22 Ago 2022

La Prossima Cultura: ecco come trasformare la società per favorire il cambiamento

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Per essere sistemico un cambiamento culturale deve agire su tanti livelli, servirsi di un approccio complesso, dotarsi di strumenti trasversali a molte discipline. È proprio questa la strada che ha scelto di percorrere La Prossima Cultura, un progetto che da circa quattro anni sta portando avanti un insieme di processi volti a cambiare in meglio la società. Ecco come.

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Un cambiamento culturale su più livelli, un collegamento fra tematiche e approcci apparentemente distanti per andare al cuore di una vera e propria trasformazione rigenerativa, più equa ed ecologica. Una trasformazione collettiva e di comunità, da attuare soprattutto in momenti chiave del nostro tempo come quello che stiamo vivendo, che può verificarsi solo se preceduta da un risveglio e da un cambiamento personale, individuale e interiore.

Sono questi i presupposti su cui si fonda La Prossima Cultura, un progetto nato nel 2018 con l’intento di generare una rete di persone che, accomunate da valori e visione, si propongano di sostenere una trasformazione sociale e culturale utilizzando diversi approcci. Martina Francesca e Aua Plaza ne sono l’anima e insieme hanno dato vita anche a percorsi paralleli in Spagna e in altri paesi europei.

la prossima cultura

In questa ottica La Prossima Cultura propone varie attività che coinvolgono diversi ambiti: da movimenti di base e attivismo a realtà comunitarie come associazioni, comuni, ecovillaggi, toccando temi chiave come l’educazione, la salute pubblica, i processi partecipativi, l’università, il cooperativo e delle imprese. Solo disseminando sguardi, approcci e visioni differenti si può realizzare un cambiamento di paradigma nel modo di relazionarsi con le altre persone, con l’universo che ci ospita e con noi stessi. 

Al tempo stesso è necessario abbandonare modelli relazionali di dominazione e sfruttamento per dare vita a relazioni eque e sostenibili, da contrapporre a una cultura che privilegia la competizione, lo sfruttamento estrattivo, la separazione. Non solo dunque innovazione, ma anche recupero di alcune pratiche che da sempre hanno permesso di essere sostenibili come comunità. Dare spazio a culture rigenerative, attraverso una rete di persone, collaboratrici e moltiplicatrici, permette di contribuire a materializzare un cambiamento reale di vita e paradigmi. 

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A tal proposito La Prossima Cultura propone progetti e percorsi che si ispirano al pensiero sistemico per imparare a comprendere la complessità, le connessioni tra gli elementi di un sistema che possono sembrare oggetti distinti e separati. Quella che viene ricercata è una visione di aiuto in situazioni complesse dove non ci sono soluzioni predefinite, ma processi vivi. Un punto di riferimento è anche l’ecologia profonda per ripensare al ruolo che l’uomo ha sul pianeta, reintegrandolo nella natura e negli ecosistemi. Non manca poi la facilitazione di gruppo come strumento di trasformazione sociale e culturale attraverso una serie di metodologie, tecniche e sguardi che permettono di relazionarsi con maggiore consapevolezza.

Uno sguardo integrato permette di fare emergere altri modi più sostenibili di relazionarci e convivere; ecco dunque che diventano basilari diversità e prospettiva di genere, perché nella diversità siamo tutti equivalenti. Per poter trasformare gruppi e culture è importante cominciare da un cambiamento interiore e personale. E come singoli abbiamo bisogno di gruppi e società per esplorare insieme nuovi modi ecologici di relazionarci. 

Solo disseminando sguardi, approcci e visioni differenti si può realizzare un cambiamento di paradigma

Sono questi tutti ambiti diversi che La Prossima Cultura ha cercato di integrare attraverso progetti specifici, processi partecipativi, programmi mirati all’intersezionalità e alla diversità e percorsi di facilitazione per una transizione eco-sociale che viene portata avanti con reti, istituzioni pubbliche, scuole. Dalla competizione alla collaborazione, dalla separazione all’interdipendenza. Da una logica dove io vinco e tu perdi, a una dove si vince insieme. In questo percorso la diversità diventa una ricchezza e non solo fonte di difficoltà.

L’ascolto, la gestione delle emozioni in gruppo, il potenziale dei conflitti sono degli ottimi strumenti che La Prossima Cultura mette in gioco in questa esplorazione trasformativa. A Martina e Aua negli anni si sono aggiunte alla rete nuove persone attraverso tre diversi livelli di partecipazione: membri del “gruppo seme”, collaboratrici regolari del progetto – a volte anche per collaborazioni specifiche – e moltiplicatrici o sostenitrici del progetto per un ecosistema del cambiamento in continua evoluzione!

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