Confcooperative, la giornata delle cooperative e alcune novità dal mondo che unisce comunità ed economia
Seguici su:
Imperia - Saper costruire insieme. Se dovessi pensare a una frase per descrivere e raccontare l’organizzazione che si occupa di “abbracciare” il mondo cooperativo e delle imprese sociali penserei proprio a questa. Confcooperative è una delle principali organizzazioni di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali italiane. Nata nel 1919, ha da sempre ispirato le sue attività e i suoi intenti alla dottrina sociale cristiana, occupandosi di coordinare tutte quelle realtà che coltivano pezzetti di mondo pronti a rinnovarsi ogni giorno.
Il pane quotidiano di questa rete è l’inclusione verso ogni essere umano e le sue evoluzioni, senza limitazioni. Dal porsi come un “porto sicuro” per chi ha bisogni speciali – perché sono i bisogni a esserlo, non le persone – all’essere un motore pronto a mettersi in moto per chi ha voglia di tendere la mano e collaborare.
È un tassello importantissimo per la nostra società che, da ventisette anni, ogni primo sabato del mese di luglio celebra la giornata internazionale del movimento cooperativo italiano ed è proprio per questo che noi di Italia Che Cambia vogliamo festeggiarla approfondendo più da vicino la sua storia, ponendo particolare attenzione alla situazione sociale della regione Liguria, in particolare delle province di Savona e Imperia.
A tal proposito, ho incontrato Simone Gaggino, direttore di Confcooperative in questi territori, e insieme abbiamo scattato un’istantanea che ci racconta meglio cosa stanno seminando su questa mezzaluna bagnata dal Mediterraneo.
Di cosa si occupa Confcooperative, in particolare nel contesto territoriale regionale?
Confcooperative si occupa di supportare a 360° le cooperative associate nei loro percorsi di sviluppo imprenditoriale. Non solo rappresentanza quindi, ma più servizi intesi come leva per la promozione cooperativa, per lo sviluppo delle proprie aderenti e per interpretare, sempre più e sempre meglio, al passo con i tempi, la rappresentanza politico-sindacale dei propri associati. Dalla contabilità al controllo di gestione, dalla preparazione delle buste paga alla consulenza giuslavoristica, una rete di sistema dedicata alle associate per erogare servizi specialistici alle cooperative e gruppi cooperativi di dimensioni micro, piccole medie e grandi.
Un lavoro premuroso attraverso il quale dedichiamo la stessa attenzione sia alla cooperativa di dimensioni minori sia al gruppo cooperativo impegnato sui mercati internazionali. Confcooperative è articolata in strutture territoriali e settoriali. Sul territorio nazionale è presente in tutte le regioni. In Liguria il riferimento è Confcooperative Liguria.
Com’è la situazione delle cooperative nel Savonese e nell’Imperiese?
Nelle province di Imperia e Savona sono associate a Confcooperative 143 cooperative, con 8214 soci, di cui 2385 soci lavoratori.
Sono inoltre presenti 20 sportelli bancari di cooperative di credito bancario.
Quali tipologie di cooperative operano maggiormente sul territorio e sono più diffuse?
Il gruppo più rappresentativo di cooperativo è quello di cooperative sociali. Si tratta di cooperative che offrono servizi educativi per minori, assistenza alle persone (anziani, disabili, fasce deboli), alcune cooperative sociali lavorano invece a inserire lavorativamente persone con difficoltà. Queste cooperative gestiscono bar, ristoranti, musei, spiaggia, alberghi, laboratori e altre attività. Subito dopo ci sono le cooperative di produzione lavoro e poi le altre cooperative agricole, cooperative di pescatori, cooperative culturali, cooperative di comunità, cooperative di medici.
Quali problematiche vengono maggiormente riscontrate e quali sono le possibili soluzioni?
