Giada Marabotto: “Ecco come la forza d’animo che abbiamo dentro mi ha aiutato in un momento di crisi”
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Genova - Moderne Persefone va in giro per il mondo grazie alla storia di Giada Marabotto. Formata all’insegna della multidisciplinarietà, Giada ci mostra come sia possibile tradurre le proprie passioni e competenze in un lavoro: credendo in sé stesse e puntando sempre alle stelle, anche quando tutto sembra remarci contro.
Giada Marabotto nasce Genova e fin da bambina è contaminata dalla passione materna per la letteratura e dalla vocazione professionale del papà, impegnato con business plan e convention. Entrambi i suoi genitori erano grandi viaggiatori. «Quando a 8 anni sono salita in aereo per la prima volta mai avrei immaginato che la passione appena nata per i viaggi, assieme alle attitudini dei miei genitori, avrebbe segnato così tanto la mia vita». Quello, per Giada, è stato l’inizio del suo percorso: ha viaggiato in ogni angolo del mondo, fino a quando ha deciso di rendere questa passione la sua professione.
LE ORIGINI MULTIDISCIPLINARI
Una volta cresciuta, Giada studia psicologia, acquisendo così gli strumenti per entrare in piena sintonia con le persone con cui si relaziona sia quando organizza un viaggio, sia nei processi di accompagnamento strategico per gli operatori del settore. Consegue poi una laurea in Marketing e Comunicazione, che le dà una importante base in campo economico, con un approccio moderno. Infine ottiene il Master in Comunicazione Digitale.
Inoltre, in tutti gli anni di formazione abbandona mai lo studio delle lingue straniere, indispensabili per superare tutti i confini ed esplorare il mondo in profondità. «Ho capito che potevo aiutare gli imprenditori del turismo a intraprendere le loro attività con un approccio diverso: professionale e positivo. E così ho deciso di conseguire la certificazione Business Coach Internazionale».
Giada si forma all’insegna della multidisciplinarietà e ciò le dà una marcia in più e le permette di portare avanti con maggior consapevolezza il suo lavoro e le sue passioni, aprendo la mente per valutare diverse prospettive di azione. Ma la sua scuola di vita più grande è il viaggio: migliaia di chilometri in tutto il mondo e centinaia di esperienze nei cinque continenti le hanno consentito di trasformare questa grande passione in un lavoro.
LA NASCITA DELLA SUA AGENZIA
Giada lavora qualche anno come dipendente, ma dentro di sé alimenta il desiderio di intraprendere un percorso imprenditoriale individuale. Così decide di aprire la sua attività turistica, da zero: zero clienti, zero storico di fatturato. Solo la sua formazione nel settore e il forte desiderio di realizzare il suo progetto. «All’inizio ho preso il posto di un fruttivendolo, ma dopo la crisi del turismo ho deciso di crescere così sono passata a un ufficio più grande, in una posizione centrale, che potesse accogliere anche dei collaboratori», racconta.
Il suo tour operator diventa un nome conosciuto a Genova e lei viene chiamata come docente di turismo da diversi enti di formazione. Così lancia brand specializzati nel turismo scolastico, viaggi di gruppo e incoming in Liguria. «Si tratta di un’attività nata quasi per caso, ma dalla quale sono arrivate grandi soddisfazioni. Oggi ho in agenda docenze, laboratori e testimonianze aziendali per enti di formazione, istituti turistici, camera di commercio e università».
Nel frattempo Giada non smette di formarsi. Parallelamente al suo lavoro frequenta decine di corsi di aggiornamento e formazione professionale, fino ad ottenere il certificato di Business Coach Internazionale che le permette di aiutare gli imprenditori del turismo a creare da zero o a rilanciare la loro attività turistica. Ma la sua storia non finisce qui.
