Pollaio aperto, per valorizzare il territorio attraverso la comunità e la tecnologia
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Imperia - Sentiamo molto parlare di cittadinanza attiva, gruppi di persone che, consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, si attivano in uno o più ambiti della società per migliorare la propria vita e quella di altri concittadini. I mezzi per farlo sono moltissimi e altrettante le forme.
Nel ponente ligure, in val Steria (IM), ha preso vita una nuova realtà di cittadinanza attiva, a gestione femminile, che si chiama Pollaio Aperto ed è una cooperativa sociale di comunità nata con l’obiettivo di realizzare progetti sostenibili per il miglioramento dello standard di vita nei piccoli borghi.
Questo è importante in particolar modo in questo periodo storico in cui, dopo decenni di spopolamento dei piccoli paesi che punteggiano l’entroterra ligure, si sta verificando un lento ma costante avvicinamento all’entroterra, ai suoi terreni e abitazioni: sono in particolar modo ragazzi e ragazze giovani che, dopo aver vissuto in città, scelgono una quotidianità più lenta e silenziosa.
«Lo sviluppo di una comunità narrativa – mi racconta Erika Brunelli, presidente della cooperativa –, accogliente ed educante, che possa trasmettere valori e conoscenza del vasto patrimonio territoriale e tradizionale locale, per noi passa attraverso la riqualificazione di beni comuni inutilizzati, trasformati in punti di riferimento culturali e sociali, di formazione e informazione, armonizzando quindi l’azione pubblica e quella privata per il raggiungimento di obiettivi di benessere condivisi e co-progettati».
IL WELFARE
«Pollaio Aperto ha attivato una serie di iniziative e proposte che puntano ad aumentare il benessere di chi vive quotidianamente un territorio, come il Festival Lento (di cui vi abbiamo parlato qui): «I nostri servizi di welfare territoriale – continua Erika – perseguono finalità coerenti con i programmi europei di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030».
«Degli esempi in proposito possono essere la riduzione delle disuguaglianze territoriali attraverso la transizione digitale della comunità, l’accessibilità ai servizi di cittadinanza, la creazione di un sistema culturale a rete sul territorio, l’attivazione di servizi di promozione e formazione per lo sviluppo di un turismo esperienziale responsabile, nel rispetto delle comunità abitanti e del patrimonio di tradizioni specifiche».
IL FILO DI CONNESSIONE CON GLI ENTI
Tra le attività che Pollaio Aperto sta mettendo in moto, c’è una serie di iniziative che, in maniera diretta e non, avranno un impatto sulla valorizzazione e sul ripristino del patrimonio pubblico inutilizzato, che soprattutto nei piccoli borghi diventa un motore per ridare nuova vita all’intero paese e di conseguenza a chi lo vive.
Per far questo è necessario e fondamentale il ruolo di interprete e facilitatrice di processi che si è assunta la cooperativa, per riuscire a unire esigenze che arrivano dai singoli cittadini a disponibilità e potenzialità degli enti presenti sul territorio.
L’IMPORTANZA DEGLI SPAZI CONDIVISI
Nel raccontarmi le diverse realtà territoriali della filiera alimentare, Erika mi spiega che la necessità principale è quella di avere una “vetrina” per riuscire a valorizzare al meglio, ognuno con le proprie specificità, i singoli produttori agroalimentari e artigianali locali e tradizionali. E per far questo Pollaio Aperto collabora con iniziative già avviate, mettendo in connessione piccoli produttori attraverso eventi, mercatini e iniziative locali, ma anche organizzando direttamente momenti di incontro dedicati alla valorizzazione dei prodotti a km 0.
E proprio per creare connessioni, nuove idee e stimoli, è in programma la nascita di uno spazio tecnologico dedicato ai momenti di formazione organizzati da Pollaio Aperto, ma anche a chi vive in valle e vuole lavorare in smart working, lavorando in uno spazio condiviso, o per la DAD. Per ora l’Hub tecnologico è ancora itinerante, in attesa di riuscire ad aprire le porte al centro, il quale rivestirà anche un ruolo più ampio, essendo progettato dalla cooperativa come spazio culturale, musicale e non solo.
Insomma, la comunità consapevole e attiva di Pollaio Aperto passa attraverso luoghi fisici e non, tecnologie e prodotti agroalimentari, ma anche cultura e musica. Un mix di esperienze e momenti condivisi per crescere insieme e migliorarsi a vicenda.
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