3 Mag 2022

L’Emporio Solidale, uno spazio di incontro dove sboccia la solidarietà

Scritto da: Valentina D'Amora

Un negozio senza cassa, un luogo di ritrovo, dove imparare, socializzare o mettersi a disposizione degli altri. L'Emporio Solidale è un progetto che si occupa di diversi ambiti, dall’assistenza a bisogni primari della comunità locale, ed è diventato uno strumento di inclusione e restituzione di dignità. Si trova a Genova, nel cuore del centro storico.

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Genova - A Genova è nato un emporio solidale dove si barattano risorse, competenze, oggetti e beni di prima necessità. Uno spazio circolare, dove si aiuta e si viene aiutati, nell’ottica di una cittadinanza attiva intrecciata con la solidarietà.

Inaugurata a metà marzo, questa “bottega senza denaro” si trova in via Canneto il Lungo 57 rosso ed è un luogo creato a partire da un bisogno concreto. «L’obiettivo era andare incontro a tutte le famiglie del territorio che in questo momento stanno affrontando un periodo di criticità. Basti pensare al numero di nuclei familiari che ci contattano per il pacco alimentare: nel giro di due anni sono passati da 20 a 295», spiega Valentina Arcuri, ideatrice del progetto, parte del direttivo della cooperativa Il Ce.Sto e presidente di Anpi sezione Teresa Mattei.

La particolarità dell’Emporio Solidale è che qui si offrono anche tempo e prestazioni professionali grazie a una “tessera a punti”. Per averla e poter fare la “spesa senza soldi”, le famiglie faranno qualcosa, in una prospettiva di scambio. Un esempio? Potranno offrirsi per tenere pulito lo spazio oppure frequenteranno il corso di ginnastica o di informatica. L’intento è far sì che questa realtà diventi uno spazio di condivisione a tutti gli effetti, non un semplice punto di distribuzione di beni di prima necessità.

COSA SI FA ALL’EMPORIO?

Si possono imparare i primi rudimenti di taglio e cucito nella sartoria solidale, ma anche frequentare lezioni di italiano e di altre lingue straniere, partecipare a corsi di ginnastica, richiedere consulenze di informatica e molto altro. Questo è uno spazio aperto a tutti, sia agli abitanti del centro storico che a tutti gli altri genovesi che avranno voglia di dare qualcosa agli altri, dalla spesa per una famiglia in difficoltà al tempo per mettere a disposizione le proprie competenze professionali.

«L’Emporio Solidale è il frutto di un lavoro durato due anni, portato avanti da un gruppo di volontari che fanno parte di ANPI sezione Teresa Mattei, della cooperativa Il Ce.sto e di Genova Solidale insieme agli abitanti del sestiere del Molo», chiariscono i fondatori. Ed è un progetto che intende scavallare il concetto di assistenzialismo, andare oltre alla semplice distribuzione di aiuti alimentari, per evolversi in un principio di valorizzazione delle persone, secondo i loro talenti e capacità. «È stata costruita una rete di reciprocità per rispondere alle difficoltà del quartiere e sono state individuate delle azioni utili ai cittadini che vi abitano». Perché migliorando se stessi migliora il contesto in cui si vive e il rapporto con i vicini di casa.

È stata costruita una rete di reciprocità per rispondere alle difficoltà del quartiere

«Un luogo che rappresenta una parte di solidarietà concreta – dichiara Marco Montoli, della cooperativa Il Ce.sto – in una fase di rigenerazione del sestiere del Molo e per il rafforzamento della comunità locale. L’arrivo dei profughi ucraini è stata un’ulteriore messa alla prova di questo processo rigenerante e della capacità di solidarietà attiva della zona».

GLI EFFETTI SUL QUARTIERE

Grazie a tutto questo fermento, nel territorio si è consolidata e ampliata una rete di donatori che rifornisce l’emporio con alimenti, cancelleria, abbigliamento e materiale sanitario e non è attiva solo in emergenza, come poco prima dell’arrivo delle famiglie ucraine a Genova, ma tutto l’anno e per chiunque abbia bisogno. L’Emporio Solidale è quindi un vero e proprio community hub che sta innescando un cambiamento positivo e tangibile all’interno della comunità locale.

Uno spazio che da poco più di un mese ha tirato su le serrande in via Canneto ma che è, in realtà, attivo da molto di più: dal 2019 i volontari hanno raccolto e distribuito tonnellate di alimenti, abiti, accessori, coperte, materiale scolastico, medicinali e articoli parafarmaceutici. E con l’aiuto – anche economico – di tante persone sono riusciti a supportare le associazioni che da anni si occupano dei migranti che passano da Ventimiglia.

“Non è la ricchezza che manca nel mondo, ma la condivisione”, recita un antico proverbio cinese: ed è proprio nella riscoperta dello stare insieme per il solo piacere di farlo che si scorge il rovescio della medaglia della pandemia, che si nota in tutta questa voglia di esserci per gli altri e di ritrovarsi uno accanto all’altro, che sia per smistare scatoloni di asciugamani e coperte ricevuti in dono o per prendere in mano ago e filo per la prima volta.

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