25 Mag 2022

Ci sarà un bel clima: il collettivo che valorizza la montagna a passo lento

Scritto da: Lorena Di Maria

“Tutti possono allontanare le montagne” è il quinto evento promosso dal collettivo Ci sarà un bel clima: sarà una camminata di due giorni, dal 18 al 19 giugno 2022, attraverso il parco del Mottarone, dal lago Maggiore al lago d’Orta, per promuovere un avvicinamento alla montagna lento, carbon-free e che crei nuove connessioni tra le persone sul tema dei cambiamenti climatici.

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Verbania - «Per chi vive nel cosiddetto “Nord globale”, gli effetti del cambiamento climatico riescono ancora a nascondersi dietro etichette quali “il meteo impazzito” e “l’eccezionalità degli eventi”. Anche se il sistema socio-ecologico apparentemente continua a reggere, esistono luoghi vicinissimi a noi dove l’emergenza è già evidente in entrambi gli aspetti, ovvero le montagne. Qui ci sono ghiacciai in scioglimento costante, precipitazioni in diminuzione, perdita di biodiversità sul versante naturale; comunità sempre più deboli ed economie sempre più fragili sul versante umano».

Ci sono giovani che amano la montagna e vedono in lei una casa e allo stesso tempo un luogo fragile da proteggere. Giovani proprio come Clara e Giovanni, che sono entrambi originari della zona del Lago Maggiore. Si conoscono da quando erano piccoli, quando frequentavano la stessa scuola, seppur in classi diverse. Entrambi, allo stesso modo, hanno a cuore questo delicato quanto preziosissimo territorio. Insieme a Gabriele, Michele e Riccardo, anch’essi attivisti, hanno dato vita a un collettivo che – a proposito di cambiamenti climatici – hanno chiamato Ci sarà un bel clima, un po’ come provocazione e un po’ come speranza condivisa.

Ci sara un bel clima2

Come ci racconta Clara Pogliani, «possiamo dire che l’ambiente montano rappresenti un eccezionale laboratorio di sperimentazione su come possiamo immaginare una società diversa, che esca dai paradigmi della crescita economica infinita. Come collettivo, una cosa che ci siamo resi conto di saper fare bene è creare reti tra diversi attori già attivi nel mondo dell’attivismo. Per questo vogliamo “creare un bel clima” sia in senso fisico che nel senso delle relazioni: attraverso eventi, momenti di divulgazione e formazione ci occupiamo di tematiche ambientali, energetiche, sociali e culturali perché soltanto insieme possiamo innescare una reale trasformazione attorno alla causa climatica ed ecologica».

“ALLONTANARE LE MONTAGNE”: DUE GIORNI PER FARE RETE NEI TERRITORI ALPINI

Per sabato 18 e domenica 19 giugno il collettivo ha organizzato un evento a cui chiunque è invitato a unirsi, tra i bellissimi paesaggi del Verbano-Cusio-Ossola, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. Si chiama Tutti possono allontanare le montagne e nasce dalla volontà di mostrare una montagna diversa.

Come ci spiega Clara, «partiremo da Baveno per raggiungere Omegna. Nel corso delle due giornate attraverseremo il territorio del parco osservandone l’ambivalenza e la complessità. Un luogo di natura che per la sua collocazione panoramica tra lago Maggiore e lago d’Orta è stato divorato dal mito e dalle infrastrutture del turismo di massa e che ora, a causa dei cambiamenti socio-climatici, sono crollate. Uno dei tanti luoghi alla ricerca di una rinnovata identità che possiamo far rivivere senza ricorrere a nuovo cemento e neve artificiale».

Il programma dei due giorni prevede camminate, momenti conviviali, il pernottamento in tenda (per chi la avesse a disposizione) o in baita e l’incontro con alcuni esperti, come Luigi Torreggiani, dottore forestale che guiderà il gruppo alla scoperta dei boschi del Mottarone. L’obiettivo di Allontanare le montagne, è quello di far vedere una montagna diversa e raggiungibile rinunciando collettivamente e il più possibile a mezzi privati che utilizzano combustibili fossili, limitandosi ai messi più “sostenibili” come il treno, la bicicletta e agli autobus di linea.