IL MOMENTO DI SVOLTA
Arriva il febbraio 2020, un anno critico per tutto il mondo. In quella data, Giada è una neomamma felice e ha la sua agenzia di viaggi da oltre dieci anni. Insomma è tutto a posto e la nascita di sua figlia arriva a coronamento di una vita serena sotto ogni punto di vista. «Posso dire che ero una donna felice», ricorda.
Ma il 23 febbraio 2020 succede qualcosa che le cambia la vita. «Mia figlia aveva pochissimi mesi e io ero scissa in due: felice di essere mamma, ma anche molto stanca e stressata. Nuovi ritmi, nuove abitudini: tutto più lento, tutto da dividere in due. E il mio stato d’animo ne risentiva. Poi è arrivato il Covid e il mondo del turismo si è improvvisamente bloccato. E io con lui. Abbiamo dovuto cancellare più di 200 gruppi ed effettuare i rimborsi. Avevo perfino contattato un commercialista per dichiarare fallimento e pensato di vendere la mia casa».
In un momento così difficile, lei cade in un vortice nero di cui non vede la fine. Ma è proprio nel momento di maggior sconforto che bisogna reagire. E Giada ci riesce: «Non volevo che il Covid distruggesse tutto ciò che ero riuscita a creare in dieci anni con grandi sforzi e sacrifici. Così ho cominciato a guardarmi intorno, ho conosciuto nuove persone che sono diventate colleghe, tra cui Antonella Ruberto, la mia attuale socia, con cui abbiamo trovato un’affinità unica».
Spesso i momento di rottura e di crisi si possono trasformare in una svolta. Questo è possibile soprattutto grazie al giusto atteggiamento, che può far scaturire un’energia fonte di grande positività, la quale poi si riflette anche sugli altri e su tutto ciò che ci circonda. Una vera e propria pandemia di positività.
TRASFORMARE IL PUNTO PIÙ BASSO DELLA VITA IN UNA RINASCITA
«Il febbraio 2020 è stato decisamente il punto più basso della mia vita, ma anche più alto. Una svolta in tutti i sensi». Oggi, passati due anni da quel periodo, Giada vede tutti gli aspetti positivi di quei giorni che all’epoca le sembravano una congiuntura disastrosa. Arriva perfino a pensare che se non fosse successo quello, non avrebbe avuto lo stimolo per fare il salto di qualità.
È tutta una questione di prospettive e di approccio, allora? Non dipende molto, forse, dall’atteggiamento con cui affrontiamo gli eventi e dalle scelte che compiamo, nel nostro piccolo, per orientare il nostro percorso verso il raggiungimento dei nostri obiettivi, benché difficili da raggiungere? La difficoltà non può diventare una fonte avvincente di sfida? La storia di Giada sembra proprio insegnarci questo.
Per lei l’arrivo della pandemia è stato l’inizio di nuove opportunità. Ovviamente dopo aver cambiato atteggiamento. Per dirne alcune, «mi sono trovata sul palco del TGG a Rimini come relatrice; sono stata nominata referente regionale di un’importante associazione di categoria sul turismo organizzato, ho aperto una filiale a Savona del mio tour operator e ho lanciato una start-up turistica».
Giada non smette mai di imparare e di entusiasmarsi soprattutto nei momenti difficili: la curiosità è da sempre il suo motore. Perché anche se siamo reduci da un periodo di grave crisi, questo è esattamente il momento nel quale bisogna investire – economicamente ma soprattutto emotivamente –, formarsi e imparare a lavorare in modo innovativo. «Perché quando la crisi finirà, un nuovo mondo ci attende e chi si sarà preparato per tempo potrà dominarne le regole».
Giada ci saluta, tutte noi Moderne Persefone che vacilliamo sul filo della vita, spesso dura e ambigua, consigliandoci di puntare sempre alle stelle, non accontentarsi e non sottovalutarsi. «A volte le difficoltà sembrano enormi, ma dentro di noi risiede una forza che nemmeno sappiamo di avere. Facciamone tesoro».
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