Rinasce il Sentiero dei Ducati, un cammino tra Lunigiana ed Emilia-Romagna
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La Spezia - Un castello stilizzato o forse una corona. Una S e una D. Due pennellate di colore, una rossa e una bianca, con due diverse indicazioni, perché due sono i percorsi, uno per gli escursionisti e uno per i mountain-biker. Il Sentiero dei Ducati è un trekking, lungo quasi 160 chilometri, nato negli anni ‘90 da due grandi grandi conoscitori dell’appennino tosco-emiliano – Giuliano Cervi e Daniele Canossini – che oggi, grazie a un’opera di ripristino, è tornato alla luce.
L’intento con cui è stato tracciato era ripercorrere le antiche vie che seguivano i confini estensi che dal cinquecento e per oltre tre secoli separarono i ducati che si alternarono nel governo del territorio che si estende tra il fiume Po e il mar Tirreno. Un sentiero distante anni luce dalle folle che si incontrano lungo i percorsi più noti e battuti.
Camminando o su due ruote, ci si immerge in un viaggio lento nella storia di questi luoghi, percorrendo gli antichi confini estensi. Si attraversano tappe ricche di particolarità archeologiche, architettoniche e naturali, eppure poco conosciute: dai castelli Matildici, arroccati sulle dolci colline prospicienti la pianura padana, fino alle impervie giogaie dell’alto Appenino, poi in Lunigiana con i castelli dei Malaspina, passando per borghi, pievi, ponti e torri fino a giungere alla cittadella fortificata di Sarzana, elegante salotto ligure, sfiorando l’antica Luni, strategico porto romano sul Tirreno.
IL SENTIERO DEI DUCATI
Recentemente il Club Alpino Italiano di Reggio Emilia, in collaborazione con le sezioni CAI di Fivizzano e Sarzana e coinvolgendo i Comuni e gli enti pubblici interessati, ha voluto restaurare il cammino, dedicandogli un importante progetto di manutenzione, promozione e divulgazione. Per questo le tre sezioni CAI hanno programmato nel 2022 una serie di escursioni per percorrerne alcuni dei tratti più belli e significativi (il programma si trova qui). Sabato scorso, per esempio, nonostante il brutto tempo, il CAI Sarzana ha percorso la prima tappa, da Quattro Castella a Canossa: un percorso suggestivo nel cuore delle terre di Matilde che termina proprio sulla rupe di Canossa.
Il Sentiero dei Ducati – che da novembre 2021 è entrato a far parte del circuito dei Cammini dell’Emilia-Romagna e annoverato come esempio di “buona pratica” alla tavola rotonda MAB UNESCO sui cammini storici – è suddiviso in 11 tappe a cavallo tra tre regioni, che attraversano la storia e nelle bellezze naturali del parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e il parco regionale delle Alpi Apuane. Navigando sul sito dedicato al sentiero è possibile scaricare le tracce GPS e ricevere tutte le informazioni necessarie per il pernottamento tra una tappa e l’altra, in un’ottica di rilancio delle strutture ricettive presenti lungo il percorso.
«Frequentando la montagna a piedi o in mountain-bike si lascia un’impronta lieve sul territorio e si esplorano i sentieri senza guardarne i confini amministrativi. E ci si lascia cullare dai cambiamenti del paesaggio, che si riflettono anche nella gastronomia», spiega Edoardo Ratti di Archeolink e vicepresidente del CAI di Sarzana, che conduce escursioni di “archeotrekking”, per dare una diversa chiave di lettura al territorio, sin dalla sua frequentazione più antica.
L’ITINERARIO
Due diversi percorsi, a seconda che si decida di percorrere il sentiero a piedi o in bicicletta. Le 11 tappe del percorso trekking sonno suddivise in 6 tappe in territorio emiliano e 5 tappe in territorio toscano e ligure, mentre il tracciato ciclo-escursionistico segue in buona parte lo stesso tracciato di quello del trekking, condividendone molte tappe intermedie.
L’itinerario si può personalizzare modificandone durata e tappe, anche per accorciarlo una volta giunti in una delle varie località, che consentono con mezzi pubblici di rientrare al luogo di partenza. Le tratte più alla portata di tutti? «Le prime, in cui si cammina sui crinali, lungo paesaggi molto rilassanti, circondati da colline dolci e su un sentiero largo e ben segnato».
Tutt’altro panorama è quello ligure: «Io abito proprio sul Sentiero dei Ducati, a Fosdinovo – aggiunge Ratti – e faccio parte del gruppo che si occupa della sentieristica. Nell’ultimo tratto, l’undicesima tappa, si scende a Sarzana, immergendosi in un bosco più selvatico, tra foreste di castagno che lasciano via via il posto a uliveti e vigneti».
Il bello di questo percorso? La voglia di stare insieme e la convivialità: «Quando noi del CAI di Sarzana ci ritroviamo a fare sopralluoghi nelle terre emiliane, torniamo a casa con un zaino pieno di bei ricordi e con la pancia piena», sorride. E seduti a tavola tutti insieme, tra vino, salumi del territorio, erbazzone e gnocchi fritti, è facile ripensare allo stile di vita di chi vive e frequenta la montagna, il cui sguardo non vede confini.
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