Una delle problematiche più pressanti è legata ai bandi della pubblica amministrazione: troppo spesso vengono effettuati bandi dove l’aspetto più importante è il fattore di ribasso sui costi. Questo meccanismo apre le porte a diverse cooperative che spesso arrivano da altre regioni, che non adottano contratti adeguati o adottano forme illegali di taglio dei costi sul personale.
La soluzione più efficace sarebbe che le amministrazioni locali non producessero bandi che hanno l’unico obiettivo di risparmiare risorse finanziarie. Sarebbe molto utile puntare sulla co-progettazione, meccanismo molto trasparente che mette insieme pubblico e terzo settore favorendo il coinvolgimento di tutti i soggetti operanti sul territorio. Non solo la co-progettazione offrirebbe dei servizi con qualità nettamente più alta, ma permetterebbe anche di stabilizzare tanto personale e non offrire sponde alle “cooperative spurie”, che non sono altro che false cooperative, cioè soggetti che adottano la forma cooperativa, ma che non ne rispettano le regole.
Come Confcooperative quali sono gli strumenti che offrite?
Confcooperative opera innanzitutto rappresentando e tutelando tutte le associate ai vari livelli: a Bruxelles, a Roma, a Genova e sul territorio. Fornisce inoltre una serie di servizi molto vasta. Si parte dalla possibilità di diventare soci del Centro Servizi, che nello specifico vuol dire assistenza societaria, assistenza legata al personale, assistenza sui servizi di base.
Le cooperative possono inoltre utilizzare un fondo dedicato per usufruire di formazione pagata o associarsi a CFLC per gestire in maniera partecipata attività formative e progetti europei. Le associate possono attivare la mutua sanitaria per i propri soci o lavoratori tramite Cooperazione Salute. Le cooperative interessate a sviluppare innovazioni tecnologiche/digitali possono coinvolgere Node , mentre quelle che vogliono promuovere i propri prodotti anche in ambito internazionale possono appoggiarsi a un servizio dedicato.
Fondamentale è inoltre il servizio di revisione obbligatorio che viene fornito con personale specifico e dedicato. In ambito assicurativo Confcooperative ha uno strumento dedicato: Assimoco. Particolarmente interessante è inoltre utile il ruolo di CFI, che permette di salvare aziende che rischiano la chiusura trasformandole in cooperative.
L’assistenza finanziaria viene svolta tramite la rete delle banche di credito cooperativo, tramite Banca Etica e con l’ausilio di Cooperfidi. Le cooperative che vogliono invece avviare e sostenere progetti di cooperazione internazionale possono coinvolgere Coopermondo. In ambito energetico ogni cooperativa associata può diventare inoltre socia di Power Energia, cooperativa nazionale specializzata nella fornitura di energia.
Ultimamente stanno nascendo molte cooperative di comunità. Cosa sono e di che cosa si occupano esattamente?
La cooperativa di comunità è un nuovo modello che in realtà non ha fatto altro che recuperare tanti dei valori cooperativi. La cooperativa di comunità ha la particolarità di entrare profondamente in relazione con la comunità individuando nella comunità stessa i bisogni emergenti. In base a questi bisogni la cooperativa di comunità può prendere strade diverse.
Le cooperative di comunità possono diventare quindi cooperative sociali, cooperative agricole, cooperative di utenti, cooperative di consumo o altre forme ancora. Sul tema delle cooperative di comunità Confcooperative ha messo a disposizione Fondosviluppo per offrire non solo finanziamento a fondo perduto, ma soprattutto accompagnamento per la creazione di una cooperative di comunità. Le ultime cooperative di comunità nate nel ponente ligure sono: La porta sulle Langhe, Pollaio Aperto e Alta Valle Arroscia.
Molto vicine alle cooperative di comunità sono inoltre le comunità energetiche, nuovissima formula che unisce la comunità con la produzione e il consumo di energia rinnovabile. Questa formula è diventata ancora più rilevante con l’emergenza ambientale e la crisi energetica derivata anche dalle instabilità politiche.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento