2 Ago 2022

A passo d’asino per scoprire i sentieri dell’Etna in modo lento ed ecologico

Scritto da: Maria Enza Giannetto

Salvo ha sei asinelli, con i quali accompagna gli escursionisti nel territorio etneo. Per realizzare questo sogno ha raccolto l'eredità del padre e lasciato la sua vecchia vita professionale alle spalle, ispirato dalla voglia di proporre un modo di scoprire la Sicilia che fosse lento, ecologico e attento alle relazioni umane.

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Catania - «Gli asini mi hanno insegnato la lentezza. Mi hanno insegnato a rallentare e a godere del passo lento». Salvo Correnti non ha dubbi: a quell’animale da sempre sodale dell’uomo, insostituibile aiuto nel lavoro e fedele compagno di lunghi e faticosi tragitti, deve il nuovo corso della sua vita. Quel corso che lui – oggi 44 anni, cresciuto alle pendici dell’Etna –, ha deciso di intraprendere ormai dieci anni fa, quando nella sua Linguaglossa(CT) ha trasformato l’intuizione che qualche anno prima aveva avuto suo padre Santino in una vera e propria attività di turismo esperienziale: Etna Donkey Trekking

«Circa 16 anni fa mio padre, che allora lavorava con i mezzi che portavano visitatori sull’Etna, ha avuto l’idea di acquistare quattro asinelli chiedendosi se esistessero ancora persone in grado di assaporare il piacere di andare piano». Una scommessa che si è rivelata vincente, soprattutto quando Salvo, da sempre ostinato a rimanere nella sua terra anche quando tanti amici emigravano, ha deciso di lasciare i lavori che aveva fatto fino ad allora per puntare tutto sulla metodicità, la lentezza e l’intelligenza dell’asino.

«Lavoravo dalla mattina alla sera – ricorda – e intanto mi ero sposato e stava per arrivare la mia prima bambina [oggi ha una figlia e un figlio che sono il suo grande orgoglio, ndr] ma a un certo punto ho capito che volevo fare qualcosa di più, qualcosa che mi desse davvero la percezione che si può essere felici quando si lavora. E così ho scommesso su di me e su quello che amo: la mia terra, la natura e la capacità di rallentare ed emozionarmi».

«Dopo dieci anni posso dire che il tempo mi ha dato ragione e oggi, anche se non sono ricco, sono sicuramente felice. Felice dei risultati ottenuti e di riuscire a donare alle famiglie esperienze uniche. Io ho sempre amato tanto i bambini, sono entusiasta di vedere le famiglie godere di un’esperienza che vivono insieme, a contatto con i miei asinelli e soprattutto di vedere i genitori gioire vedendo i loro figli sorridere, proprio come accade a me con i miei due bambini. Potrà sembrare un po’ sentimentale ma è davvero così».

Per questo, oggi, tra il tempo per la sua famiglia e quello che dedica alla campagna che tanto ama, producendo anche un buon vino patronale, e alle tante famiglie cui in questi anni ha fatto conoscere l’Etna a dorso d’asino – o meglio a spasso con l’asino –, il tempo scorre più lento, dandogli anche l’opportunità di immaginare sempre esperienze nuove e coinvolgenti.

etna

«Prima di tutto sono io che mi emoziono e amo il fatto di poter a mia volta regalare emozioni. Ad esempio, ho capito che mi piace molto lavorare in piccoli gruppi e dedicarmi totalmente a una famiglia con un tour privato che permette anche di chiacchierare e conoscerci meglio. Oggi ho sei asini e so bene che potrei anche averne di più e ingrandire l’attività, ma so anche che non potrei poi dedicarmi ai miei ospiti come ho fatto in questi anni e ciò, prima ancora che non piacere a loro, non piacerebbe neanche a me. Io devo poter regalare alle persone esperienze esclusive ed entrare in sintonia con chi accompagno».

«C’è un gioco che faccio fare sempre agli escursionisti e che so che apprezzano molto: a un certo punto del nostro itinerario, lungo i sentieri dell’Etna, chiedo loro di chiudere gli occhi e di aprire il cuore lasciandosi trasportare solo dalla fiducia negli asini e in me. Quando dico loro di riaprire gli occhi e si ritrovano di fronte lo spettacolo dell’Etna, rimangono senza parole». Senza parole davanti alla bellezza di mamma Etna, lungo di quei sentieri antichi che un tempo venivano percorsi dai nevaroli, ovvero coloro che raccoglievano la neve sul vulcano per portarla a valle – e da cui è anche nata la granita siciliana.

Ho scommesso su me e su quello che amo: la mia terra, la natura e la capacità di rallentare ed emozionarmi

«I nostri itinerari, a dorso d’asino e con il trekking someggiato (esperienze che crescono sempre di più oin Sicilia, come quella di Morsi d’autore in provincia di Enna, nda), danno la possibilità di conoscere il territorio etneo, godendo della magnifica natura incontaminata di queste zone, attraverso un turismo esperienziale lento ed eco-sostenibile che fa apprezzare la natura, ricorda le tradizioni agricole e fa conoscere la bellezza di un animale come l’asino».

Un modo di concepire il turismo lento ed esperienziale che gli sta regalando davvero tante soddisfazioni e che gli fa dire di aver imboccato la strada giusta. «Se mi chiedono cosa sogno per i prossimi anni della mia attività non posso che dire “di poter continuare sempre così”; d’altra parte posso da ormai qualche tempo siamo segnalati su Tripadvisor tra le primissime esperienze per famiglie in Sicilia e questo non può che rendermi orgoglioso e ripagarmi delle scelte che ho fatto».

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