QuartieriAmo, l’iniziativa dal basso che vuole rendere più belle le periferie
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Genova - «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore». Peppino Impastato
Quando ho parlato con Tiziana Lampis ho subito visualizzato queste parole. Mentre mi raccontava di QuartieriAmo ho letto immediatamente quel desiderio di colore e di bellezza, forte e deciso, che in fondo abbiamo tutti. Ognuno di noi vorrebbe aprire la finestra e vedere davanti a sé qualcosa che meriti di essere contemplato. Questo bisogno per i partecipanti al progetto QuartieriAmo ogni giorno si traduce pulendo le strade, prendendosi cura delle aiuole, abbellendo portoni e negozi con fiori e piante. Tanti piccoli gesti per rendere più vivibile il proprio quartiere.
L’INIZIATIVA
QuartieriAmo ha preso il via a Rivarolo, ma è un’iniziativa che vuole diventare un movimento di amore e di cura capace di contagiare tutta la città. Nata all’interno del Comitato Rivarolo, viene portato avanti da un piccolo gruppo di persone che ha deciso di attivarsi per dare una nuova veste al luogo in cui vive. «Se un piccolo gesto lo fanno due, tre, dieci persone diventa collettivo e si trasforma in un movimento che è in qualche modo una protesta, perché segnala un vuoto istituzionale», mi spiega Tiziana Lampis, portavoce del progetto. Un modo concreto di ribellarsi ai tanti angoli in abbandono presenti sulle nostre strade.
LA STORIA
Da un semplice cartello scritto a mano, posizionato in ogni luogo di Rivarolo e Certosa di cui ci si prendeva cura, QuartieriAmo è nel tempo sconfinato in altri quartieri di Genova. «Il comitato ha sempre avuto a cuore il tema della cura degli spazi comuni», racconta Tiziana. «Spinti dal bisogno di decoro, nel tempo abbiamo portato avanti alcune attività simboliche, come la pulizia di alcune strade o la presa in gestione di alcune fioriere». Con il passare del tempo le iniziative si sono moltiplicate ed ecco perché è stato creato un cartello con una forma grafica ben riconoscibile e un QR code.
«L’obiettivo è portare avanti gesti di cura con costanza, in modo che più persone possibili ci imitino e facciano la stessa cosa nel proprio quartiere», continua Tiziana. «Protestare a volte non serve e poi sono tante le cose che, nei fatti, sono in mano al singolo cittadino: dalla carta della caramella del bambino fuori da scuola gettata a terra ai rifiuti ingombranti abbandonati davanti ai portoni». Il messaggio? «Meritiamo bellezza! Non siamo persone diverse da quelle che vivono in altri quartieri e la bellezza dipende anche dal gesto di ogni singola persona».
L’iniziativa ha anche ricevuto qualche critica. «Quando andiamo a pulire le strade, molti ci dicono: “Ma come, paghiamo le tasse e le strade le deve lavare il cittadino?!”. Il punto è che c’è anche bisogno dell’impegno di tutti e di ragionare in modo ecologico e in primis recuperare il senso civico, per esempio non sporcando». Una lotta, quindi, anche all’impoverimento culturale della collettività.
C’è poi un forte aspetto educativo in tutto il progetto: «Quando passeggiamo in riviera ci sentiamo altre persone, circondati dal blu del mare e da strade e vicoli puliti e in ordine. Perché un bambino che nasce oggi in determinate zone della città deve crescere in un quartiere dove dominano incuria e rifiuti?». Proprio per questo, dal prossimo anno scolastico, QuartieriAmo vuole appoggiarsi alle scuole, che desiderano coinvolgere nelle attività, affinché il tema della bellezza diventi prioritario anche in aula.
COME ADERIRE
Chiunque ritenga che la bellezza sia importante e crede che il proprio quartiere la meriti, può contattare le persone di riferimento del progetto qui per ritirare il cartello da posizionare nel proprio “angolo di cura”: possono aderire singoli cittadini, ma anche i comitati locali che hanno a cuore il decoro urbano. «La bellezza non è un diritto da benestanti. Il diritto alla bellezza è di tutti», conclude Tiziana.
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