9 Giu 2022

Emozioni a caldo: abbiamo creato la cooperativa di Italia Che Cambia

Scritto da: Daniel Tarozzi

Il progetto di Italia Che Cambia procede, si evolve, si trasforma e compie un importante passo. Ieri a Catania è stata fondata la "Italia che Cambia cooperativa impresa sociale ETS", un nuovo soggetto giuridico che, a pochi mesi dal decennale, regala una cornice all'interno della quale collocare questa nuova fase del nostro progetto, che ha ormai raggiunto la piena maturità.

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Catania - Ieri, 8 giugno 2022, alle 12.30 è stata costituita con sede nel Comune di Catania la Società cooperativa denominata “Italia che Cambia cooperativa impresa sociale ETS”.

Dieci anni dopo la nascita del nostro progetto – che viene concepito nella sua versione di “viaggio” a inizio 2012 e vede il suo primo passo ufficiale il 9 settembre 2012 con la partenza del camper da Alto alla ricerca di esperienze positive di cambiamento in atto – e nove anni dopo la nascita dell’Associazione di Promozione Sociale e della testata giornalistica Italia che Cambia, abbiamo quindi deciso di fare un “salto” e costituirci con un soggetto giuridico che restituisse valore all’enorme impegno che il nostro gruppo di giornaliste e giornalisti porta avanti da 10 anni.

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EMOZIONIAMOCI

Sembra difficile emozionarsi per un passaggio burocratico così poco romantico e per la creazione di un soggetto che comporterà costi e regole ulteriori, ma se voi fosse stati nelle nostre pance e nelle nostra pelle oggi avreste scoperto con stupore che stavamo provando gioia, liberazione, riconoscimento, soddisfazione. Ce l’abbiamo fatta.

Dopo dieci anni di sforzi indicibili, dopo aver creato contro ogni logica una testata giornalistica che non servisse alcun padrone, che non seguisse l’agenda dei media main stream o di quelli “contro”, che non cavalcasse facili campagne di odio, che non si omologasse mai ad alcun pensiero pre-costituito, che non puntasse sulla personalizzazione richiesta dai social… Dopo dieci anni in cui – con un po’ di follia – abbiamo investito tutto o quasi il nostro tempo e talento in un progetto senza aver certezza di compensi o avendone molto più bassi di quelli “previsti dal mercato…

Dopo aver rifiutato offerte di lavoro molto gratificanti a livello di ego e di soldi… Dopo aver temuto – e persino sperato in alcuni casi – che il tutto chiudesse perché basta, che stanchezza, che rabbia… Dopo aver perso per strada alcuni soci fondamentali che hanno amato questo progetto e a cui sempre saremo grati… Dopo aver visto molti, moltissimi “noti” e meno noti rubarci idee, storie, protagonisti, dichiarando di essere i primi a scoprirlo e senza mai citarci…

Dopo tutto questo noi siamo ancora qui, il nostro pubblico è in constante crescita nonostante gli algoritmi ballerini e noi non solo non molliamo ma ci strutturiamo, creiamo una cooperativa e ci garantiamo un futuro che permetta due cose: dignità per noi e i nostri collaboratori e collaboratrici; che il progetto possa continuare senza di noi, creando un contesto che non preveda l’esser “kamikaze” per poter fare giornalismo libero e indipendente.

PERCHÈ UNA COOPERATIVA?

Che i sogni siano sintomi
Che i sogni siano segni
Sanno i sogni, sanno i sogni, sanno i sogni

C.S.I.

Ma perché, direte voi, creare una cooperativa dovrebbe garantirvi tutto ciò? In effetti non lo garantisce. In effetti molte di queste cose – teoricamente – potevano accadere anche con l’APS, che non scompare ma a cui si affianca il nuovo soggetto. In effetti, in effetti, in effetti.

