Sonia Tabai, la scrittrice che ha trasformato la sua vita e parla di cambiamento nei suoi romanzi
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Mantova, Lombardia - Deva e Andrea, i protagonisti dell’ultimo romanzo di Sonia Tabai, si trovano entrambi posti di fronte a un bivio quando si rincontrano dopo anni di lontananza. Deva, un lavoro in una grande azienda che non le appartiene e con una bambina che sta crescendo da sola con l’aiuto dei genitori, si sente schiacciata tra una vita che non è più sua e un sogno quasi dimenticato, quello di diventare scrittrice. Andrea dopo anni dentro e fuori dagli ospedali vive con i mesi contati, sperando in un trapianto di polmoni.
Due vite sospese in attesa di un miracolo, di qualcosa di inaspettato che arrivi a portare ossigeno, aria nuova e nuova linfa nei loro destini. Deva e Andrea erano colleghi, a unirli era la passione viscerale per i libri e la letteratura. Dopo anni si rincontrano quasi casualmente proprio quando Andrea ha il suo triste verdetto e le loro vite tornano a respirare: il sogno di Deva comincia a vivere grazie al sostegno di Andrea e Andrea ritorna a sognare grazie al coraggio di Deva di cambiare.
Incontriamo l’autrice del libro Sonia Tabai, che come Deva, la protagonista del suo romanzo, ha vissuto una parabola di cambiamento, un percorso iniziatico. Il cambiamento di vita di Sonia comincia con l’abbandono del lavoro in banca, l’addio al suo paese natio nella provincia mantovana e l’avvicinamento alla natura e alla montagna.
Frequenta corsi sulle erbe, corsi di alchimia, filosofia e nel 2012 apre lo studio Erbaluna, oggi in R84 Multifactory, e aiuta le persone a ritrovare il proprio benessere. «Dallo studio profondo dell’alchimia mi sono avvicinata alla terapeutica spagirica, che è una pratica antichissima che concepisce tutto ciò che esiste come relazione tra forze energetiche o archetipi», racconta Sonia.
E ovviamente c’è la scrittura. Il primo romanzo Poche parole dette piano esce nel 2014; La ragazza di Monteluna è il terzo, dopo Fuoco, incanto e polvere di cannella del 2017. C’è un luogo su tutti dal quale Sonia ama scrivere: lo chalet. Questa casa è raggiungibile solo percorrendo un sentiero nel bosco, è una piccola baita di montagna nel cuore della natura incontaminata sulle Dolomiti.
«Prima di venire qui mi ero disabituata alla natura», racconta. «La vedevo sì ogni giorno, abitando in campagna, ma non la sentivo più. Non ci stavo mai in mezzo. Mi alzavo, correvo al lavoro, correvo anche in macchina e poi stavo nel cemento e nel grigio del palazzo dove avevo l’ufficio tutto il giorno. Mi ero abituata al grigio, a stare rinchiusa, a respirare aria già respirata e senza un riciclo adeguato. Da quando sono qui, mi sono allenata ogni giorno alla bellezza e ai panorami sconfinati. Nel mio romanzo scrivo quanto è importante tornare alla Natura, quanto la dobbiamo onorare, quanto respiro e amore ci dona senza voler nulla in cambio, se non il rispetto».
Il sogno di diventare scrittrice è il grande viaggio di questo romanzo. Un viaggio che deve fare i conti con lo scorrere inesorabile del tempo, che non sembra mai bastare per i due protagonisti. Una storia che insegna coraggio e restituisce bellezza e incanto al mondo. In questi mesi il romanzo viaggerà tra librerie, erboristerie, atelier e biblioteche, qui potrete seguire tutti i suoi passi. «La missione più importante del mio libro – conclude Sonia Tabai – è unire persone, storie, sentieri e pensieri in un filo rosso che trama verso nuovi orizzonti e felicità».
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