Vanotti organizzano ogni anno le proiezioni e gli incontri, dedicati a un cinema che guarda alla terra, ai suoi frutti e a chi se ne prende cura.
TRA PROIEZIONI ED EVENTI COLLATERALI
Per l’edizione 2022 in totale saranno 35 i film proiettati che arrivano da tutto il mondo. Film che ci parlano del rapporto tra l’uomo e la campagna, che si interrogano sulla ruralità di oggi in Italia e fuori dall’Italia, che riflettono sull’importanza di dedicarsi con amore alla terra. Storie di singole persone o piccoli insediamenti, proprio come ci racconta l’illustratrice Lisa Gelli nella locandina del Festival, immaginandosi un’intera comunità che si riunisce intorno alla proiezione dei film e condivide un momento di conoscenza, stupore e sogno, immersa nell’odore del fieno appena tagliato.
In questi anni i luoghi del festival sono stati i più disparati: ville, stalle, granai, fienili, maneggi, sale cinematografiche e teatri. Il festival è diventato nel tempo anche “off”, portando film e registi in diverse regioni di Italia, perché il tema della ruralità riguarda tutti i territori, da nord a sud.
Quest’anno, immerse nelle atmosfere rurali del lago d’Orta, dal 6 al 9 ottobre le proiezioni di Corto e Fieno si alternano agli incontri sul territorio: saranno protagonisti piccoli produttori locali come nel caso del mercato agricolo e rurale a chilometro zero che si terrà domenica 9 ottobre, oltre ai registi dei film in concorso.
Tra le sezioni del festival ci sono “Frutteto”, un concorso internazionale di cortometraggi che vede in gara 18 opere internazionali (tra cui due di autori italiani), e “Germogli – Disegnare il cinema”, un concorso internazionale per animazioni e cortometraggi animati che vede in gara 15 opere. «Corto e Fieno siamo noi, un festival fatto da persone per persone, ma anche un viavai di storie: quelle viste sullo schermo e quelle che scriviamo ogni anno nelle giornate di festival, in quell’atmosfera magica intorno al lago d’Orta».
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