Che i sogni siano segni, cantavano i C.S.I. I segni, i simboli, creano la realtà molto più di quanto pensiamo. A volte occorre riconoscersi per essere riconosciuti. Noi siamo un gruppo di professioniste/i, in gran parte giornaliste/i, che da dieci anni lavora per costruire un modello di informazione libero e indipendente economicamente ma soprattutto intellettualmente. Di conseguenza, occorre un soggetto giuridico che ci permetta di garantire e garantirci. E il soggetto che fa queste cose è la cooperativa di produzione e lavoro che mette al centro i lavoratori e le lavoratrici e permette loro di esprimere al meglio la propria professione. Sembra scontato ma non lo è.

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Da sinistra: Daniela Bartolini (Presidente), Andrea Degl’Innocenti (consigliere) e Selena Meli (Vicepresidente) davanti alla sede della cooperativa presso Isola Catania

Certo noi già lo facciamo, da anni. Nessuno di noi – al momento – è assunto eppure ci siamo sempre garantiti ferie pagate, malattia, maternità e paternità (due mesi, non 9 giorni). Per farlo però abbiamo dovuto prendere il posto dello Stato, pagare di tasca nostra ogni diritto, trovare gli escamotage più incredibili per racimolare ogni mese i soldi necessari a pagare 14 persone. Tutto è basato sulla fiducia ed è meraviglioso. Ma non è sistemico.

Ora vogliamo affiancare alla fiducia e alla facilitazione, che resteranno sempre le nostre bussole, degli strumenti più stabili. Inoltre, non possiamo raccontare di imprese che cambiano e funzionano senza esserne noi – per primi – un modello autentico e replicabile. Abbiamo deciso anche di essere Impresa Sociale, per ribadire in modo chiaro il nostro senso e i nostri obiettivi.

Inoltre….

I SERVIZI PER I SOCI

Il nostro obiettivo è aprirci sempre più alle community che amano e seguono Italia che Cambia e allo stesso tempo favorire sempre più i percorsi di cambiamento individuale e collettivo. Dare davvero a voi agenti del cambiamento strumenti concreti per agire ogni giorno e per connettersi e conoscersi. La cooperativa nasce con questo obiettivo. Nei prossimi mesi vi aggiorneremo, ma vi assicuriamo che non resterete delusi!

PERCHÈ LA SEDE È A CATANIA, IN SICILIA?

Sicilia capitale d’Italia! Questa la nostra “provocazione”. Vogliamo ribaltare la mappa, mettere il sud in alto, rompere lo stereotipo che vuole che tutti parlino di sud mentre vivono al nord. L’innovazione si fa davvero al sud. In Sicilia, in Sardegna, in Puglia, in tutto il Sud. Certo si fa anche al Nord, ma lo sappiamo, no? Eppure molte delle nostre storie più innovative e vincenti nascono proprio nel Sud.

Da dieci anni lavoriamo per costruire un modello di informazione libero e indipendente economicamente ma soprattutto intellettualmente

E quindi abbiamo detto “ok, rompiamo l’immaginario anche in questo, costruiamone uno nuovo”. Non mettiamo una sede al sud, mettiamo la nostra sede al Sud. Poteva essere Taranto, Cagliari, Napoli, Palermo. Alla fine abbiamo scelto Catania per una serie di caratteristiche – in primis la meravigliosa sede che ci ospita, Isola. Ma anche perché la Sicilia è la regione in cui le nostre reti sono più forti e strutturate.

I PROSSIMI DIECI ANNI

Ecco, oggi vi abbiamo parlato di noi, della nostra cooperativa, dei nostri sogni “personali”. Ma da domani torniamo a parlarvi dell’Italia che Cambia che sta intorno a noi. Lunedì apriamo la redazione siciliana, a settembre partiamo per un grande viaggio di celebrazione di questi dieci anni con tutti i nostri partner e insieme – lo so, lo sappiamo – costruiremo i prossimi dieci, cento anni. Insieme ce la faremo. Basta non chiedersi SE ma COME.

Buon cambiamento.

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