13 Lug 2022

aMare Sicilia: il sogno di tornare ad abitare in una piccola borgata di mare

Scritto da: Benedetta Torsello

Porto Palo di Menfi è un piccolo borgo sul mare, un tempo vocato alla pesca, oggi abitato da poche anime e meta di turisti provenienti da tutto il mondo, che amano questo posto per le sue acque e la tranquillità senza tempo. Francesco ha deciso di tornarvi fondando aMare Sicilia, per far scoprire le bellezze della costa occidentale e rivivere quei luoghi in cui il nonno gli ha svelato i segreti di questo mare.

Salva nei preferiti

Agrigento - Un tempo porto orientale dell’antica Selinunte, città di cui ancora oggi si ammirano i resti del passato glorioso, Porto Palo di Menfi è un piccolo borgo di pescatori, diramato su un promontorio affacciato sul mare e sovrastato da una vecchia torre di avvistamento a difesa della costa dagli attacchi corsari. Abitata in inverno da poco più di venti anime, Porto Palo ha perduto col tempo le tradizioni legate al mare e con esse le sue famiglie di pescatori.

E mentre il borgo ha continuato sempre più a spopolarsi, c’è chi ha deciso di farvi ritorno e scommettere su quei luoghi vittima della loro stessa bellezza e dell’abbandono. Come Francesco Tarantino, il cui amore per questa costa lo ha spinto a lasciare Firenze ormai dieci anni fa e fare qualcosa per la sua Porto Palo: «È qui che mi sono cresciuto – mi racconta – e per anni sono stato l’ombra di mio nonno: lo seguivo ovunque».

La passione per il mare, ereditata da nonno Ciccio, pescatore e grande conoscitore di queste coste, ha riportato Francesco in Sicilia: «Non riuscivo più a sopravvivere alla nostalgia di non vedere il mare ogni volta che aprivo la finestra», prosegue Francesco. Così interrompe gli studi in enologia e si mette in proprio: la sua azienda, aMare Sicilia, nasce da questo desiderio di dedicarsi alle sue passioni e scrivere un futuro diverso per questa terra.

«Come accade per molti giovani ho lasciato la Sicilia alla ricerca di nuove possibilità e incontri, ma il sentimento per questo mare non ha potuto che riportarmi indietro», racconta Francesco. «Allora avevo ventisette anni e la scomparsa di mio nonno mi ha spinto a ricominciare lì dove lui aveva speso tutta la sua vita, per amore di questo mare e delle nostre tradizioni».

Oggi con aMare Sicilia Francesco organizza escursioni in barca per famiglie e piccoli gruppi di amici. Oltre a far ammirare le spiagge di Porto Palo, premiate ogni anno con la bandiera blu, guida i turisti in percorsi esperienziali che consentono loro di vivere il territorio attraverso gli occhi dei suoi abitanti: «Non si tratta di semplici gite a bordo – precisa Francesco –, quello che faccio è cercare di trasmettere la passione per queste coste e le tradizioni dei pescatori ormai quasi del tutto scomparse. È un territorio pieno di ricchezze: dalle spiagge ai templi, dai borghi alle atmosfere uniche della Casbah di Mazara del Vallo».

Ripercorrere i suoi ricordi di infanzia e i racconti del nonno di Francesco è come recuperare un frammento di storia. Intorno agli anni ‘40 molti degli uomini di Porto Palo emigrarono all’estero. Lo stesso nonno Ciccio, dopo un mese e mezzo di navigazione, andò a fare il pescatore in Venezuela: «Ha vissuto lì per diciotto anni. Quando eravamo insieme, non smettevo di chiedergli come fosse pescare in quei mari lontani», ricorda Francesco. «Mio padre e mio zio all’epoca erano molto piccoli, ma questa storia mi è stata tramandata dalle parole del nonno e dalle fotografie che mia nonna gli spediva».

