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Genova - Vi ricordate di Claudia Ferretti, “l’alchimista” che da anni diffonde le gioie dell’autoproduzione? Lei è una comunicatrice e lavora all’Università di Genova; nel tempo libero ha il pallino di preparare in casa saponi e creme – ve l’abbiamo presentata qui – e cura un blog di ricette di sapone, detersivi e creme e racconta molto di sé sui suoi profili social, a partire da come ridurre il proprio impatto ambientale ogni giorno.
Con Gemma ViVa Edizioni ha appena pubblicato Facciamo il sapone e proteggiamo il mare, un manuale rivolto ai lettori dagli 8 anni in su, illustrato da una pittrice genovese, Mara Fedele, e il cui progetto grafico è stato curato da Marta Villica, autrice di un altro libro a sfondo ambientale, Gianna e i Maducò. Il volume, per i contenuti educativi, è consigliato anche dall’associazione Worldrise. Le abbiamo rivolto alcune domande per saperne di più su questo nuovo progetto editoriale.
Ieri è uscito Facciamo il sapone: com’è nata l’idea di scrivere un manuale sull’autoproduzione del sapone rivolto ai bambini?
Ho scritto questo libro per raccontare ai più piccoli quanto sia utile, divertente e interessante fare in casa il sapone, ma anche per parlare di chimica, ecologia e sostenibilità. Credo che trattare temi così importanti attraverso un’esperienza pratica renda ogni cosa più facile da introiettare, per questo ci sono anche ricette e istruzioni per preparare i saponi in casa o in classe. Pagina dopo pagina si incontrano elementi di biologia, di chimica e di educazione ambientale – da poco entrata ufficialmente tra le materie scolastiche – e infine c’è un’appendice di cui vado fiera: una sorta di decalogo per educarci all’autoanalisi delle nostre abitudini quotidiane.
Imparando a guardare la composizione degli oggetti che diamo per scontati, come il dentifricio, il sapone e persino i nostri vestiti, si impara molto: questa è una parte istruttiva di cui vado orgogliosa perché credo che sia alla base di importantissime competenze analitiche utili in ogni campo dello studio, ma anche della vita. Serve ad andare a fondo delle informazioni che ci arrivano, a imparare a osservare in modo approfondito una saponetta o la maglia che stiamo indossando. E può insegnare a ragionare su tutto.
Il libro ha due prefazioni importanti per il mondo della scuola, la senatrice Simona Malpezzi e la deputata ex ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina: perché secondo te questo tuo progetto editoriale è stato così apprezzato?
Chi conosce il mondo della scuola sa quanto la didattica laboratoriale sia efficace e in grado di arrivare all’obiettivo. E poi la vocazione di educazione ambientale del libro lo rende uno strumento utile e attuale: sia Malpezzi che Azzolina hanno grande esperienza scolastica, per questo sono state subito interessate al progetto e molto felici di parteciparvi. Da parte mia trovo molto bello aver ricevuto un apprezzamento così prestigioso ed è proprio questo che ci permetterà, il 21 giugno, di presentare il libro in Senato.
Facciamo il sapone sarà la colonna portante di un progetto educativo rivolto alle scuole: hai già cominciato a parlare di questi temi con bambini e ragazzi? Come rispondono?
Da qualche anno vado in classe a insegnare come si prepara il sapone: sono mattinate in cui ci divertiamo tantissimo e ogni volta mi stupisco e mi entusiasmo allo stesso tempo per la capacità delle giovani menti di capire concetti complessi e per la loro sensibilità ai problemi ambientali. Anche i più piccoli sono in grado di approfondire e comprendere molte cose che spesso risultano difficili agli adulti. Fanno moltissime domande e sembra che non siano mai sazi di conoscere.
Per dare vita a una saponetta c’è anche un po’ di magia: con quali emozioni torni a casa dopo aver insegnato ai bambini a fare il sapone?
Soddisfazione, gioia e speranza nel futuro: così mi sento utile al mondo più che in qualunque altro modo! Fino a questo progetto avevo sempre insegnato agli adulti e mi è sempre piaciuto molto, ma l’entusiasmo che provo quando lavoro con i più giovani è impagabile. Infatti ho un progetto proprio riguardo questo.
Allora devo chiedertelo: cosa bolle in pentola?
Ho due progetti, uno a breve termine e uno un po’ più a lunga scadenza. Per prima cosa vorrei portare il libro in tutti gli istituti scolastici d’Italia: so che è ambizioso, ma la recente approvazione del Ddl “salvamare” – che prevede l’educazione ambientale nelle scuole – è un grande passo per poter sperare di trattare anche temi come questo in modo capillare. Mi piacerebbe iniziare un percorso con tutte le scuole, attraverso gli insegnanti e i dirigenti scolastici più lungimiranti, per promuovere la didattica laboratoriale in campo ecologico.
E invece a lungo termine?
Vorrei aprire un centro di ecologia qui a Genova, una scuola immersa nel verde in cui formare i bambini e i ragazzi all’educazione ambientale e al pensiero sostenibile attraverso esperienze pratiche, scientifiche e sensoriali. Una volta aperta, potrei anche accettare qualche adulto…[ride ndr].
E a brevissimo termine?
Porterò Facciamo il sapone al Salone del Libro di Torino ancora fresco di stampa! Venerdì prossimo, il 20 maggio, dalle 15 alle 16 sarò presente allo stand della casa editrice per un firmacopie. Sono molto contenta perché sarà la prima occasione per parlare del libro con le persone che mi seguono e non vedo l’ora!
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