16 Giu 2022

Adotta una fioriera: il borgo di Volpara rinasce grazie all’iniziativa dei residenti

Scritto da: Francesco Bevilacqua

Un processo condiviso e nato dal basso si è attivato nella micro-comunità di un borgo appenninico, con l'obiettivo di abbellirlo e rivitalizzarlo, dimostrando che quelle che oggi vengono considerate aree marginali sono in realtà preziose perle ambientali e culturali, patrimonio del nostro Paese.

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Bologna, Emilia-Romagna - Che errore è stato allontanarsi dalla natura! Nella sua varietà, nella sua bellezza, nella sua crudeltà nella sua infinita, ineguagliabile grandezza c’è tutto il senso della vita

Tiziano Terzani

La Volpara è un piccolo borgo collocato nel Comune di Gaggio Montano, sull’Appennino Tosco-Emiliano. Dieci case per dieci residenti, principalmente pensionati, più alcuni abitanti stagionali che arrivano d’estate. Nonostante il numero esigue di anime, Volpara è viva e vitale.

«Il territorio presenta una situazione privilegiata sia dal punto di vista dei Servizi – scuole dell’infanzia, elementari e medie, negozi e supermercati raggiungibili in auto in 15 minuti, istituti superiori e ospedali a 30 minuti – sia dal punto di vista della mobilità», ci racconta Lucia Chinni, che a Volpara ci è nata. «Bologna dista cinquanta chilometri», assicura. «Chi ha scelto di vivere qui, o di ritornarci, ha scelto una vita lontano dalla città e dai suoi ingorghi, riscoprendo il silenzio e la lentezza, la natura e suoi ritmi, i sacrifici che ti richiede e le soddisfazioni che ti riserva».

adotta una fioriera

IL BORGO

Lucia ci porta virtualmente a fare quattro passi per il borgo di Volpara: «La sua caratterizzazione territoriale risente delle origini medioevali: una piccola piazzetta circolare, le case in sasso che la circondano, un fontana e un pozzo incise nel sasso, la strada asfaltata che termina qui. Il paese si trova sulla dorsale appenninica che faceva parte della Linea Gotica, la catena di fortificazioni costruite durante la Seconda Guerra Mondiale, di cui si possono ancora vedere i segni».

Aggrappate tra loro come in simbiosi, intorno al borgo sorgono poi alcune abitazioni di più recente costruzione che in alcuni casi si sono integrate con il territorio in modo naturale, in altri hanno risentito della mancanza di un piano regolatore. Da qualche anno alla Volpara non è possibile costruire nulla e le ristrutturazioni devono rispettare le normative vigenti che obbligano la conservazione e il mantenimento dei borghi appenninici nel loro aspetto originale.

SPOPOLAMENTO E RIPOPOLAMENTO

Da un po’ di tempo – e sicuramente dopo la pandemia – vivere in un’area rurale ha via via modificato il suo significato, che è sempre meno quello della marginalità e sempre più occasione di vita all’aria aperta a contatto con la natura. Ma anche di integrazione con il territorio, che significa anche rendersi maggiormente protagonisti, offrendo idee e sollecitando gli Enti preposti a sviluppare progetti innovativi e di collaborazione partendo dalle nuove esigenze dei cittadini e dei borghi stessi.

Per chi vive in montagna l’impatto della pandemia è stato sicuramente minore, se paragonato alla città. La vita all’aria aperta ha mantenuto suoi ritmi, anzi ha prodotto il riavvicinarsi di molte persone a questi luoghi, riscoperti più vivibili, sicuri, maggiormente rispondenti al bisogno di una vita a contatto con la natura.

«A questo proposito le iniziative Regionali a sostegno del ripopolamento hanno senz’altro aiutato – osserva Lucia, che conosce bene la pubblica amministrazione, lavorandoci dentro –, ma l’elemento forse principale per riportare i giovani a vivere nei borghi è che la montagna possa offrire opportunità lavorative. In questo senso lo smart working, la cui applicazione è ancora in fase di approfondimento, può considerarsi un’opportunità» .

Una progettualità che parte “dal basso” che rende gli abitanti di Volpara protagonisti di un cambiamento di prospettiva a difesa della terra

Il turismo lento è sicuramente un’altra risorsa per il ripopolamento della montagna, ma non solo: «È un modo nuovo di stare con sé stessi, l’opportunità di far nascere comunità resilienti che creano condivisone e collaborazione, è la scoperta di luoghi a noi vicini e poco conosciuti, è nuova linfa per i borghi e per i paesi montani».

E queste realtà ne hanno davvero bisogno, poiché hanno pagato un prezzo altissimo negli anni del boom economico, vedendo i propri abitanti lasciare la terra d’origine per inseguire un progresso rivelatosi distorto e, a volte, dannoso. Turismo lento significa anche fare economia lontano dalle logiche stringenti del guadagno subito e a tutti i costi .

ADOTTA UNA FIORIERA

Lucia è anche fra le promotrici di un’iniziativa semplice, gentile e finalizzata all’abbellimento del territorio e dell’animo di chi lo vive: Adotta una Fioriera: «L’idea è stata proposta da alcuni abitanti in seguito al fatto che l’Amministrazione Comunale ha inserito la Volpara nei sentieri delle Genti di Gaggio», spiega Lucia.

adotta una fioriera 2

«La collocazione in questo progetto ha reso la Volpara uno snodo significativo e pertanto più visibile; di conseguenza sono stati ripuliti i vecchi sentieri e le antiche mulattiere sono tornate a essere vie di comunicazione battute, opportunamente segnalate e inserite nelle iniziative di riscoperta del territorio, come Crinali2022».

Rendere pertanto maggiormente accogliente la Volpara rivitalizzando vecchie fioriere e inserendone di nuove è sembrata a chi vive il borgo un’ iniziativa semplice ma concreta per restituire bellezza e gradevolezza ai residenti e ai camminanti. Inoltre «ha permesso alla nostra piccola comunità di ritrovarsi per decidere la tipologia dei fiori e la loro collocazione, anche “riportando in vita” vecchie fiorire di ferro del secolo scorso, per costruire insieme i turni per l’annaffiatura».

Una progettualità che parte “dal basso” che rende gli abitanti di Volpara protagonisti di un cambiamento di prospettiva a difesa della terra, all’interno di un nuovo modello di vita più sostenibile. «L’accoglienza e la condivisione fanno parte della gente di montagna, a noi il grande privilegio di proseguire nel loro esempio», osserva Lucia.

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