Il Banco Alimentare, “dignità al cibo, dignità alla persona”
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Torino - Per spreco alimentare si intende qualsiasi alimento sano e commestibile che invece di essere destinato al consumo umano viene buttato senza essere consumato. Lo spreco di cibo è una questione sia etica che ambientale ed è capace di portare a un esaurimento delle risorse naturali già limitate sul nostro pianeta, oltre a causare una grossa perdita in termini di biodiversità.
In Italia esiste oggi un’associazione che limita gli sprechi al minimo e che conosciamo come Banco Alimentare: l’iniziativa nasce a Milano nel 1989 dall’incontro tra Monsignor Luigi Giussani, fondatore del Movimento di Comunione e Liberazione, e Danilo Fossati, fondatore dell’Azienda Star. Per saperne di più ci siamo fatti illustrare da Stefano il funzionamento del Banco Alimentare di Moncalieri, in Piemonte, di cui lui è responsabile. Grazie al suo racconto abbiamo ricevuto informazioni molto importanti su come quest’attività agisce sulla lotta allo spreco del cibo.
LE AZIENDE E I SUPERMERCATI IN RETE CON IL BANCO ALIMENTARE
Le principali sedi nate in Piemonte dopo la fondazione dell’opera sono cinque, situate a Moncalieri, Asti, Biella, Fossano e Novara. Da 28 anni il Banco Alimentare opera in due direzioni: sostenere le persone bisognose e attuare iniziative sottraendo i prodotti alimentari allo spreco. Il suo obiettivo principale è soprattutto quello di ridurre gli sprechi delle aziende e dei supermercati, raccogliendo tutto ciò che durante il corso della giornata non viene venduto. Fra le principali aziende con cui collabora il Banco Alimentare vi sono Barilla, Tapporosso, Ferrero, Lavazza e Parmalat, mentre tra supermercati porta avanti relazioni con la Coop o l’Eurospin.
Lo scopo del progetto non è quello di ripulire i banchi dei supermercati, ma fare una selezione alimentare di ciò che è ancora consumabile e utilizzabile: ad esempio, per una confezione che viene danneggiata non è prevista la distribuzione, mentre grazie all’intervento del Banco Alimentare, dopo la selezione, i prodotti ricavati vengono conservati in un magazzino che li protegge da danni o batteri esterni.
LA VISITA AL MAGAZZINO
Durante il corso dell’intervista Stefano ci ha condotto all’interno del magazzino, mostrandoci come è organizzato. I prodotti vengono divisi per tipo, data di scadenza e giorno di consegna. Per la donazione, il controllo della data di scadenza di questi prodotti è importantissimo.
Ad esempio, un prodotto a base di carne deve avere una data di scadenza che non sia sotto i 2 mesi per dare la possibilità alle persone bisognose di consumarla quando più ne hanno bisogno, oppure le confezioni di succo o di latte devono avere una data di scadenza non inferiore ai 6 mesi. Le strutture beneficiarie stipulano con il Banco una convenzione con la quale si impegnano ad utilizzare i prodotti ricevuti in modo appropriato ed esclusivamente a favore dei bisognosi.
LA SOLIDARIETÀ E LA GUERRA IN UCRAINA
Sono oltre 35.000 in più le persone che, dallo scoppio della guerra in Ucraina ad oggi, sono assiste dal Banco Alimentare attraverso le strutture caritative presenti in tutta Italia. I costi di spedizione impediscono di conferire un aiuto al massimo delle possibilità verso i rifugiati, infatti si aggirano intorno ai 2.000.000 di euro annuali.
Secondo le ultime rivelazioni del Governo, nel momento in cui scriviamo l’articolo, sono oltre 70.000 i profughi arrivati nel nostro Paese a causa della guerra. Anche la situazione italiana, oltre a quella internazionale, si presenta critica a causa della presenza di persone bisognose. Nonostante ciò, insieme alle sue 7.612 sedi che comprendono anche mense e case di accoglienza, il Banco Alimentare sostiene e, per quanto possibile, aiuta dando una seconda possibilità alle famiglie che ne hanno bisogno.
Questo contributo è stato realizzato dagli studenti e dalla studentesse della scuola secondaria di secondo grado ITIS Pininfarina a conclusione dell’attività “Agisci ora”, percorso di giornalismo ambientale condotto dalle giornaliste e giornalisti di Italia che Cambia in collaborazione con il Comune di Moncalieri e Legambiente Moncalieri. Il progetto è volto a trasmettere le basi del giornalismo ambientale e uscire dalle mura scolastiche per riconoscere, comprendere il proprio territorio e raccontare le problematiche ambientali o gli esempi virtuosi presenti.
Articolo scritto da: Alessio Boccardo, Emanuele Longo, Vanessa Meduri e Fabio Polini della classe 3A dell’ITIS Pininfarina di Moncalieri.
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