Da Tunisi a Milano in bicicletta: “Lo faccio per sostenere chi salva vite umane”
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La Spezia - Una donna decide di pedalare in solitaria dalla Tunisia a Milano: una sfida con sé stessa, un cammino o una missione solidale? Tutte e tre le cose. «Con questo viaggio in bicicletta sto intrecciando i due paesi che più amo, la Tunisia e l’Italia, che sono anche quelli maggiormente coinvolti dal fenomeno migratorio». Oltre alla challenge sportiva e alla voglia di trovare una nuova connessione con sé stessa, infatti “Vinz” pedala per raccogliere fondi per un progetto che le sta molto a cuore: «Non volevo che questo sforzo fosse solo fisico, per questo ho scelto di destinare quest’avventura a qualcosa di buono».
Per ogni chilometro percorso infatti Vincenza chiede 1 euro, non per sé stessa, per ResQ, un’associazione italiana che, con una nave civile che naviga nel mar Mediterraneo centrale, salva vite umane, tutelando i diritti di tutti. People Saving People è il motto di ResQ. «Pedalando sosterrò le spese della terza missione: insieme saliremo a bordo per riempire la stiva e la cambusa, aiuteremo i soccorritori, spingeremo la nave nel Mediterraneo per portare in salvo altre vite».
LA STORIA
Si definisce ottimista e un po’ visionaria, Vincenza è un’attivista per i diritti umani e civili, cittadina del mondo per scelta e “migrante” per natura e vocazione. Oggi è una cooperante che lavora da sempre nell’ambito del terzo settore. Il suo ultimo progetto si è concluso il 24 aprile in Tunisia, dove si è occupata di aiuti umanitari a favore delle popolazioni locali. «Ho deciso di prendermi un po’ di tempo per me, perché questi viaggi spesso si immaginano, poi si posticipano all’infinito e non si fanno più». E così è partita.
«Sino al 2016 facevo tutt’altra vita – racconta –: vivevo a Milano, mi occupavo della comunicazione per diverse organizzazioni, ma lavoravo seduta a una scrivania, anche se sempre nel no profit». Dopo sette anni, per questioni personali deicide di dare una radicale svolta alla sua vita: «Ho dato le dimissioni e mi sono rimessa a studiare per conseguire un master in cooperazione internazionale. Volevo diventare cooperante e andare sul campo». Prima esperienza? Siria.
«Ho ascoltato la mia voglia di toccare i progetti con mano e semplicemente mi sono decisa a fare quello che avevo sempre voluto fare», spiega. Così sei anni fa Vincenza ha avuto il coraggio di fare un salto nel vuoto, in direzione dei suoi valori, della sua personalità e delle sue inclinazioni. «Ora di base sono ancora a Milano, ma faccio una vita errabonda, girando di missione in missione».
IL VIAGGIO
Dal 27 aprile Vincenza è in viaggio per un’esperienza forte e dal valore simbolico molto profondo e personale. Venerdì scorso è sbarcata a Palermo, oggi sarà a Siracusa e poi risalirà tutta l’Italia in bici fino a Milano. Le prossime tappe? Sono in progress, ma la scaletta prevede: Cefalù, Capo d’Orlando, Messina, Catania, Reggio Calabria, Rosarno (via Gioia Tauro),Santa Eufemia di Lamezia, Paola, Maratea, Vallo della Lucania, Salerno (via Eboli), Napoli, Marina di Minturno, Sabaudia, Roma, Civitavecchia, Orbetello, Follonica, Livorno, Pietrasanta, La Spezia (metà giugno), Berceto, Fidenza, Orio Litta, Pavia, Milano.
Il bello del suo viaggio sono gli incontri: «Mi piace tantissimo fermarmi e raccontare del mio progetto, ma anche fare qualche chilometro in compagnia». Si anche può pedalare con lei per un tratto: qui si trovano il suo circuito e la posizione GPS. Per sostenere invece attivamente i costi di supporto alla terza missione di ResQ nel Mediterraneo, che salperà a inizio giugno, proprio in concomitanza con il suo viaggio in bici, si può donare qui.
“People saving People” vuol dire che le persone non si salvano da sole, hanno bisogno di altre persone che tendano la mano. E Vincenza lo sta facendo.
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