24 Giu 2022

Riabitare un borgo abruzzese: NEO lancia l’appello per nuove esperienze ospitali

Scritto da: Francesco Bevilacqua

Vi piacerebbe abitare in un borgo montano ed essere artefici della sua rinascita? È proprio ciò che chiede NEO, un progetto che coinvolge una serie di partner locali e istituzionali e punta a creare un modello di riattivazione territoriale replicabile, partendo dal piccolo paese di Gagliano Aterno, in Abruzzo.

Salva nei preferiti

L'Aquila, Abruzzo - NEO come neopopolamento, che è il termine che i promotori hanno scelto per descrivere il loro progetto che vuole fornire una risposta alla “domanda di montagna” crescente. Un progetto strutturato, che punta a raggiungere diversi obiettivi servendosi di molteplici strumenti, primo fra tutti il coinvolgimento di persone interessate ai temi del ripopolamento, della rinascita delle aree interne, della sostenibilità, della rigenerazione urbana, della formazione.

Già, perché NEO – nuove esperienze ospitali parte da una call finalizzata ad attrarre nuovi abitanti in un borgo dell’entroterra abruzzese, nuove forze in grado di riattivare il territorio arricchendolo con socialità, professionalità, entusiasmo, esperienza, lavoro in rete, condivisione.

IL LUOGO

Ci troviamo in provincia de L’Aquila, ai piedi del massiccio del Velino, nel piccolo borgo di Gagliano Aterno. I suoi 254 abitanti sono vegliati dall’omonimo castello che svetta sul caseggiato. La chiamata arriva da questa “area interna delle aree interne”, come è stata definite dal giovane sindaco del paese, Luca Santilli.

neo1

Gagliano Aterno è situato nel cuore del cratere sismico 2009 e sta sperimentando ormai da un anno e mezzo delle pratiche di rigenerazione del territorio che partono dal basso, accompagnate dagli approcci teorici dell’antropologia applicata. Grazie alla collaborazione tra amministrazione, comunità e università.

I PROTAGONISTI

Una delle figure di riferimento del progetto è il giovane ricercatore Raffaele Spadano dell’Università della Valle d’Aosta e del gruppo di ricerca Montagne in Movimento, che sta coordinando dall’aprile 2021 una serie di progetti che puntano a uno sviluppo del territorio concreto, inclusivo, ecologico e autodeterminato da chi lo abita. La chiave per attivare questi processi è l’incontro e l’apertura culturale: due obiettivi che il nuovo progetto punta a raggiungere a lungo raggio.

«Neo è innovazione, è neo-popolamento, è un’infrastruttura che offre alta formazione e possibilità di abitare il mondo in maniera differente, è motore di transizione ecologica», spiega Raffaele. «È altamente replicabile e può essere adattato a diverse tematiche e competenze. Ad oggi presentiamo i primi due percorsi pilota, con l’idea di renderli presto permanenti».

Il progetto sarà seguito dal gruppo di ricerca MIM, dall’associazione culturale La stanzetta e dai Comuni di Gagliano Aterno, Fontecchio, Tione degli Abruzzi e Secinaro. Questo gruppo di lavoro sarà affiancato da alcuni partner nazionali: il Politecnico di Torino e Impresa 21, che già collaborano assiduamente in paese, il centro universitario GREEN-UniVdA, di cui MIM è parte integrante, e altri legati al mondo delle fondazioni e delle imprese.

neo2

LA CHIAMATA

Due le linee d’azione, che vanno a intercettare dei profili ben precisi di candidati, i quali trascorreranno dai 3 ai 6 mesi in paese, godendo di ospitalità totalmente gratuita. La prima linea d’azione, Nuove esperienze ospitali – Domanda di montagna, nasce dal dato di una “domanda di montagna” in forte crescita, che troppo spesso non trova canali adatti per far sì che chi nutre il desiderio di vivere in quei luoghi possa farne esperienza diretta ed avere l’occasione di testarsi.

NEO offre la possibilità di immergersi in un percorso in cui si può toccare con mano la vita in un paese come Gagliano Aterno, che aspira a costruire il proprio futuro ed è nel pieno dei processi di ricostruzione e rigenerazione. NEO garantisce un servizio gratuito di formazione, tutoraggio, networking e occasioni di matching con enti e imprese interessati a supportare, attraverso strumenti di microcredito, finanza etica, strutture, contatti utili, materiali e consulenze, gli eventuali progetti di impresa e vita.

La seconda linea d’azione è la Scuola di attivazione di comunità e transizione ecologica, che in prima istanza individua i paesi di montagna come un campo fertile in cui sperimentare forme di transizione energetica e trasformazioni socioeconomiche radicali. Per rispondere a tali sfide è necessario formare figure professionali capaci di ingaggiare, accompagnare, attivare e supportare le comunità locali applicando metodi partecipativi e gli approcci della ricerca-azione.

Gagliano Aterno sta sperimentando ormai da un anno e mezzo delle pratiche di rigenerazione del territorio che partono dal basso

Il primo fine della scuola immersiva è costituire comunità energetiche nei paesi dell’Appennino centrale, supportati in questo percorso da fondazioni, università, aziende, cooperative e organizzazioni non governative. La figura dell’attivatore sarà prevista in prossimi bandi e disegni di policies, per cui diviene urgente formare sul campo coloro che contribuiranno alla trasformazione immateriale e materiale dei territori.

La call di NEO sarà attiva fino al 27 giugno alle ore 12 e i partecipanti selezionati approderanno in paese già nei primi giorni di luglio. Gli obiettivi del progetto sono molti e si posizionano su diversi livelli: dall’attirare nuovi abitanti a Gagliano Aterno, generare nuove energie in paese, all’impatto sociale, economico e culturale per il territorio della Valle Subequana, fino alla creazione di reti collaborative molto più ampie in tutto l’Appennino centrale, da generarsi tramite la fondazione di nuove comunità energetiche rinnovabili.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
“Vieni a vivere in montagna”, il progetto per riabitare i territori alpini
“Vieni a vivere in montagna”, il progetto per riabitare i territori alpini

Salvare i borghi italiani dall’overtourism: ecco le proposte del turismo responsabile
Salvare i borghi italiani dall’overtourism: ecco le proposte del turismo responsabile

Con Ricarica Foto Festival si dà voce alle aree rurali dell’Oltrepò Mantovano  
Con Ricarica Foto Festival si dà voce alle aree rurali dell’Oltrepò Mantovano  

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Com’è andata la COP16 biodiveristà di Cali fra flop, successi e disinteresse – #1013

|

La lettera del movimento per la Pratobello ’24: “Della legge di iniziativa popolare adesso parliamo noi”

|

La biodiversità arriva a scuola con il progetto “Azioni e voci per il clima”

|

Olio del Casale, l’azienda agricola che punta sul lavoro in rete

|

Abitare collaborativo: cosa significa e perché è importante

|

Arghillà rinasce: la rigenerazione urbana dal basso di “uno dei luoghi più problematici d’Italia”

|

Oltre alle barriere, Capri diventa inclusiva e accessibile

|

Fabio Gerosa: “Con Fratello Sole aiutiamo il sociale a costruire un percorso di transizione ecologica”

string(9) "nazionale"