Le immagini di famiglia scattate in bianco e nero dal fotografo che scendeva periodicamente a Porto Palo con il carrettino sono il ritratto di quella Sicilia segnata dalle emigrazioni e dalla vita di chi restava nell’attesa dei tanti che erano partiti. Ormai i pescatori della “vecchia guardia” sono quasi tutti morti e quei pochi che ancora vivono a Porto Palo non sempre hanno insegnato il mestiere ai propri figli: «La pesca non è un settore redditizio, ecco perché molti giovani hanno abbandonato le reti», prosegue Francesco.

Mentre il borgo ha continuato sempre più a spopolarsi, c’è chi ha deciso di farvi ritorno e scommettere su quei luoghi

A differenza di tanti suoi coetanei, Francesco è sempre uscito in mare con il nonno. Sin da piccolissimo non vedeva l’ora che finisse la scuola per trasferirsi dalla vicina Menfi a casa sua. Avrà avuto circa sei anni la prima volta che il nonno gli ha lasciato mettere le mani sul timone e un paio in meno quando ha imparato a nuotare: «Mio nonno mi diceva che per andare in barca e aiutarlo a calare le reti dovevo saper nuotare – ricorda Francesco – e così me lo ha insegnato facendomi tuffare dalla barca con una cima intorno alla vita. Mi diceva di fidarmi, di non aver paura perché in caso mi avrebbe tirato su. E io lo ascoltavo».

203272182 4278906052203656 6133507270042053570 n

aMare Sicilia è per Francesco una scommessa e un omaggio a quel tempo indimenticabile trascorso insieme al nonno, a cui deve tutto ciò che ha imparato sul mare e la navigazione. Porto Palo è oggi un’importante meta turistica, «un posto dove stare con un libro e un sigaro», commenta Francesco. Eppure non è valorizzata come dovrebbe e mancano i servizi necessari per incoraggiare il turismo nell’arco di tutto l’anno.

Dopo anni di dinieghi e intoppi burocratici, Francesco ha finalmente ricevuto una concessione demaniale al porto del piccolo borgo, dove sta per realizzare dei posti barca e un chiosco in cui ristorarsi e offrire ai turisti quei servizi che tuttora mancano a Porto Palo, nonostante venga scelta ogni anno da numerosi viaggiatori. Il suo obiettivo è soprattutto di avvicinare sempre più persone, e soprattutto i giovani, al mondo nautico, assecondando la naturale vocazione di questi luoghi.

«Quello da cui purtroppo siamo ancora molto lontani – conclude Francesco – è la consapevolezza che le iniziative dei cittadini possono trasformare da dentro un territorio e tornare a popolarlo non solo nei mesi estivi. È in questa spinta dal basso che le istituzioni e gli enti pubblici possono trovare il nutrimento necessario per dar vita e fiato al cambiamento».

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Coordinamento Donne di Montagna, la forza delle donne per un nuovo volto delle montagne 
Coordinamento Donne di Montagna, la forza delle donne per un nuovo volto delle montagne 

Percorsi Spericolati, il progetto che aiuta i giovani a fare impresa nelle aree interne
Percorsi Spericolati, il progetto che aiuta i giovani a fare impresa nelle aree interne

Nuovi modelli di turismo sostenibile: la Val Pennavaire si mette in rete
Nuovi modelli di turismo sostenibile: la Val Pennavaire si mette in rete

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Attentato a Trump: cosa sappiamo e cosa cambia adesso – #966

|

Falsi santuari: come riconoscere quelli che sfruttano gli animali per business

|

Quanto inquina una guerra? Le risposta dei Medici per l’Ambiente

|

I numeri del disastro ambientale nel Sulcis tra PFAS, cadmio e mancate bonifiche

|

Festival delle Cose Belle 2024: “asimmetrie” per ridefinire i paradigmi di perfezione

|

Metodo TRE®, come imparare a rilasciare lo stress postraumatico fisico e psicologico

|

GUFI: “Le foreste non hanno bisogno di essere gestite dall’essere umano”

|

Nasce un nuovo impianto fotovoltaico collettivo: servirà 75 famiglie

string(7) "sicilia"