Disobbedire vuol dire crescere e diventare consapevoli, lo dicono anche le fiabe
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Se siete stati bambini, almeno una volta, forse conoscete Cenerentola oppure Cappuccetto Rosso o Raperonzolo. Se non le conoscete o non vi ricordate bene, ecco qui: Cenerentola era quella giovane che, per rigida regola stabilita, non poteva recarsi al ballo, fino a che non disobbedì e, accompagnata da una zucca, due topi e un cane, ci andò.
Cappuccetto Rosso era quella bambina alla quale era stato proibito cambiare strada per raggiungere la nonna, fino a che non disobbedì stanando così il lupo nascosto, per scoprire e fare molte cose. Raperonzolo infine era quella ragazza obbligata a stare rinchiusa all’interno di una torre, fino a che non disobbedì, portando il principe all’interno della torre stessa e rompendo l’incantesimo e ritrovando la propria libertà.
In ogni fiaba del mondo troverete il tema della disobbedienza come un momento necessario e importante per lo sviluppo umano. Nelle fiabe tuttavia l’atto di disobbedire nulla ha a che vedere con capricci, dispetti o qualsiasi genere di lotta per il potere, ma la disobbedienza è sempre relativa alla nascita di un pensiero critico, al processo di responsabilità e soprattutto all’avvicinamento e all’ascolto del sé.
Le eroine delle fiabe, semplicemente e in un dato momento, non possono più assecondare il mondo con le sue regole e sono costrette ad avventurarsi alla ricerca di una strada alternativa. Volendolo o no. Nel mondo simbolico delle storie, disobbedire significa obbedire al cuore e questo è molto diverso che tentare di rovesciare dei governi, perché invero si tratta di rovesciare le proprie credenze individuali, di testare i propri limiti, per andare oltre. Naturalmente qualsiasi esperienza individuale ha un impatto nel collettivo una volta che un’esperienza apre un nuovo sentiero disponibile a tutti.
In sostanza, disobbedire è collegato a un processo di crescita e questo porta a spiccare un volo, costringendosi a rompere il proprio guscio e farsi crescere rapido le piume. Esiste il personaggio di una fiaba slava – Vassilissa – che nell’affrontare la terribile strega/orco Baba Yaga ben rappresenta questo processo di consapevolezza. Nel progetto Ziriguibum Meditatio potrete conoscere meglio Baba Yaga.
Attraverso l’obbedienza il mondo vuole il consenso, ma davanti al “risveglio dell’Anima” obbedire diventa incompatibile con la Vita ed è più naturale essere “responsabile” invece di essere “obbediente”. A tutti voi che ora state leggendo, siate avvertiti di un pericolo: quando viene innescato un processo di risveglio, di consapevolezza, questo non si può arrestare facilmente, anzi è inevitabile che si sviluppi ed il primo sintomo è proprio la disobbedienza. Non sentirete più necessario fare le stesse cose, nello stesso modo di sempre, ma diventerete curiosi, forse inizierete con una piccola compostiera casalinga sul vostro balcone e potreste finire in una comunità di permacultura in Etiopia.
Noi dell’associazione no profit OIA’ in questi ultimi dieci anni di viaggio ininterrotto realizzato in famiglia, portando avanti progetti solidali, siamo testimoni di tutto questo. Dinanzi alle credenze limitanti nelle quali siamo cresciuti, abbiamo deciso di disobbedire ad alcune “verità”, come ad esempio: “la ricchezza è potere d’acquisto e accumulo di denaro”, “per mantenere una famiglia, occorre un lavoro sicuro”, “non si può viaggiare con un camper di quarant’anni”, “non si può vivere viaggiando (nel vecchio camper) ancor meno se in tre!”, “un bambino deve andare a scuola” e così via…
Fortunatamente durante il nostro grande viaggio abbiamo incontrato molti “disobbedienti”, persone capaci che hanno deciso di piantare alberi quando la regola Comune era di tagliarli o persone che hanno trasformato il proprio pensiero e il proprio lavoro, cambiando completamente il proprio modo di vivere. Naturalmente i disobbidienti non sono tutti uguali, perché per esserlo non vi è una regola, ci mancherebbe, la disobbedienza è un momento diverso per ognuno di noi, ma è sempre sinonimo di cambiamento.
Nell’attuale situazione del nostro amato Pianeta, disobbedire è necessario. Ripensare a come utilizzare le risorse, imparare a nutrirsi e a relazionarsi con tutti gli altri esseri viventi della Terra, è un’emergenza. E se qualcuno sta pensando “ecco i soliti strani del camper, dei fricchettoni, dei pazzi, outsider, vagabondi”, ebbene… grazie! Perché se a voi non avessero rivolto questi tipi d’insulto, avete sempre tempo per cominciare! C’è sempre tempo per iniziare a disobbedire e ritrovare il proprio sentiero.
Non preoccupatevi con le sfide del cammino, delle streghe e dei draghi perché, lo sapete, alla fine d’ogni fiaba si vive felici e contenti.
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