Poetry for the planet!, la sfida a colpi di rime che parlano di cambiamento climatico
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Trento, Trentino Alto Adige - “[…]
E allora è a noi che non eravamo pronti
Che tocca cercare di far tornare i conti
Incazzarsi è uno spreco di risorse?
Incazzarsi è uno spreco di tempo?
Stampare dei volantini per coinvolgere i cittadini
È uno spreco di risorse e di tempo?
Usare risorse per organizzare un evento sullo spreco è uno spreco?
Che cosa direbbe Greta Thunberg?
Che cosa penserebbe Umberto Eco?
[…]”
(Tratto da Spreco di risorse di Lorenzo Maragoni)
Non so le vostre, ma le mie giornate trascorrono così, tra le corse per portare a scuola i miei figli magari se faccio presto passo in posta a pagare quella bolletta poi davanti al pc a lavorare devo capire quando andare a fare la spesa oddio sono già le 3 e mezza corro a prendere i bambini alla cena ci pensi tu amore mentre io finisco di spedire due mail bambini forza lavarsi i denti che è ora di andare a letto.
Ma ci sono eventi piccoli, improvvisi e potenti che hanno la capacità di metterci in pausa da questa corsa infinita: una canzone, un video, una poesia. Uno spettacolo a cui assistiamo. Il respiro cambia, noi cambiamo, qualcosa dentro si muove. Le emozioni sono un motore di cambiamento potentissimo.
E ora vi faccio una domanda: potrebbero delle poesie cambiare il mondo e salvare il nostro Pianeta? Certo, non la Poesia da sola, ma la dimensione a cui è in grado di riconnetterci, la capacità di spostarci da quello che conosciamo aprendoci immaginari diversi, il suo essere strumento di conoscenza.
È questo quello su cui ha scommesso Medici con l’Africa Cuamm, importante ONG che da decenni si spende per la promozione e la tutela della salute globale. Ha capito che per prendersi cura del pianeta c’è bisogno anche di azioni e linguaggi nuovi, come quelli dei più giovani. E così, insieme a Lorenzo Maragoni, appena incoronato campione mondiale di Poetry Slam 2022, sono stati scelti sei tra i migliori performer e poeti under 30 italiani: Gloria Riggio, Mattia Zadra e Cecilia Mariani, Giuliano Logos, Olympia e Max di Mario.
Per quattro giorni questi ragazzi hanno vissuto insieme nella meravigliosa cornice del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, lavorando su scrittura e riflessione scientifica. Sotto la guida degli ideatori del progetto Chiara di Benedetto professionista della comunicazione della scienza e docente all’università di Padova, e lo stesso Lorenzo Maragoni, hanno appreso e approfondito concetti legati ai grandi temi del cambiamento climatico incontrando esperti quali una climatologa, un medico del Cuamm e alcuni attivisti della coop di Glasgow 2021.
Io me li immagino quei poeti a scriver versi sotto allo scheletro di un dinosauro, tra orme fossili e tracce di rettili paleozoici. E poi arriva il momento più divertente, lo scopo di tutto questo percorso: Poetry for the planet!, un evento di poetry slam in cui gli artisti si sfidano con le armi delle loro parole davanti a un pubblico che interagisce, vota e decreta un vincitore. E, ne sono sicura, esce un po’ diverso da come è entrato.
Ma vi prego di lasciare da parte un concetto di poesia stile “cavallina storna” o peggio ancora quelle in cui non si capisce niente. Qui siamo lontani anni luce! Ci avviciniamo quasi più agli incontri di rap freestyle o alla poesia comica e ai giochi di parole, oppure ancora versi estremamente toccanti, emotivi, nostalgici.
E se invece avete paura che sia il contenuto a essere noioso, vi assicuro che questi ragazzi sanno essere incredibilmente efficaci e a ogni poesia intonano un inno al nostro pianeta che parte dal – e ci riconduce al – nostro essere umani. Noi, uomini e donne di ogni giorno, che lavorano, portano i figli a scuola, fanno la spesa e pagano le bollette. Ognuno con in mano la possibilità di fare la sua parte, anche per questa nostra Terra.
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