Alan e Francesca, due “itineranti della domenica” che riscoprono attivamente le Valli dell’Ossola col progetto Itinerarium
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Verbania - Alan e Francesca sono l’anima e le gambe di Itinerarium, una realtà nata durante il primo lockdown dalla voglia di tenere traccia delle frequenti camminate in montagna. «Itinerarium nasce così – racconta Francesca – alla fine di una delle tante domeniche passate a camminare in montagna con gli amici, in cui ci siamo detti: perché non avere un luogo dove raccogliere i nostri percorsi, come una specie di diario?». «Con il lockdown – continua Alan – si è finalmente presentata l’occasione: eravamo a casa, senza lavoro e con tanto tempo a disposizione!».
Ingegnere informatico lui e architetto appassionata di grafica lei, una combinazione perfetta. Così ha preso forma il sito itinerarium.it, costruito ad hoc per ogni camminatore perché sviluppato a sua immagine e somiglianza, dove sono inserite tutte le informazioni che loro stessi vorrebbero trovare quando organizzano un’uscita: dati sul tracciato come altimetria e dislivelli, copertura di rete, ma anche cenni storici e culturali della zona attraversata.
SCOPRIRE L’OSSOLA, PASSO DOPO PASSO
E questo aspetto è forse quello che maggiormente contraddistingue il lavoro di Itinerarium. La loro infatti è una scoperta attiva del territorio, che parte dalla ferma convinzione che per apprezzarne tutte le svariate sfaccettature sia necessario attraversarlo lentamente, a piedi o in bicicletta, sui sentieri stretti dove le macchine non possono arrivare, armati di curiosità. Se ammirare un paesaggio mozzafiato è infatti ciò che li tira giù dal letto presto anche la domenica mattina, scoprire gli aneddoti e raccogliere le tradizioni dei luoghi è la vera linfa del progetto.
«Il territorio che esploriamo si estende dalle vette dell’Ossola con i suoi parchi naturali fino alla pianura novarese, sconfinando per Valsesia e Varesotto. Luoghi ricchi di bellezze naturali ma privi di elementi iconici che li identificano. Eppure è un territorio ricco di storia ed eterogeneità culturale che ha lasciato la propria impronta sul territorio: chiese, edifici rurali, muretti a secco, terrazzamenti, dighe e centrali idroelettriche, trincee», dice Francesca.
TRADIZIONI, STORIA E FOLKLORE: LE RICERCHE DI ALAN E FRANCESCA
La storia minuta, come qualcuno la definirebbe, è ciò che li affascina di più e tra gli ultimi progetti hanno approfondito il tema dei vestiti tradizionali delle donne ossolane, che prima Francesca ha rivisitato in chiave digitale con delle bellissime grafiche e che poi ha trasformato in veri e propri mazzi di carte, entrambi disponibili qui. «Ci si è spalancato un mondo. Pensavamo si trattasse principalmente di folklore e invece l’abito racconta la storia ed è impregnato di un forte simbolismo che vede la figura della donna come centrale nella vita del borgo e nella sua sopravvivenza».
Tanta ricerca quindi, non solo sulle mappe, ma anche tra gli scaffali delle biblioteche. E poi certamente non perdendo mai occasione di fare due chiacchiere con la gente del luogo. Grazie alla loro dedizione e cura delle informazioni che condividono, in questi pochi anni Itinerarium è diventato un vero riferimento per chi voglia avventurarsi lungo i sentieri dell’Ossola.
UNA COMMUNITY CHE CRESCE
La community conta circa 8000 iscritti e da quando hanno iniziato Alan e Francesca quasi ogni domenica camminano con una persona nuova, conosciuta sui social, che decide di unirsi. «Questo ci piace tantissimo perché è un incontro strano, è come se ci conoscessimo già perché ci unisce la passione per il camminare! Quando abbiamo iniziato non ci aspettavamo una risposta del genere, né di instaurare uno scambio così forte con chi ci segue e viene a camminare con noi».
Tale riconoscimento è valso ai due importanti collaborazioni, tra cui lo Stresa Festival, che li ha visti accompagnare musicisti e spettatori alla scoperta lenta del territorio oltre i muri del teatro e Ossola News per la quale ogni giovedì propongono un itinerario ai lettori. Nel prossimo futuro li troveremo impegnati con la Rete dei Rifugi per una mappatura della rete sentieristica e in chissà quali altre altre idee si svilupperanno! Ciò che è certo si tratterà di progetti molto attenti al territorio e chi lo abita, nella consapevolezza che la montagna non abbia bisogno di qualcosa in più di ciò che già offre per essere il luogo perfetto per mille avventure.
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