Tre donne prendono in gestione il parco Barontini e lo trasformano in uno spazio di socialità
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La Spezia - Definito come un “contenitore di progetti socialmente utili e idealmente piacevoli”, il nuovo Spazio Barontini di Sarzana è un parco aperto a tutti, punto d’incontro tra diverse generazioni: nonostante il nome non si tratta di uno spazio “nuovo”, ma di un’area che da qualche mese sta indossando una veste diversa. A tirarne le fila ci sono tre donne e una costellazione di volontari, tutti accomunati dalla passione per il sociale e dall’amore per il territorio.
Il Barontini è il più grande parco della città, per decenni gestito come centro culturale rivolto principalmente alla terza età. Finché l’associazione Tourism Factory non vince il nuovo bando indetto dal Comune nel 2020. «Abbiamo partecipato al bando come una scommessa tra noi – racconta sorridendo Anna Minelli –, non avremmo mai pensato di vincere. E invece è andata bene!». Così Anna e Giorgia Milazzo lasciano Torino per tornare a Sarzana, dove avevano già vissuto tanti anni, e iniziare questa nuova avventura insieme a Sheila Caboni.
Inaugurato il 9 luglio dell’anno scorso, il parco in questi mesi ha assunto nuove forme e colori: «L’abbiamo completamente trasformato! Ora è uno spazio inclusivo, con una proposta di tante attività diverse ogni giorno». L’attenzione del team dell’associazione si rivolge in particolar modo ai più piccoli, perché ritengono giusto coinvolgerli e renderli parte attiva della comunità.
LA STORIA
«Siamo partite con un’associazione piccolissima di tre donne – mi spiega Anna – costituita da me, che mi occupo di cultura e di editoria, da Sheila che lavora nel turismo e nella comunicazione, e da Giorgia, la più giovane, amante dei bambini e della grafica. Tutte e tre abbiamo la capacità di stare e socializzare e abbiamo colto quest’occasione come una straordinaria opportunità».
Ora l’associazione, che conta oltre cento associati, oltre ad aver organizzato il campus estivo per i bambini da giugno a settembre proprio per venire incontro alle famiglie, sta programmando un fitto calendario di gite, escursioni, incontri ed eventi che fondono cultura, turismo e territorio. E in effetti, in questo primo anno di attività molto è cambiato: «Da piccini che eravamo, siamo parecchio cresciuti. Abbiamo seminato bene, la risposta del territorio c’è».
E il bello è che la maggior parte delle persone che arriva al parco Barontini per passaparola, per godere della bellezza di questi spazi. «Sì, perché qui vengono nonni con i nipoti dopo la scuola per mangiarsi un gelato in tranquillità mentre i piccoli giocano oppure famiglie che passano un po’ di tempo insieme la domenica». E sottolinea quanto sia un «vivere differente rispetto a prima».
In questi mesi l’associazione ha acquisito nuovi volontari che affiancano Anna, Sheila e Giorgia: «Noi siamo diventate volontarie fisse anche per dare un’identità sia al parco Barontini che al centro sociale, entrambi di nostra gestione». Accanto a loro si alternano diverse persone che danno una mano al bar e in altre attività, tra cui Francesca, col pallino per l’hobbysmo, che cura laboratori per bambini e adulti di lana e uncinetto.
C’è anche Eleonora, che ama definirsi una “sclerotica multipla”: «Siamo tutti orgogliosissimi di lei, che opera qui da noi grazie a una borsa lavoro e che quest’anno è l’immagine nazionale di AISM». Mentre chiacchieriamo sento tutto l’entusiasmo che trasuda dalle parole e dai sorrisi di Anna: «Questo parco per noi è amore, è un po’ una nostra creatura e la stiamo facendo crescere con cura e attenzione».
LE ATTIVITÀ
Oltre all’area giochi, all’interno del parco da pochissimo tempo è nato un orto didattico per i bambini, dove prima di mettere le mani nella terra, seminare o annaffiare si legge insieme un libro a tema. E da una ex libraia come Anna non poteva che esserci una vocazione costante alla letteratura, che si respira in tutte le attività proposte. «All’interno della struttura le pareti sono completamente tappezzate di libri – sorride – e ho in mente proprio di allestire un piccolo caffè letterario, in modo che chiunque possa scegliere un libro e sedersi fuori, per leggere in serenità, davanti a un caffè».
Prossimamente ci sarà una giornata dedicata alla botanica «dove scopriremo i tesori del parco!», incontri di gaming per bambini e ragazzi, dove giocare insieme e imparare a vincere e a perdere, e altri weekend dedicati all’ambiente, come quello di inizio giugno, dove si sono susseguiti tanti piccoli eventi, rivolti a grandi e piccini: dalla degustazione di prodotti di un’azienda agricola locale allo slam corner sull’acqua, aperto a poeti e non solo, per declamare pensieri da tempo chiusi in un cassetto.
L’obiettivo a breve termine di Anna, Sheila, Giorgia, Francesca ed Eleonora è rendere il parco Barontini un punto di riferimento per la città, ancora più accogliente, anche se i sarzanesi sembrano già apprezzare: «L’idea che diamo di questo spazio è di un luogo dove ci si può sentire a casa». Il 9 luglio ci sarà la festa per il primo compleanno del Nuovo Spazio Barontini: una nuova occasione per stare insieme e conoscere questo spazio così ricco, di cura, attenzione e stimoli.
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