L’idea nasce da un’ispirazione di Giovanni, che racconta: «Nel 2019, complice un rigetto totale dell’azione di “fare rifornimento” al mio fidato Fiat Qubo diesel, iniziai a limitarmi a quell’unica modalità di avvicinamento, fatta di autostop, bicicletta e mezzi pubblici. Con quello stile ho raggiunto diverse cime di più di 4000 metri e compiuto in giornata trekking di fama, senza muovere l’auto».

«Ho deciso di chiamare quell’approccio “allontanare le montagne” perché effettivamente ogni cima veniva sensibilmente distanziata, a vantaggio di una rinnovata soddisfazione nel raggiungere cime minori, visibili magari da casa o dalla stazione. Il mio amico Luca ha ripreso con un drone una di quelle salite e presentammo il video al Milano Montagna Festival, riscontrando un grande interesse».

Insomma: camminando attraverso questi territori Clara, Gabriele, Michela, Riccardo e Giovanni intendono condividere il viaggio lento, facendo rivivere un approccio alternativo ai territori alpini in cui il dialogo con l’ambiente prende il posto della smania di conquistarlo e in cui le cime vengono riportate alla loro distanza naturale.

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IL PERCORSO DEL COLLETTIVO, DALLA NASCITA A OGGI

Ma l’evento del 18 e 19 giugno è soltanto l’ultimo di un percorso avviato in questi due anni nei territori piemontesi. Il Collettivo infatti nasce nel settembre 2020 un po’ per caso: Giovanni è attivista da molti anni e decide di lanciare una chiamata pubblica su Facebook per organizzare un evento di due giorni in montagna per parlare di clima.

Uno dei molti problemi portati dalla pandemia, come ci spiega Clara, è che ha tolto spazio mediatico e fisico a tutto l’attivismo: «Se dopo i vari scioperi per il clima mossi da Greta Thunberg sembrava si stesse arrivando a un punto, con la pandemia si è persa sempre più l’attenzione». Per questo l’esigenza è stata fin da subito quella di ricreare delle reti di persone già attive nel mondo dell’attivismo e farle incontrare, conoscere, per attivarsi insieme.

Possiamo dire che l’ambiente montano rappresenti un eccezionale laboratorio di sperimentazione su come immaginare una società diversa

Dal 2020 gli eventi organizzati dal collettivo hanno accolto e fatto incontrare decine di persone: il primo evento, quello lanciato da Giovanni, è stato un weekend di due giorni in Valgrande. Hanno partecipato in cinquanta, convinti che insieme si può costruire un coinvolgimento più ampio e inclusivo attorno alla causa climatica ed ecologica. E lo hanno fatto scrivendo un manifesto fatto di semplici ma efficaci richieste a politici, scienziati, ai giornalisti, agli imprenditori, ai cittadini.   

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A un anno di distanza, a questo primo evento ha seguito un successivo incontro sul Lago Maggiore e poi altri due “aperitivi per il clima” a Milano, nel settembre 2021, e a Torino, nel marzo 2020, a supporto degli scioperi globali per il clima. «Crediamo molto nell’importanza di manifestare per il clima e scendere in piazza. Le manifestazioni studentesche però sono spesso la mattina e per molti adulti che non possono partecipare è un’occasione persa. Per questo, in occasione degli scioperi, abbiamo organizzato degli aperitivi serali per continuare a manifestare anche la sera».

Dalla nascita del progetto i cinque attivisti sono riusciti a coinvolgere un numero crescente di persone che, proprio come loro, credono nella medesima causa e nella possibilità di intessere nuove reti, immaginando insieme soluzioni per i territori in cui vivono. Se anche tu vuoi unirti all’evento del 18-19 giugno, puoi contattare il collettivo Ci sarà un bel clima e visitare il programma del weekend.

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