Il Festival dei Boschi è alle porte: natura, arte e cura sono i fili conduttori
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Imperia - Natura e arte: due elementi che spesso sono chiusi in scatole diverse nelle nostre vite. Per trovare la prima intraprendiamo trekking circondati da boschi e luoghi selvatici o magari più semplicemente ci dedichiamo a coltivare ortaggi e raccogliere erbe selvatiche. Per ricercare la seconda entriamo in musei, atelier, laboratori creativi all’interno di edifici in mattoni e cemento.
Eppure se ci pensiamo bene le più belle forme d’arte che abbiamo sono proprio quelle che la natura ci propone e da cui l’uomo ogni giorno prende più o meno consapevolmente ispirazione per dare voce alle sue espressioni artistiche. Oggi ve ne parlo in occasione di un evento che, sin dal 2015, ha dato prova di riuscire in maniera coerente e aperta a unire questi due mondi attraverso due giornate dedicate alla condivisione e alla consapevolezza di sé e del mondo circostante.
Pochi giorni fa infatti è stato pubblicato il programma della nuova edizione de Il Festival dei Boschi, organizzato da Popoli in Arte, che si terrà il 7 e 9 agosto a Prato di San Romolo (IM). Si tratta dell’ottava edizione di un evento che ha visto in questi anni coinvolti diversi artigiani – tra cui Fabio Berto, di cui vi ho parlato qui –, cantastorie, artisti, giocolieri, guide escursionistiche, ma anche geologi, esperti di musica, insegnanti di hatha yoga e shiatsu e tai-chi. Tanti interessi, uniti da un unico filo conduttore: la connessione tra natura e arte.
Questi due elementi trovano qui spazio per esprimersi liberamente e potersi unire attraverso le centinaia di persone che ogni anno partecipano, arrivando anche da regioni limitrofe. Cura del corpo, arti manuali tradizionali, teatro e musica e studio del territorio circostante. In poche occasioni capita di sentire parlare di così tanti aspetti della nostra vita quotidiana insieme, soprattutto se guidati da professionisti ed esperti, che con delicatezza e allegria riescono a condurci all’interno del loro mondo.
L’organizzatore dell’evento, l’associazione Popoli in Arte (di cui vi abbiamo parlato qui), si occupa di cooperazione internazionale da diversi anni, e grazie alla sua sensibilità e ai valori che la muove, riesce a dare una chiave di lettura più ampia ed internazionale al festival.
“L’Associazione Popoli in Arte – spiegano gli organizzatori –, coadiuvata da una équipe che opera come Direzione artistica e struttura organizzativa, si pone come manifestazione ecologica, culturale e sociale che valorizza in maniera originale e sostenibile il territorio; a ciò aggiunge un aggiornamento nell’ambito della comunicazione per risultare fruibile da un pubblico più ampio”.
Tra gli obiettivi che l’associazione si è posta nell’organizzare questo evento vi è quello di “creare, sostenere e rafforzare forme innovative di relazione tra diversi attori sociali del territorio, favorendo processi sostenibili di progettazione collettiva e di partecipazione attiva“.
Non solo quindi un ruolo ludico e creativo, ma anche sociale su più livelli. Un laboratorio teorico e pratico dove sperimentare diverse abilità e conoscenze e tessere nuove relazioni territoriali per un luogo migliore in cui vivere e operare. L’invito che vi faccio è dunque quello di dare un’occhiata al programma, che prevede attività di gruppo escursionistiche e sportive per il sabato e i laboratori artistici, espressivi e artigianali per la domenica.
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