La octopus-therapy sbarca al Gaslini: chi vuole creare piccoli polpi all’uncinetto?
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Genova - Sono morbidi e colorati e adesso tengono compagnia a tanti bimbi che, stringendone i tentacoli, si rasserenano. Sì, perché la octopus-therapy, nata nel 2013 nell’ospedale universitario di Århus, in Danimarca, aiuta i piccoli ricoverati in terapia intensiva prenatale a calmarsi: simulando il cordone ombelicale, i tentacoli di questi polpi consentono ai prematuri di crescere con un po’ più di serenità al di fuori del ventre materno. E pare che i piccoli, infatti, se li stringano per tutta la notte. Molto più di un giocattolo, quindi, ma un sostegno emotivo a cui aggrapparsi letteralmente. E ritrovare questo “appiglio” aiuta i bambini nello sviluppo.
L’INIZIATIVA
La miccia di questo progetto è stata Jadwiga Pacholec che, dopo l’albero di Natale a mattonelle di lana e cotone realizzato nel 2019, a giugno ha dato il via a questa iniziativa solidale, proponendola a un gruppo di amici ormai consolidati e affiatati. «Sapevo che portare qualcosa al Gaslini non è un’impresa facile», racconta Jadwiga, titolare di una merceria in piazza Martinez. «Così ho contattato un’amica che lavora proprio nell’ospedale pediatrico e ho condiviso con lei questa idea. Francesca ne ha parlato in reparto e ci ha dato il via libera, riportandoci l’entusiasmo di tutti i colleghi e le colleghe».
Questo ha dato il “la” a un denso lavorìo di un mese, durante il quale sono stati realizzati oltre duecento animaletti marini. Dopo la consegna dei polpi a Jadwiga, ogni pezzo è stato controllato singolarmente e più volte sia da lei che da un’amica del gruppo, Rita Marozzi – alcuni mi spiega, avevano i tentacoli troppo lunghi o “pericolanti”, cioè si staccavano facilmente, costituendo, quindi, un pericolo per i piccoli – dopodiché disinfettato e sanificato.
Il bello è che sono arrivati pacchetti pieni di polpi perfino dal Piemonte e dalla Sardegna; proviene dalla Toscana, invece, un’offerta per acquistare i gomitoli. Perché anche chi non sa tenere in mano i ferri ha voluto contribuire: «C’è chi ha comprato qui il cotone, da recapitare poi alle volontarie del gruppo, ma anche chi ci ha donato borsate di gomitoli». Di quelli dimenticati in cantina e vogliosi di prendere nuove forme.
Ne è nata in pochissimo tempo una piccola grande catena di montaggio, in cui ognuno ha lavorato a casa, sempre tenendo Jadwiga come riferimento: nel suo negozio, infatti, si può passare a chiederle suggerimenti su come procedere, in caso di dubbi. «Io sono sempre a disposizione per fornire spiegazioni sulle varie tecniche», aggiunge lei.
«L’uncinetto è un vero e proprio antidepressivo, piace perché rilassa molto». Infatti sono tante le donne hanno iniziato a cimentarsi proprio per partecipare a questa iniziativa e ora non smetterebbero più: «Io le avevo avvisate: basta poco, giusto saper tenere uncinetto in mano e poi si va», sorride.
L’APPELLO
Chiunque voglia contribuire a questo progetto può farlo: come? Innanzitutto disseppellendo dall’armadio la borsa con gli uncinetti e seguendo uno dei tanti tutorial online per creare piccoli polpi o meduse. Per la realizzazione, invece, occorre seguire due sole regole che riguardano la dimensione e il materiale: i tentacoli devono estendersi per minimo 15 cm – né troppo lunghi, né troppo corti – e bisogna usare gomitoli nuovi di puro cotone, per motivi igienici, in modo da favorire la sterilizzazione all’interno dei macchinari ospedalieri appositi.
«Anche chi non sa tenere in mano i ferri può comunque unirsi a noi, contattandoci o fornendoci il materiale! Chiunque desideri partecipare, insomma, in qualsiasi forma, è il benvenuto», conclude Jadwiga. E nel frattempo, dal momento della consegna del carico di polpi al reparto, avvenuta a fine giugno, sono arrivate altre richieste, «così abbiamo già ricominciato a lavorare». Ora la destinazione sono i reparti di lunga degenza e ortopedia.
«Non appena sarà possibile torneremo al Gaslini con una nuova consegna, anche perché ogni polpetto rimane al piccolo, quando esce dall’ospedale». Per questo c’è sempre bisogno di nuovi tentacoli da stringere. A me è venuta una gran voglia di sferruzzare. E a voi?
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