15 Giu 2022

Il giro dell’Acciugaio: tra storie di vita, di contadini, di montagna e di vecchie tradizioni

Scritto da: Lorena Di Maria

Nel Comune di Dronero (CN) c’è una borgata che nel tempo ha visto la scomparsa dei suoi abitanti, trasferiti altrove alla ricerca di diverse occasioni. A lottare contro l'abbandono c'è un'associazione che ne vuole mantenere viva la memoria, facendo conoscere le tradizioni che ne hanno caratterizzato la storia. Si chiama Borgata Ghio, proprio come l’associazione che ne sta recuperando il ricco patrimonio culturale, facendo in modo che un domani questo insediamento possa accogliere chi vorrà tornare a vivere tra queste montagne.

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Cuneo - Le “Storie da Codighiu” raccontano frammenti della vita rurale, montana e contadina legati alla borgata Ghio, che in territorio cuneese custodisce la storia e le tradizioni tenute in vita ancora oggi dai suoi abitanti. Borgata Ghio un tempo era abitata e attraversata da persone, viaggiatori e da generazioni che l’una dopo l’altra si susseguivano. Fino agli anni ’30 il suo cuore batteva grazie al vivere quotidiano dei suoi 200 abitanti. Solitamente si trattava di famiglie di contadini che trascorrevano le loro giornate impegnati tra attività di coltivazione dei propri terreni o di cereali montani, prima fra tutte la segale. Ma si occupavano anche di allevamento e produzione del latte.

Tra febbraio e agosto la vita nei campi e il lavoro agricolo erano l’attività principale alla borgata. Dopo ferragosto, come un appuntamento che scandiva ogni fine estate, gli abitanti scendevano in pianura per vendere le acciughe, intrattenendosi nei mesi invernali, per far ritorno poco prima del periodo pasquale. Nella borgata rimanevano mogli e figli a trascorrere l’inverno nella stalla, scaldati dal calore delle mucche.

Come racconta una delle testimonianze, “da ferragosto non c’era più lavoro nei campi lassù, a 1240 metri: l’unico taglio di fieno era stato fatto, si erano portati a casa un po’ di segale e di grano saraceno. Così tutti gli uomini in età da lavoro scendevano con un carretto verso la pianura”.

Borgata Ghio
L’ASSOCIAZIONE CHE MANTIENE VIVA LA MEMORIA DELLA BORGATA

Oggi la tradizione di questo luogo rimane viva grazie all’impegno dell’Associazione Borgata Ghio, che nasce con lo scopo di mantenere vive e fruibili le tradizioni che caratterizzano questo borgo montano, tramandando e narrando la storia familiare di coloro che qui hanno vissuto. La Borgata infatti è abitata solo saltuariamente da coloro le cui case sono attualmente agibili e il resto della popolazione si è trasferita altrove da diversi decenni. Proprio per coordinare gli interventi e la rivitalizzazione è nata l’Associazione che ha fondato Elena Rovera insieme alle sue figlie.

Il fine ultimo è quello di far “rivivere” questo luogo, sia portando le persone sul posto, sia promuovendo e facendo conoscere anche in altri contesti le tradizioni che ne hanno caratterizzato la storia. Da diversi anni l’associazione lavora su diversi progetti: uno di questi è il recupero di una parte degli edifici presenti e da convertire da uso abitativo ad uso culturale e turistico.

Si occupa poi del recupero della tradizione immateriale del luogo e legata a testimonianze orali che rimandano alla cultura popolare occitana. Inoltre si impegna a rendere la borgata accessibile anche nei mesi invernali e ha attivato spazi dedicati ad attività culturali e turistiche attraverso la creazione di una biblioteca e con l’obiettivo di allestire esposizioni museali con fotografie, testi e testimonianze delle famiglie del luogo. La volontà è anche quella di contribuire a preservare la biodiversità agricola promuovendo il ripristino di colture tradizionali.

Borgata Ghio2
IL GIRO DELL’ACCIUGAIO

Il 18 giugno Agrispesa, in collaborazione con l’associazione Borgata Ghio organizza un evento che vuole portare a tutti e tutte la tradizione di questo luogo: Il giro dell’Acciugaio è l’evento che ha lo scopo di invitare un pubblico di tutte le età a percorrere insieme un percorso fisico e culturale, ovvero quello che da Dronero porta a Codighiu, nonché il medesimo “giro” che fecero gli acciugai con il loro carretto, alla volta dei mercati.

Durante la giornata verranno proposte attività artistiche, musicali, storiche, geologiche. Sarà presente l’attore Paolo Tibaldi ,che interpreterà alcune pagine dell’opuscolo “Il Carretto dell’acciugaio”, sulle vicissitudini degli acciugai del novecento che da Ghio partirono alla volta dei mercati e che furono meravigliosi narratori di storie. Ci sarà Stefano Vegetabile, esperto di agroecologia, che parlerà delle peculiarità naturali e degli aspetti del territorio, facendo tappe tematiche in punti di interesse dove avviare prospettive di interazione positiva con l’ambiente in un’ottica di sostenibilità per il futuro.

La borgata Ghio, in territorio cuneese, custodisce la storia e le tradizioni tenute in vita ancora oggi dai suoi abitanti

Seguirà lo spettacolo teatrale itinerante “Il Bosco racconta” con Marta Zotti, attrice di rappresentazioni destinate a bambini e famiglie, che interpreterà fiabe e leggende legate alla natura, agli alberi e ai boschi. ll cantautore Mauro Carrero intratterrà il pubblico giunto nella borgata Ghio con brani musicali del suo repertorio con chitarra, voce e fisarmonica e Paolo Tibaldi, con “abitare il piemontese”, racconterà alcune parole attorno alla lingua piemontese, talvolta occitana, che riguardano i temi della giornata (cibo, lavoro, acciughe, natura, montagna).

Per tutto il tempo di permanenza nella borgata Ghio, all’interno della sede dell’associazione sarà possibile ascoltare la registrazione delle interviste che hanno coinvolto le persone del luogo e per il paese saranno presenti fotografie sparse su momenti di vita nella borgata.

Per maggiori informazioni sull’evento potete contattare l’Associazione Borgata Ghio.

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