Daniela: “Ho allestito un punto bookcrossing nel mio condominio perché credo nella condivisione della cultura”
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Genova - Un’insegnante di inglese si trasferisce in un nuovo appartamento e, tra uno scatolone da spostare e l’altro, ha un’intuizione. Perché non portare un po’ di colore e soprattutto di cultura nell’androne del nuovo palazzo? E così monta uno scaffale pieno di libri nel portone. Daniela Domenici, che vive da qualche settimana in un nuovo condominio a Sestri Ponente – nella zona della Costa – è riuscita a mettere su gambe la sua idea di bookcrossing condominiale. Un’iniziativa semplice ma che può trasformare un pianerottolo in un luogo di incontro e socializzazione, anziché un punto di passaggio dove il più delle volte ci si saluta e basta.
Daniela è una donna spumeggiante: l’approccio aperto e socievole tradisce le sue origini siciliane, la parlata i suoi trent’anni trascorsi a Firenze. Mamma e nonna, oltre che docente di inglese, ha tanti interessi e una spiccata sensibilità nei confronti degli animali, delle persone in carcere e di tutto il mondo transgender, che si riflettono nella sua produzione letteraria, che vira dalla spiritualità alle filastrocche per bambini. “Voci dal carcere”, per esempio, e “Fabiola, storia di una trans” sono i suoi primi libri.
Ho voluto fare due chiacchiere con lei per capire meglio il suo progetto e i suoi potenziali sbocchi.
Daniela, com’è nata l’idea di dare vita a un bookcrossing nel tuo nuovo condominio?
Dal desiderio di condividere con gli altri l’amore per la lettura e per la cultura in generale, che fanno parte del mio DNA. Quella della libreria di condominio era un’idea che avevo già in mente da tempo, ma nel palazzo in cui abitavo prima i vicini non erano molto aperti a queste iniziative. Invece qui, dove mi sono trasferita da circa un mesetto, l’idea è stata subito accolta con entusiasmo, sin dall’assemblea condominiale in cui io e mio marito l’abbiamo proposta. E allora ho cominciato.
Il cartello scritto a mano appeso agli scaffali dice: “Bookcrossing vuol dire scambio di libri gratuito”. Quanti libri ci sono e quali hai inserito?
Per ora poco più di cinquanta. Alcuni titoli mi sono stati spediti dalle case editrici perché da anni scrivo recensioni letterarie sul mio blog; c’è poi un tavolino con alcuni dei tanti libri che ho pubblicato negli ultimi dieci anni. Metterli qui per me è un buon modo per diffonderli. Ho aggiunto anche i primi titoli in lingua, per ora in russo e in inglese.
Il senso è leggerli e riportarli, affinché altre persone li possano prendere e continuare a farli circolare, per una gratuita condivisione di cultura. Certo, ci sono i telefoni, i tablet, i computer, la televisione, ma i libri sono importanti. Oltre alle letture per grandi, c’è uno scaffale dedicato ai libri per bambini, con due seggioline per consentire ai più piccoli di consultarli già nell’androne.
Come sta andando in queste prime settimane?
Complice Ferragosto e il viavai dalle ferie, all’inizio non ho visto grandi cambiamenti. Da qualche giorno invece noto che i vicini prendono qualche libro e ne lasciano altri. E ho anche ricevuto i complimenti da parte di alcuni condomini che hanno trovato il bookcrossing una splendida iniziativa.
Da quanto tempo ti occupi di editoria?
I libri sono la mia passione da sempre. Oltre a recensire le nuove uscite, faccio presentazioni da tanti anni, prima in Sicilia, poi a Firenze e infine a Genova, da quando mi sono trasferita qui nel 2017. Tra i tanti autori ho presentato Maria Masella alla Feltrinelli e Renzo Bistolfi alla Mondadori, ma mi piace anche promuovere i neoscrittori, quelli che si stanno affacciando a questa realtà.
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