La Collina dei Conigli: il centro di recupero di animali da laboratorio cerca nuovi volontari
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Genova - Roditori, conigli, maiali, scimmie, rane: questi sono gli animali su cui più frequentemente l’industria farmaceutica conduce le proprie ricerche. Il tema della sperimentazione animale è ancora caldissimo e attuale: sono migliaia gli animali che ogni giorno vengono utilizzati – il verbo stesso cozza tremendamente con il concetto di vita: possiamo davvero pensare di avere il diritto di “utilizzare” qualcuno per i nostri scopi? – nei laboratori scientifici di tutto il mondo.
Cosa accade a tutti quegli animali che riescono a superare – indenni o quasi – la fase di ricerca, ossia ciò per cui sono stati fatti nascere e crescere in gabbie microscopiche? Sino a qualche anno fa sarebbero stati soppressi. Oggi, grazie alla direttiva europea 2010/63 è possibile far uscire gli animali dagli stabulari e consentire a tutti loro di assaporare la vita, quella vera. Per questo nel 2005 è stato fondato a Monza La Collina dei Conigli, un centro di recupero per animali da laboratorio che nel 2016 ha aperto una seconda sede a Torino e da fine febbraio ha attivato un centro anche a Genova.
LA COLLINA DEI CONIGLI
L’associazione si dedica al recupero e alla successiva ricollocazione in ambienti famigliari di animali provenienti da laboratori di sperimentazione di tutta Italia. Oltre ai conigli, che danno il nome all’organizzazione, vengono recuperati porcellini d’India, ratti, topi e altri piccoli roditori, quelli cioè che vengono ignorati, perché culturalmente associati a immagini negative oppure perché abbinati alle patate al forno. Restituire una nuova vita a tutti coloro che a fine sperimentazione avrebbero avuto come unico destino l’eutanasia è l’obiettivo principale dei fondatori e di tutti i volontari della Collina dei conigli.
Nei tre diversi centri d’Italia gli animali accolti in poco tempo imparano a fidarsi e ad apprezzare la vicinanza dell’essere umano, fonte di calore e affetto, non più di dolore e sofferenza, e hanno modo di godere della compagnia di altri simili. Lo scopo finale è quello di trovare a conigli e roditori una sistemazione in famiglie adottive che li possano accompagnare nella loro nuova vita.
IL NUOVO CENTRO DI RECUPERO DI GENOVA
La sede genovese dell’associazione si trova poco distante dal centro cittadino, nel quartiere di Marassi, in via Bobbio 11A . Suono il campanello e vengo accolta dalla volontaria Elisa. Al piano di sopra mi aspetta Lucrezia, deus ex machina del centro, che mi presenta tutti gli animali della casa. Nonostante il centro si trovi in una via molto trafficata, basta chiudere la porta per godere di un silenzio speciale e della musica rilassante che tanto amano i conigli Litolfo, Marsilietto e Niccolò.
Nella prima stanza ci sono tre batuffoli bianchi che si muovono goffamente da una parte all’altra e strapperebbero un sorriso anche ai mangiatori più incalliti di coniglio alla ligure: quando mi avvicino e li osservo meglio, noto subito il tatuaggio che hanno all’orecchio sinistro. Una lunga serie di numeri: è il loro codice identificativo in laboratorio, un marchio a vita.
«Quello che viene fatto qui è innanzitutto è una riabilitazione degli animali, soprattutto sul piano fisico per i conigli, che si abituano finalmente alla bellezza della libertà, ma anche psicologica, affinché capiscano che l’essere umano può dare loro anche tante cose belle», sottolinea Lucrezia. Oltre ai tre conigli ci sono anche 35 ratte e 12 porcellini d’India. «Negli altri centri ci sono molti più animali, ma a breve anche qui accoglieremo nuovi ospiti».
Nonostante tutto, entrambe mi raccontano che questi animali impiegano relativamente poco tempo per ritrovare la serenità: «A me colpisce vederli tutti così tranquilli. Le ratte dormono abbracciate e non si spaventano più quando ci avviciniamo, perché sanno che arriverà una carezza o un premietto». «E poi lo vedi – e ci commuoviamo entrambe – loro vogliono godersi ogni attimo della vita, non vogliono sprecare nemmeno un momento».
Le attività del centro sono tantissime, dalla preparazione dei pasti, alla pulizia delle lettiere, passando per un aspetto essenziale della riabilitazione che è l’interazione con le persone: «Abbiamo per ora una ventina di volontari attivi, ma tra poco ci sarà bisogno di ulteriori forze, in vista dell’arrivo di nuovi animali». Come si diventa volontari? All’inizio si viene affiancati da un socio più esperto che mostra tutte le operazioni riguardanti la pulizia e l’alimentazione degli animali. Chi ha voglia di mettersi in gioco qualche ora con questi piccoli animali?
Ad aprire la filiale genovese è stata Lucrezia che in questi anni ha sviluppato un rapporto di fiducia con i volontari della sede di Monza: «Da sola non avrei potuto fare niente. Ho avuto la fortuna di trovare in poco tempo diverse persone con la mia stessa passione e voglia di fare. Anche se ho iniziato dicendo “Proviamo!” in questi primi mesi di apertura sta andando molto bene».
La Collina dei Conigli, oltre ad accogliere scolaresche – naturalmente divise in piccoli gruppi – per permettere ai più piccoli di far visita agli animali, una volta a settimana apre le sue porte a dei volontari speciali: sono ragazzi disabili psichici che, insieme agli educatori, vengono a dare una mano e a farsi contagiare dalla serenità degli animali presenti.
Con un passato terribile alle spalle, tutti gli ospiti del centro dimostrano una capacità straordinaria di apprezzare ogni attimo della vita e della compagnia di chi li accudisce. Impariamo da loro.
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