17 Giu 2022

Coltivatori di Emozioni e l’olio della famiglia Mazzola, risollevatasi dopo essere stata colpita dalla mafia

Scritto da: Davide Artusi

Il racconto di un riscatto e di un sogno diventato realtà dopo essersi trovato costretto a ripartire da zero a causa dell'intervento della mafia. Torniamo a parlare di Coltivatori di Emozioni, questa volta raccontando la storia della famiglia Mazzola e della sua azienda agricola incentrata sulla produzione di olio.

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Trapani - Coltivatori di emozioni è la prima piattaforma italiana di social farming, che si occupa di agricoltura sociale con l’obiettivo di custodire l’identità e l’autenticità dei prodotti agroalimentari italiani sostenendo gli agricoltori impegnati nel recupero delle antiche tradizioni. Vari sono gli obiettivi che si pone Coltivatori di Emozioni: favorire i metodi produttivi di una volta eliminando l’impatto ambientale, incentivare l’occupazione in ambito agricolo, promuovere attività di formazione per educare al consumo critico e salvaguardare la cultura dei piccoli agricoltori italiani.

Dopo i precedenti focus sull’attività della piattaforma, andremo ad analizzare più nel dettaglio la storia di una famiglia, la famiglia Mazzola, che sta dedicando anima e corpo alla propria azienda agricola, Oleum Mazzola. Una storia fatta di ostacoli e difficoltà, di sudore e di fatica, che dimostra quanto l’impegno, la dedizione e il coraggio possono portare i loro frutti.

«Al centro di Palermo – racconta Manfredi Mazzola, responsabile commerciale dell’azienda Oleum Mazzola – la mia famiglia possedeva una grande azienda agricola. In occasione del Sacco di Palermo, la più grande speculazione edilizia avvenuta nella storia italiana a opera della mafia, tra la fine degli anni cinquanta e l’inizio dei sessanta, i corleonesi hanno espropriato intere zone edificate in stile liberty e barocco, oltre a 3000 ettari di terreni agricoli, per costruire mostruosi complessi abitativi, distruggendo il cuore architettonico della nostra città».

«A mio nonno venne “gentilmente” chiesto di lasciare la sua proprietà, in cambio avrebbe avuto un posto in Regione», riporta Manfredi. «Lui non accettò e si ritrovò a dover ricominciare tutto daccapo. Così è cresciuto mio padre: con il desiderio di rifondare una nuova azienda agricola, di riappropriarsi di quella dignità strappata a mio nonno».

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Il desiderio di riscatto è diventato forza propulsiva per raggiungere un obiettivo, ovvero ridar vita a un’azienda impunemente sottratta. «Nei primi anni del 2000 – riprende Manfredi – a Campobello di Mazara, nella zona della Valle del Belice, abbiamo rilevato un fondo di oltre 30 ettari da cui siamo ripartiti. I primi anni non sono stati facili, abbiamo dovuto imparare tante nuove dinamiche e creare nuovi rapporti di fiducia».

Oleum Mazzola nasce dunque nel cuore del Belice dalla passione e dedizione di Salvatore Mazzola, il nonno dei racconti di Manfredi, che per anni si è dedicato alla creazione di un olio extra vergine d’oliva biologico di qualità superiore. La passione per l’agricoltura è passata anche agli ultimi arrivati, Manfredi e Giulia.

La famiglia Mazzola produce due cultivar autoctone (varietà di pianta coltivata), 500 litri di Biancolilla e 1600 di Nocellara. La “Nocellara del Belice” è l’unico prodotto in Europa ad aver ottenuto due DOP per la stessa varietà: “Valle del Belìce” per l’olio e “Nocellara del Belìce” per l’oliva da mensa. Da entrambe le cultivar si ottengono due oli EVO biologici molto equilibrati, alleati in cucina e di grande aiuto nella preparazione di dolci.

«Per ora la nostra distribuzione – continua Manfredi – copre unicamente il mercato italiano, ma nel tempo entreremo anche in Europa. Già quest’anno siamo stati contattati dall’Olanda e dal Lussemburgo, ma ad ogni modo preferiamo muoverci un passo alla volta».

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«Ritengo sia molto importante diffondere la cultura dell’olio e mi impegno personalmente a farlo: questo prodotto, al pari del vino, dovrebbe ottenere in Italia, terra di cultivar diversissime da regione a regione, la stessa rilevanza culturale. È l’alimento principe dei nostri pasti quotidiani e alla base della nostra dieta. Inoltre bisogna ricordare che se da 100 chili d’uva si producono circa 80 litri di vino, da 100 chili di olive si producono solo 15 litri d’olio».

Tutta la famiglia Mazzola contribuisce all’azienda agricola. Quest’anno la raccolta ha avuto un ruolo ancora più importante del solito: «Mio padre è venuto a mancare a gennaio e la sua perdita ci ha colpito profondamente. A lui, il visionario dalle imprese incredibili, io e mia sorella Giulia dobbiamo l’entusiasmo, la curiosità e la capacità di continuare a sognare. Per lui crediamo e lottiamo per quest’azienda in Sicilia. Di grande aiuto sono anche le quattro sorelle di mio padre, che trascorrono le loro ferie dandoci una mano. Sia io che mia sorella inoltre abbiamo altri lavori: Giulia è anestesista da un anno mentre io mi divido tra la Toscana, come ingegnere, e la Sicilia».

«Negli anni siamo riusciti a creare dei rapporti di grande stima con gli operai che ci seguono, senza di loro non potremmo sostenere l’impegno. Questo è il lascito di mio padre, il suo progetto, la speranza di fare qualcosa di utile per la sua terra e per la nostra famiglia. Noi non arretriamo di un passo, continuiamo a lottare e a sognare».

Il desiderio di riscatto è diventato forza propulsiva per raggiungere un obiettivo, ovvero ridar vita a un’azienda impunemente sottratta

Si conclude così il racconto di Manfredi di una storia in cui l’amore per la propria famiglia e il desiderio di portare avanti il sogno del padre e del nonno hanno spinto i più giovani a investire tempo ed energie in un’azienda che produce prodotti di qualità, sani e biologici. Una scelta che non tutti sarebbero stati in grado di prendere, un atto di grande coraggio e amore.

Oleum Mazzola è una delle varie aziende e realtà che attraverso Coltivatori di Emozioni è possibile sostenere, aiutando Manfredi e Giulia a portare avanti quel sogno iniziato dal nonno Salvatore. Per far questo entrano in gioco i box e i kit proposti da Coltivatori di Emozioni, dei quali abbiamo già parlato nello scorso articolo. In questo terzo appuntamento ci volevamo soffermare solo sull’uscita di una novità, il Kit Orto.

Il Kit Orto consiste in un sacchetto di semini, che variano in base a quale tipologia di Kit si sceglie, un set di tre attrezzi da giardinaggio con un paio di guanti e un cofanetto con inserti compostabili e seminabili da utilizzare come semenzaio. I cassetti interni in carta compostabile vengono utilizzati per creare un piccolo orto domestico che, una volta cresciuto, verrà poi disposto nel terreno. Con l’acquisto del Kit Orto si contribuisce a completare il progetto agricolo del coltivatore scelto. Iniziative, quelle di Coltivatori di Emozioni, che sanno evolversi, sempre a difesa di realtà agricole che nascondono storie pronte a essere raccontate.

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