27 Mag 2022

Seminare comunità: ecco la ricetta formativa che unisce agricoltura e abitare collaborativo

Scritto da: Emanuela Sabidussi

Vi abbiamo già parlato in passato di Seminare Comunità e del suo importante contributo. Oggi riprendiamo il discorso per raccontarvi il processo che questa realtà ha attivato nell'entroterra imperiese, formando parte delle comunità coinvolte per aumentare la consapevolezza sulle potenzialità, difficoltà e strumenti necessari per (ri)vivere i territori dell'entroterra.

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Imperia - Il vostro sogno è quello di riabitare un borgo, magari creando una comunità e producendo in autonomia il fabbisogno alimentare? Si fa presto a parlare di comunità. Si fa presto anche a parlare di agricoltura naturale, relazioni, rete e soprattutto riabilitazione e restanza in luoghi dell’entroterra. E se è vero che in questi anni vi abbiamo raccontato diversi progetti di chi ce l’ha fatta, è pur vero anche che le difficoltà non mancano e che molti altri non sono riusciti a concretizzarsi.

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I motivi sono svariati, ma ciò che possiamo affermare con sicurezza è che necessitiamo tutti di maggiori informazioni, condivisioni di chi si è già trovato ad affrontare problematiche simili alle nostre e ce l’ha fatta. Necessitiamo di strumenti “relazionali” che ci aiutino a gestire e dar buon esito a incontri con persone con idee divergenti, o strumenti pratici, su come coltivare al meglio, ottimizzando energie fisiche nostre tenendo conto del luogo in cui siamo.

Crediamo che la terra, lo spazio civico e il tempo siano beni comuni, su cui possa giocarsi il risveglio!

SEMINARE E FORMARE

Ed è proprio con il duplice obiettivo di condividere saperi sul come vivere le aree interne connettendosi alle città e allo stesso tempo creando anche le condizioni necessarie per un ripopolamento prolungato nel tempo, che nasce il percorso formativo Seminare Comunità: un progetto finanziato da Fondazione Finanza Etica e coordinato da Humus Job, Nemo e Housing Lab.

Si tratta di una serie di appuntamenti di approfondimento su tematiche che coinvolgono sia la sfera relazionale che quella agricola, iniziati ad aprile scorso e che termineranno a fine giugno. I territori selezionati per questo percorso collettivo di crescita sono due: per la Liguria la Valle Arroscia e la Valle Argentina, per la regione Lombardia la Valle di Bergamo e la Val Camonica.

PRATICA, OLTRE LA TEORIA

In tutto il percorso prevede otto moduli sul tema dell’agricoltura e tre sul creare una comunità, passando da moduli di permacultura e arrivando a tecniche innovative agricole e servizi collaborativi per riabitare un territorio. Ma non solo: per evitare che gli incontri formativi organizzati restino solo teoria, il percorso prevede due moduli molto pratici. Il primo è un approfondimento dal titolo “Il bosco come risorsa”, che tra le altre cose insegna anche a riconoscere e usare le piante fitoalimurgiche, e il secondo è un incontro incentrato sulla costruzione di muretti a secco.

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Prevedendo che da questo percorso territoriale possano svilupparsi nuovi progetti di rete o, in generale, afferenti al tema dell’abitare, sono stati inoltre previsti più momenti per provare a mettere a sistema concretamente quanto emerso durante i diversi appuntamenti insieme: quali esigenze hanno le persone che vivono il territorio, che tipo di relazioni innescare, quali attività sono prioritarie. I primi segnali stanno già iniziando ad arrivare: sono state organizzate dai partecipanti liguri alcune proiezioni delle nozioni apprese. Si spera possa essere l’inizio di un processo a cascata che coinvolgerà, passo dopo passo, l’intera comunità.

IL GRAN FINALE

Il percorso formativo di entrambe le aree liguri lombarde arriverà alla chiusura attraverso un Festival finale, che si terrà dall’8 al 10 luglio ad Ascoli. Al grande evento verranno invitati, oltre ai partecipanti del corso, anche stakeholder, referenti di finanza etica, progettisti: tutti insieme per riflettere e discutere su quali pratiche sia necessario attivare per riuscire a valorizzare quanto è stato fatto sino a quel momento.

Ma non solo: sono previsti anche confronti aperti per discutere sulle “buone pratiche” necessarie per creare le condizioni affinché possa avvenire il ripopolamento rigenerativo di un luogo. L’argomento è quanto mai di interesse e di attualità: seguiremo quanto emergerà per poterlo condividere con voi!

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