PorTO Sicuro: a Torino nasce il primo centro contro le discriminazioni LGBTQIA+
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Torino - Un centro, ma anche una casa, un servizio per la cittadinanza, un’occasione di aiuto: è nato a Torino il primo centro rivolto a lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali, asessuali e chiunque faccia parte della comunità LGBTQIA+. Il centro è stato inaugurato lo scorso 27 aprile e ha «lo scopo di accogliere e offrire una tutela concreta alle persone che subiscono discriminazione e molestie basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere».
L’idea è quindi fare in modo che chiunque possa trovare un aiuto concreto in una situazione di disagio e a fornire tale aiuto saranno professionisti ed esperti che fanno parte di progetti già attivi nel torinese. Ne sono un esempio le associazioni CasArcobaleno, Almaterra e Maurice che da diversi anni sul territorio si occupano di tematiche di genere: come suggerisce il nome, «PorTO Sicuro vuole accogliere tutte le soggettività LGBTQIA+ del territorio e che hanno necessità di approdare in uno spazio che possa garantire un sostegno concreto a chiunque ne abbia bisogno».
Il progetto nasce grazie a un finanziamento nazionale pubblico dall’UNAR e costituisce oggi uno dei 37 centri antidiscriminazioni sul territorio nazionale, finanziati da un bando che intende diffondere e incrementare la presenza di questi centri in Italia.
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I SERVIZI PER LA CITTADINANZA
Saranno numerosi e diversificati e servizi e gli sportelli proposti dal nuovissimo centro antidiscriminazioni, che fornirà ascolto attraverso un servizio telefonico attivo dal lunedì al venerdì, a cui seguirà lo sportello di accoglienza e orientamento al quale le persone interessate potranno accedere direttamente dopo il primo contatto telefonico».
Si tratta infatti di «un centro accessibile telefonicamente attraverso una linea dedicata che darà supporto a chiunque ne avrà necessità. Le persone che si rivolgeranno a PorTo Sicuro saranno accolte e accompagnate, in modo totalmente anonimo, nelle loro richieste, difficoltà e necessità.
Per iniziare, le associazioni metteranno a disposizione il loro supporto psicologico che offre colloqui diretti con professionisti: ci sarà uno “sportello lavoro” dedicato alla consulenza e all’orientamento per chi ha necessità nell’ambito dell’inserimento lavorativo; uno “sportello legale” in ambito civile e penale, uno “sportello salute” con personale medico e infermieristico che offre test rapidi e gratuiti per le IST (infezioni sessualmente trasmissibili).
Non mancherà poi lo “sportello casa”, che darà un aiuto nella ricerca di un’abitazione, in collaborazione con le associazioni e le case rifugio presenti sul territorio. Un esempio concreto è TO Housing, un housing sociale pensato per accogliere, tutelare e sostenere persone LGBT, giovani ragazzi e ragazze discriminati per il proprio orientamento sessuale che in questo luogo, da diversi anni, trovano sostegno e nuove prospettive.
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L’ACCOMPAGNAMENTO TERRITORIALE
Il centro non vuole escludere nessuno: «In un’ottica di un approccio intersezionale, PorTO Sicuro si rivolge anche alle persone sex worker e alle persone migranti, rifugiate e richiedenti asilo LGBTQIA+». Per questo agli sportelli sarà affiancata un’attività di accompagnamento territoriale per affrontare insieme alle operatrici e agli operatori eventuali ostacoli linguistici o particolari vulnerabilità di coloro che lo contatteranno. Un’attenzione specifica è poi rivolta alle famiglie soggette a discriminazione, attraverso attività di sostegno svolto in collaborazione con l’associazione Rete Genitori Rainbow.
Le persone che si rivolgeranno a PorTo Sicuro saranno accolte e accompagnate nelle loro richieste, difficoltà e necessità
Particolare attenzione è dedicata alla tematica trans: saranno approntati spazi e servizi specificamente rivolti all’accoglienza e al supporto delle persone transgender, sia dal punto di vista endocrinologico, sia di counseling. Quest’ultimo è stato pensato anche per familiari e persone amiche.
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LE REALTÀ COINVOLTE
PorTo Sicuro nasce come centro diffuso su tutto il territorio della città di Torino: per questo i servizi sono dislocati su tre sedi, dove operano associazioni già attive da diversi anni in fatto di tutela dei diritti e questioni di genere. Chi sono?
CasArcobaleno, che a Porta Palazzo, dal 2015, si è distinta per essere un polo integrato che offre servizi diretti alla popolazione cittadina e creati dalla stessa popolazione LGBTQIA+; Maurice glbtq, un’associazione nata nel 1985 la cui attività è stata da sempre finalizzata a combattere ogni tipo di discriminazione e pregiudizio, con particolare riferimento al diritto alla libera espressione dell’orientamento sessuale e dei percorsi dell’identità di genere. Infine c’è Almaterra, associazione creata nel 1994 da donne italiane e straniere che lavora su progetti interculturali, sull’empowerment femminile, l’uguaglianza, l’accessibilità al mercato del lavoro, l’inclusione sociale e culturale e la violenza di genere.
PorTo Sicuro nasce per promuovere una società senza discriminazioni, per arrivare a tutte quelle persone difficilmente raggiungibili che subiscono abusi e che, nella loro solitudine, non hanno gli strumenti per riconoscere, contrastare e superare forme di razzismo ed emarginazione. Insomma, nasce per prendersi cura di chi è discriminato, mostrando che c’è sempre una seconda possibilità.
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