4 Lug 2022

Problema siccità: come risparmiare acqua in poche mosse

Scritto da: Valentina D'Amora

L'emergenza idrica che ha colpito tutta l'Italia, in particolare il nord del paese, sta portando i suoi effetti nella nostra vita quotidiana. Quali sono le azioni azioni che possiamo compiere per limitare il problema siccità? Ne abbiamo parlato con Andrea Sbarbaro di Cittadini Sostenibili.

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Genova - Acqua, il nostro “oro blu”. Mai come oggi questa emergenza idrica e tutte le problematiche correlate rendono l’acqua un bene sempre più prezioso e non accessibile a tutti. A Genova, dove non ha piovuto per quasi 50 giorni, sono state diramate alcune limitazioni: dal divieto di irrigazione e annaffiatura di giardini e prati, al divieto di lavaggio di cortili, piazzali, autoveicoli e di riempimento di piscine private, fontane ornamentali e vasche da giardino. Linee guida stilate in base ai dati del monitoraggio effettuato dagli Osservatori degli usi idrici, istituiti nell’ambito delle Autorità di Distretto del Po e dell’Appennino Settentrionale.

Che fare? «L’Italia vanta numerose risorse idriche, ma anche tanto spreco», sottolinea Andrea Sbarbaro, presidente di Cittadini Sostenibili. «La stima è che se ne consumino circa 230 litri al giorno pro capite. Proprio perché l’acqua non è una risorsa infinita è importante esserne consapevoli e cercare di non sprecarla, a partire dai nostri gesti più quotidiani».

andrea sbarbaro suq
Andrea Sbarbaro durante un incontro al SUQ

E si può iniziare proprio dalla tavola: «Limitare il consumo di carne, in particolare bovina, è fondamentale per ridurre il nostro impatto sull’ambiente e il nostro consumo di acqua. Tanti dati ci danno conferma che – prescindendo in questa sede dal tema legato allo sfruttamento e alla sofferenza degli animali – il comparto legato alla produzione di carne si porta dietro numerosi aspetti negativi che pesano fortemente sull’ambiente, inclusa un’imponente impronta idrica».

Ecco perché l’associazione ha redatto un piccolo vademecum con diversi suggerimenti per ottimizzare l’acqua:

  • aprire il rubinetto solo per il tempo necessario mentre ci si lavano i denti e le mani;
  • dotare lo scarico di sistemi a quantità differenziata: quasi il 50% dei consumi idrici sono dovuti allo sciacquone, circa 10 litri d’acqua a scarico;
  • anche se fa caldo, scegliere la doccia anziché la vasca è una buona soluzione. Una doccia di massimo cinque minuti permette di risparmiare tanti litri d’acqua;
  • installare i riduttori di flusso sia nei rubinetti di casa che nel soffione della doccia: il volume del getto si manterrà corposo, nonostante la minore portata e, con una spesa economica irrisoria, permettono di risparmiare anche 4.000 di litri l’anno a testa;
  • un rubinetto che gocciola è un grande spreco! Cura la manutenzione e dopo aver chiuso tutti i rubinetti controlla che il contatore non giri indicando perdite nascoste;
  • sotto la doccia, nell’attesa che l’acqua si riscaldi, sistema una pentola da riempire con l’acqua che lasci scorrere. Potrai utilizzarla in tanti altri modi, per esempio per annaffiare il giardino o per cuocere la pasta!
  • un’idea per bere in vacanza o nella vita di tutti i giorni, dove con questo caldo si svuota la borraccia in pochi sorsi e non si sa dove riempirla: scarica la app Fontanelle d’Italia e non rimarrai mai più a secco!

«A livello individuale si possono mettere in pratica gli accorgimenti descritti nel vademecum – prosegue Sbarbaro – senza dimenticare però che fenomeni quali la siccità sono direttamente collegati al cambiamento climatico in atto: concentrarsi sul risparmio di acqua è di certo utile, ma resta prioritario e necessario ridurre le emissioni di gas serra causate dall’uomo». Ognuno di noi può fare molto nel quotidiano, ma le responsabilità sono da ricercarsi anche a livello collettivo e istituzionale.

 L’acqua non è una risorsa infinita, è importante esserne consapevoli e cercare di non sprecarla

«In Italia si registra un’alta percentuale di dispersione idrica in fase di distribuzione, secondo alcune stime ISTAT addirittura il 42%. Questo significa che ogni 100 litri di acqua potabile immessi nel sistema, ben 42 non sono consegnati agli utenti finali. È assolutamente necessario quindi che le istituzioni e la politica agiscano con importanti azioni di monitoraggio, manutenzione e prevenzione delle perdite».

Per saperne di più qui trovate un sito interessante sulla propria impronta idrica, la water footprint.

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