Spazzamondo: anche quest’anno tornano i cittadini attivi per l’ambiente
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Circa cinquant’anni fa le Nazioni Unite istituivano la prima Giornata Mondiale per l’Ambiente. Correva l’anno 1974 e da allora il World Environment Day è cresciuto a livello internazionale come evento dedicato alla sensibilizzazione pubblica e all’azione collettiva a tema ambientale. Proprio in occasione di questa ricorrenza, il 4 giugno ritorna Spazzamondo, il progetto realizzato dalla Fondazione CRC per promuovere tra i cittadini una cultura della tutela e del rispetto dell’ambiente.
In collaborazione con Protezione Civile, ANCI Piemonte, UNCEM Piemonte, ANPCI e Cooperativa Erica, Spazzamondo viene organizzato per il secondo anno consecutivo con una grande scommessa: recuperare e differenziare i rifiuti abbandonati nella provincia di Cuneo e in tutti gli altri Comuni aderenti. A raccogliere la sfida saranno proprio le amministrazioni locali e i privati cittadini.
L’edizione dell’anno scorso aveva fatto registrare numeri da record, coinvolgendo 165 Comuni e 15000 cittadini. Ben 9 erano stati i Comuni premiati. Alla fine della giornata erano state raccolte oltre 30 tonnellate di rifiuti, con un ritorno positivo notevole per l’ambiente, circa 40 tonnellate di CO2 risparmiate. E quest’anno? La partita è ancora tutta da giocare. La call rivolta ai cittadini che vorranno rimboccarsi le maniche, armati di guanti e sacchetti, è aperta fino al 31 maggio.
«Quando così tante persone contribuiscono tutte insieme alla tutela ambientale, noi siamo sempre al fianco della comunità», commenta Ezio Raviola, vicepresidente della Fondazione CRC, a proposito della scorsa edizione di Spazzamondo. Il progetto rientra in un quadro più ampio di iniziative che la fondazione cuneese sta portando avanti in linea con il suo piano pluriennale 2021-2024. In particolare per i prossimi due anni sono state individuati quattro sfide fondamentali riguardanti sostenibilità, comunità e competenze. Sono questi per la Fondazione CRC i principali assi di intervento a cui rifarsi.
Spazzamondo nello specifico si focalizza sulle prime due sfide. Innanzitutto perché non si può prescindere dal considerare quale impatto abbiano le nostre azioni sull’ambiente e dall’importanza di immaginare e costruire modelli di sviluppo con ricadute ambientali, sociali ed economiche positive e quindi sostenibili. In secondo luogo le comunità, aperte e inclusive, devono ritornare ad essere protagoniste dei propri territori, con esperienze costruttive di cittadinanza attiva.
Crescere come comunità consapevole vuol dire anche guardare al territorio da una prospettiva diversa e avere maggior cura degli spazi e dei beni comuni. Come giustamente ha osservato un giovane partecipante della scorsa edizione di Spazzamondo, «se solo facessimo tutti un po’ più di attenzione, oggi non avremmo trovato nulla da raccogliere sul ciglio della strada o nelle campagne». In fondo, i rifiuti abbandonati raccolti non sono altro che uno spunto per crescere sempre di più come singoli cittadini e soprattutto come comunità.
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