Sikanamente, il gruppo di ragazzi che sono tornati nel borgo d’origine per farlo rivivere
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Palermo - Canada, Irlanda, Scozia, Brasile, Australia. Sono queste le nazionalità degli ultimi viaggiatori che hanno fatto tappa a Prizzi, un piccolo paesino a 1000 metri di altitudine, uno dei ventinove Comuni sicani. Siamo nel cuore della Sicilia centro-meridionale e sud-occidentale, un tempo abitata dalla popolazione dei Sicani, frastagliata dalla catena montuosa tra le province di Agrigento e Palermo che porta il loro nome.
Un territorio collinare e montano con vette che sfiorano quota 1500, ricco di fascino e poesie, ma anche poco collegato alle città più grandi. Il fascino e la bellezza di questi luoghi si scontrano con le poche risorse da offrire a chi vi abita, soprattutto ai giovani che scelgono spesso di lasciare il proprio borgo alla ricerca di un futuro. Negli anni passati in tanti sono andati via, ma oggi il flusso sembra lievemente invertirsi. Diversi giovani infatti, dopo gli studi fuori ed esperienze lavorative, decidono di ritornare al proprio paese. È il caso dei ragazzi di Sikanamente.
PARLIAMO DELLE ORIGINI
Nel maggio 2017 un gruppo di amici di vecchia data – Totò, Pierangelo, Loredana, Gabriella – decide di far rivivere e movimentare il paese di Prizzi facendo rete anche con le altre associazioni della zona. L’obiettivo è colmare le distanze fisiche e non solo. Tutti loro hanno vissuto esperienze di studio e lavoro all’estero e conoscono il valore del confronto con culture e mentalità diverse, eppure hanno scelto di ripopolare il borgo natio tornando anche a viverci e “portando” il mondo a Prizzi.
Nasce così Sikanamente, un’associazione di promozione sociale alimentata dall’entusiasmo e dalla volontà di conoscere, approfondire, migliorarsi e promuovere nuove esperienze. Un luogo fisico e intellettuale di condivisione con l’intento di valorizzare il patrimonio culturale, ambientale e umano della zona dei Monti Sicani.
«Ci siamo accorti che la comunità aveva bisogno di rendersi conto delle proprie bellezze paesaggistiche, di correggere il proprio tiro in senso critico su temi come l’ambiente, la modalità di gestione dei rifiuti, i comportamenti quotidiani basilari. Ancora oggi non ci siamo. Abbiamo cercato di dare un’impronta con dei punti fermi. Partendo da ideali antifascisti e antimafia abbiamo costituito un’associazione», spiegano i promotori dell’iniziativa.
«A noi importava poco la battaglia tramite partiti, abbiamo capito che funzionava peggio dell’esempio concreto attraverso la cultura, la promozione sociale, culturale, di lotta a favore delle minoranze, tematiche ambientali, ma anche eventi, festival, musica e arte. A Prizzi passa pure la Via Francigena, così abbiamo costituito anche l’associazione Sikania Trek. Io sono diventato responsabile di tappa, Pierangelo, invece, in qualità di geologo ha costruito percorsi ed escursioni. Se scegli di vivere in un paese così piccolo e arroccato devi costruirti tutte le alternative possibili per arginare la quotidianità logorante di un paese», racconta Totò, presidente dell’associazione.
La forza dei ragazzi è stata determinante per l’inserimento di Prizzi tra le tappe della Magna Via Francigena, il percorso che collega Palermo e Agrigento, un’antica via storica. In principio ipotizzare un percorso del genere era quasi idealistico, ma Sikanamente ha fatto tesoro del lavoro di mappatura e documentazione delle fasi storiche del pellegrinaggio realizzato dall’associazione Cammini Francigeni di Sicilia e…
OGGI?
Nonostante in Sicilia non esista la cultura dei cammini, sono circa 1500 le persone che passano per la Magna Via Francigena e a Prizzi sono addirittura il doppio. Gli eventi e le escursioni organizzati da Totò, Pierangelo e i ragazzi di Sikanamente cominciano ad avere un riscontro.
Un nuovo “tempo” della storia di Prizzi che ha visto anche una nuova ospitalità all’interno del borgo. Totò ha messo a disposizione due sue case, con i ragazzi ha creato C.A.O.S, centro di aggregazione ospitalità Sikanamente, la struttura principale dell’associazione costruita su due livelli: il piano inferiore è sede di incontri, attività associative, laboratori, cineforum e centro operativo dell’associazione. Il piano superiore è costituito invece dalle attrezzature per l’accoglienza e il pernottamento dei pellegrini.
«Chi non ha avuto la possibilità di vivere esperienze all’estero, grazie a queste ospitalità, ai gruppi di Erasmus Plus che si fermano qui anche per una settimana, può vivere l’accoglienza e la contaminazione, un’interazione reciproca e fondamentale. Fino a cinque anni fa in molti a Prizzi votavano Lega, eppure non avevamo un centro per migranti, non c’era stato alcun contatto con loro. Abbiamo capito che servivano azioni e non parole».
Così hanno iniziato a ospitare stranieri che venivano accolti come figli, nessuno badava al colore della pelle: «Pellegrini, escursionisti, viaggiatori: quando c’è un contatto reale non esiste il razzismo, si abbatte ogni ideologia. Questo ci ha fatto ben sperare», continua Totò.
I ragazzi di Sikanamente hanno scosso il paese e permesso di inserire Prizzi all’interno di un circuito internazionale, hanno portato il turismo, adesso tutte le forze politiche vogliono collaborare con loro. L’incontro con culture diverse è fonte di nuove idee, di conoscenza, di soluzioni per realizzare festival, tutelare l’ambiente con metodologie diverse.
I ragazzi di Sikanamente sono entrati in contatto con il Gal Sicani che già in tempi non sospetti avevano contribuito a valorizzare i loro territori in maniera “insolita” per l’epoca: «Attraverso l’esperienza di Pierfilippo abbiamo visto che si può fare, c’è chi ha trasformato tutto questo in lavoro. Se non avessi il mio impiego seguirei il suo esempio. È un input forte per noi giovani e per chi, in territori come i nostri sperduti e distanti, vive molte più difficoltà».
I PROSSIMI PASSI
Totò e i ragazzi di Sikanamente non si fermano. Hanno ideato la via dei teatri che collega Prizzi a Ippana, passando per i boschi di Santo Stefano Quisquina che conducono al teatro di Andromeda. Luoghi poco noti e per questo ancora intatti. Per evitare un turismo di massa hanno deciso, al momento, di non tracciare il percorso a tutela della natura e del paesaggio.
Nel giro di pochi anni Sikanamente è riuscita a creare una microeconomia innescando meccanismi culturali di contaminazione e sviluppo sociale, culturale educativo, formativo, ricreativo e solidale sollecitando anche la partecipazione propositiva. Il prossimo passo è riuscire ad assumere un lavoratore che riesca a gestire una buona parte dell’attività dell’associazione che al momento vive grazie al tempo donato dai ragazzi. I fondi stanno arrivando e il network con associazioni regionali, nazionali e internazionali affini per valori e principi funziona. Totò e i ragazzi lo sperano, burocrazia permettendo!
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