28 Giu 2022

Ortika, la moda etica e circolare che si ispira alla natura, dove gli scarti non esistono

Scritto da: Elena Rasia

L'ortica non è solo la materia prima con cui vengono realizzati i prodotti di questo brand ecologico e innovativo, ma anche la "musa" che ispira la filosofia produttiva. Nulla di strano dunque se questo interessante esperimento di moda etica ed economia circolare si chiama proprio Ortika.

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Modena, Emilia-Romagna - L’ortica è una pianta da sempre considerata infestante e quindi estirpata perché non utile. In realtà la natura non prevede lo scarto poiché tutto serve al processo successivo: è sufficiente a volte cambiare il punto di vista per scoprire immenso valore. È proprio per questo che un gruppo di giovani si è ispirato a questa pianta per il proprio progetto imprenditoriale, Ortika, dalla forte impronta circolare.

«Per noi l’ortica è il simbolo che ci permette di cambiare il punto di vista e di convertire ciò che è sempre stato considerato negativo in positivo. Lo scopo di questa pianta è altamente nobile, cresce in terreni dismessi che hanno bisogno di essere riequilibrati, riportati al loro stato naturale di fertilità e abbondanza», spiegano. Ortika è un’azienda con un approccio innovativo che tesse e cuce un intero sistema economico partendo proprio dalla pianta che le ha regalato il nome, l’ortica appunto.

Ortika Clothing è infatti una startup che si occupa di moda ecosostenibile, venuta al mondo tre anni fa nella zona dell’Appennino Modenese. Produce capi di abbigliamento realizzati in fibre naturali, con l’intento di portare all’interno del territorio locale tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione delle materie prime alla creazione del filato, dalla filatura dei capi alla loro vendita.

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L’idea è nata da un gruppo di ragazzi che, dando vita ai loro pensieri collaborativi, hanno voluto mettersi in gioco e dimostrare che il rispetto reciproco e la collaborazione sono il fulcro di un nuovo modello d’impresa e di pensiero verso il mondo lavorativo perché permettono all’essere umano di far emergere il proprio talento.

Nessuna parte della pianta viene scartata: con lo stelo viene prodotta la fibra tessile, con le foglie vengono realizzate tisane e prodotti per la pelle. Luisa Ciocci, presidente di Ortika, mi racconta i primi passi di questo progetto d’innovativa rivoluzione: «Abbiamo incontrato diverse difficoltà all’inizio del percorso. Filatura e tessitura, un tempo fiore all’occhiello del patrimonio economico italiano, sono state trasferite in paesi più “convenienti” sotto il profilo dei costi di produzione».

Nel problema la soluzione: «Abbiamo incominciato a sdoganare il valore derivante dalla coltivazione di questa pianta, rispetto alla quale esistono non pochi pregiudizi, e infine abbiamo avuto diverse difficoltà a trovare sul territorio le professionalità necessarie che seguissero la nostra startup come sarte, ricamatrici ed esperte in tinture naturali». Proprio per questo il team Ortika ha deciso di creare il Fashion Lab Ortika, un luogo che sarà inaugurato prossimamente dove si potrà trovare tutto ciò che serve per poter lavorare e dove poter organizzare corsi propedeutici alla creazione di nuove professionalità.

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«L’ortica inoltre assorbe i contenuti inquinanti del terreno convertendoli in nutrienti e anche in omeopatia viene usata nei fiori di Bach per sostenere lo spirito di gruppo e la collaborazione», prosegue Luisa. «È una pianta che non vive mai da sola, ma in famiglie numerose e favorisce le connessioni positive. In generale per noi la pianta di ortica rappresenta la capacità di andare oltre gli aspetti superficiali urticanti di persone e situazioni, al fine di poter scoprire le loro innumerevoli qualità. È il rispetto: per l’ambiente e per tutto quello che abbiamo dimenticato perché non utile al nostro sfrenato consumismo»..

Tutte le creazioni di questa giovane azienda ruotano attorno a un gruppo creativo di collaboratori che crede in questo progetto. Anche le decisioni più semplici – come la scelta delle linee, delle forme, dell’utilizzo di pigmenti naturali che caratterizzano capi d’abbigliamento – sono frutto di un’accurata scelta.

«I nostri prodotti vogliono rappresentare il ben-essere nella sua più ampia accezione, la bellezza, l’autenticità, l’armonia, la collaborazione e la libertà di espressione. Giorno per giorno ci impegniamo con dedizione per applicare il concetto di benessere e sostenibilità non solamente al prodotto finale, ma anche alle singole attività interne e meno visibili: la relazione tra collaboratori, lo spazio e l’attenzione per il talento personale».

Nessuna parte della pianta viene scartata: con lo stelo viene prodotta la fibra tessile, con le foglie vengono realizzate tisane e prodotti per la pelle

Progetti futuri? «Al momento abbiamo tanti progetti in cantiere che ci appassionano molto. Oltre alla presenza ai vari festival ed eventi dedicati alla sostenibilità – come Green Fashion Carpet Week a Napoli, a Castel Dell’Ovo – siamo impegnati nella realizzazione di Ottima Fashion Lab, un laboratorio di idee e di creatività dove si realizzeranno nuovi prodotti e che potrà essere anche aperto alla comunità che potrà usufruire di alcune strumentazioni per la realizzazione di abiti di sartoria.

Proprio in merito a questo progetto lanceremo a breve una campagna di crowdfunding. Infine, in collaborazione con il Comune di Fanano, stiamo organizzando il Gaia Festival, un evento dedicato proprio alla sostenibilità e al benessere, con convegni, talk show, laboratori per adulti, bambini ed una mostra mercato di prodotti artigianali.

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