24 Ago 2022

Hryo: piccoli passi, grandi traguardi per un mondo di pace e uguaglianza

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Ripristinare la dignità umana, promuovere la cultura, agire pacificamente verso la liberazione dall’influenza delle mafie, stabilire una rete di sostegno per l’azione locale. Questi sono solo alcuni degli obiettivi raggiunti da Hryo, Human Rights Youth Organization, un’organizzazione umanitaria nata a Palermo nel 2009.

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Palermo - Dodici anni fa Marco Farina ha dato vita a Palermo all’organizzazione umanitaria Hryo, Human Rights Youth Organization, con il proposito di contribuire alla creazione di un mondo governato da pace, comprensione e uguaglianza attraverso un lavoro sull’educazione, il sostegno all’azione locale, la scoperta e la valorizzazione delle potenzialità di ognuno di noi. Nell’arco di questi anni sono stati compiuti piccoli passi che hanno portato a grandi trasformazioni, grazie anche ad una rete internazionale di collaborazioni, che si è andata via via costituendo, con varie organizzazioni e individui che contribuiscono attivamente al contesto locale.

«Non riusciamo a influenzare il cambiamento di leggi o regole, ma sono tanti gli obiettivi raggiunti in questi anni e altri ce ne prefiggiamo. E ci accorgiamo che sono in tanti a pensarla come noi, questo ci fa ben sperare» racconta Antonella Folgoretti, responsabile comunicazione Hryo.

Ripristinare la dignità umana, abbattere i pregiudizi creando forti legami tra le diverse realtà e facilitare il dialogo interculturale, creare una forte consapevolezza attorno ai temi dell’oppressione e della sofferenza, stabilire una rete di sostegno nei movimenti locali e nelle zone di conflitto, disegnare un percorso verso una cultura della pace, del rispetto e della sostenibilità, promuovere la cultura come strumento di accettazione e comprensione della diversità, promuovere ed agire pacificamente verso la liberazione dall’influenza delle mafie. Questi sono alcuni degli obiettivi raggiunti grazie ai progetti messi in campo da Hryo

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Nel 2019 è stato affidato all’organizzazione un terreno confiscato alla mafia all’interno del quartiere Cruillas, un luogo periferico, non dotato di spazi verdi, in un contesto cittadino mal collegato e abbandonato. Da allora Marco e l’intera squadra di Hryo lavorano per restituirlo alla comunità del quartiere e all’intera città. Un polmone verde in cui svolgere attività di inclusione sociale soprattutto per le persone svantaggiate del quartiere. 

«Quando ti ritrovi ad occupare un terreno confiscato se non si riesce a fornire un modello o a dare un’ispirazione alla comunità, rafforzando la sensibilizzazione verso i temi della legalità e dell’appartenenza positiva al territorio, non hai fatto nulla. Il progetto Terra Franca a Cruillas sente l’urgenza di favorire la diversità biologica. Abbiamo creato una colonia di api, un apiario olistico, il primo a Palermo, volto anche alla cura e al benessere di chi soffre di certe patologie o ha semplicemente bisogno di rilassarsi.

Abbiamo una serra delle biodiversità in cui portiamo avanti pratiche di permacultura e tra i prossimi obiettivi c’è anche quello di creare un auditorium dove organizzare attività culturali, incontri letterari, costituire una biblioteca per metterla a disposizione della comunità». 

Hryo vuole fare di Terra Franca un ambiente sostenibile, equilibrato ed esteticamente gradevole, un’area di bellezza, un luogo naturale. Sono tante le realtà che stanno collaborando insieme affinché tutto questo si trasformi in realtà, da Palma nana a Libera Palermo, immaginando di creare anche una consulta giovanile all’interno del quartiere. Idea che sta attirando consensi positivi anche perché, secondo Antonella, c’è molta voglia di impegnarsi per non vivere solo situazioni di degrado. 

Ecco perché non bisognerebbe puntare ad andare via, ma migliorare quello che c’è, investendo emotivamente e razionalmente su questo territorio

Mentre in quartieri simili a Cruillas negli anni passati sono stati realizzati spazi e attività in contrasto all’incuria e al disagio tipico di certi quartieri, a Cruillas ancora non è stato fatto nulla. Non esiste neanche la strada di accesso. Sono circa 30.000 le persone che ci vivono, alcune di queste con disabilità non hanno la possibilità di uscire fuori di casa. A Cruillas c’è solo una piazza.  

«Speriamo di creare una realtà culturale utile per tutti e per tutta la città. I contesti sono difficili anche perché ci sono delle lungaggini burocratiche per accedere a molti servizi, tra questi l’acqua. Una lotta in salita. Bisogna armarsi di testardaggine e crederci molto. Se ci si  lascia abbattere è finita. Vogliamo trasformare questo luogo anche in un’oasi contro la cementificazione. Ci sono dei ruderi abbandonati, degli scheletri che sono messi lì, che non servono a nulla e devastano la periferia».

Terra Franca è uno dei tanti progetti di Hryo. A giugno si è concluso “Spread the game”, un percorso rivolto a garantire l’inclusione sociale di soggetti con disabilità attraverso il gioco. Un lavoro che ha coinvolto diversi paesi europei, Italia, Spagna, Grecia e Slovenia, e che ha dato origine a strumenti utili agli educatori, operatori e docenti che operano nel settore.

Alla base di “Spread the game” c’è la convinzione che la condivisione delle buone pratiche offra la possibilità di esplorare metodi di coinvolgimento e formazione innovativi, utili per la promozione di una metodologia attiva, inclusiva e collaborativa. “Spread the game” ha studiato le metodologie che incorporano il digitale e il gioco, come la tecnica della Gamification e/o il Digital Storytelling: in esse è presente un elemento di innovazione valido per valorizzare un apprendimento trasversale e mantenere l’attenzione dei discenti incrementando l’acquisizione delle competenze.

L’obiettivo è quello di fornire a educatori, operatori e docenti strumenti e risorse digitali gratuite da utilizzare nelle attività quotidiane con giovani con disabilità e non.

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E poi ancora Palermo Pura, finanziato dall’Agenzia Nazianole dei giovani che riunisce tutte le persone che vogliono ripulire e riqualificare gli spazi pubblici della città. 

«Andiamo a raccogliere immondizia anche sotto il sole con 35 gradi. L’obiettivo è far crescere un gruppo di persone fortemente motivate ad un cambio di prospettiva. Palermo ha problemi seri con i rifiuti, con la gestione da parte delle istituzioni e con i fenomeni di disuguaglianza. Una società abituata al disinteresse delle istituzioni si lascia andare. Il problema principale, infatti, è sociale e culturale insieme alla disuguaglianza tra le zone più centrali e pulite e le periferie. Siamo intervenuti anche a Monte Pellegrino, di fronte alla piazzetta del santuario di Santa Rosalia, uno dei luoghi più amati, completamente pieno di monnezza».

Hryo nel realizzare i vari progetti si ispira sempre alla collaborazione e alla cooperazione perché solo disseminando delle buone pratiche si può contribuire a qualcosa di più grande e più utile a tutti. «La nostra è una sorta di missione. Se ti guardi intorno e ti accorgi di tutto ciò che non va non puoi non dare un contributo, non puoi fare finta di non vedere.

Palermo è una città bellissima, dalle grandi potenzialità, con una storia immensa di accoglienza sin dalla sua fondazione. Ecco perché non bisognerebbe puntare ad andare via, ma migliorare quello che c’è, investendo emotivamente e razionalmente su questo territorio» conclude Antonella.

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